Cgil e uil per ora confermano uno sciopero contro la riduzione delle tasse al ceto medio, ma farebbero meglio ad evidenziare come la stolta politica monetaria di Draghi continuata dalla Lagarde e dell'Unione del Male stiano per infliggere un colpo durissimo ai risparmi ed ai redditi di tutti, senza distinzioni, che ovviamente sarebbero pagati di più da chi ha di meno.
Io ricordo perfettamente come, solo cinque anni fa, Draghi per la Bce e Juncker per l'Unione del Male, sostenevano che per dare carburante alla ripresa occorreva che l'inflazione risalisse al 2% almeno.
Questo dopo che per decenni si erano stracciate le vesti per l'inflazione al 20% (ed ho un'età sufficiente per ricordare i tassi dei bot al 18% e quelli sui fidi al 26%).
Draghi e Juncker, con i loro degni successori, sono stati accontentati.
Ma Draghi e Juncker, la Lagarde e la Von der Leyen, sono il diavolo che fa le pentole ma non i coperchi e adesso l'inflazione sta sfuggendo di mano e di controllo.
Negli Stati Uniti, dove tutto inizia sempre, gli ultimi dati parlano di inflazione al 6%.
Da noi ci si difende ancora anno su anno, ma non mese su mese avendo superato il 3% ed avvicinato il 4.
I risparmi hanno una redditività, soprattutto per obbligazioni a medio - lungo termine intorno ad una media dell'1%.
I redditi scontano un clima di crisi generale e quando una categoria riesce a concludere un rinnovo contrattuale, se va bene, spunta un aumento pari all'inflazione esistente e programmata, che attualmente continua ad essere valutata intorno o sotto l'1 per cento, favorendo smaccatamente i datori di lavoro.
L'aumento dell'inflazione viene già assorbito da chi mette in vendita beni e servizi facilmente aggiornabili nei costi, a cominciare dagli alimentari, tutti aumentati anche per la crescita del costo dell'energia (che influisce su produzione e trasporto) penalizzata dal gretinismo pandemico che impone, tra tante altre corbellerie, una tassazione sulla produzione della CO2, penalizzando chi produce.
Fra non molto tempo ascolteremo Draghi e la Von der Leyen strillare contro l'inflazione, cogliendo l'occasione per nuove restrizioni contro i popoli.
Perchè in un mondo in cui una classe di oligarchi autoreferenziali è riuscita ad ottenere il potere sui Popoli, tutto è utile come scusa dietro alla quale rinforzare il disegno tirannico ed oppressivo, dal virus cinese alle paturnie ecoambientaliste, dalla recessione all'inflazione economica.
E la vicenda del virus cinese ha dimostrato che abbiamo ancora il culetto troppo al caldo per reagire come si dovrebbe.
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