Ho appena iniziato la lettura dell'ultimo romanzo di Ken Follett "Per niente al mondo".
La vicenda, basandomi sulla seconda di copertina, dovrebbe essere di fantapolitica futuribile e dalle prime settanta pagine che ho letto non mi sembra all'altezza del ciclo di Kingsbridge, iniziato con "I pilastri della Terra" e temo, anzi, che sia un polpettone di settecento pagine politicamente corretto.
Talmente politicamente corretto che inizia con la ripetuta indicazione e invocazione di una africana che vorrebbe trasferirsi dal Ciad in Italia e anche il contatto con il criminale che organizza il trasporto, parla solo ed esclusivamente di Italia.
Vero che tale africana avrebbe in mente di spostarsi poi in Francia (il Ciad è una ex colonia francese) ma, intanto, Urbi et Orbi si indica l'Italia come approdo all'Europa.
A tanto siamo arrivati.
Sicuramente l'intento di Follett, socialista ed europeista anche se beneficia dell'uscita della sua Nazione - il Regno Unito - dall'Unione del Male e se ne guarda bene dal trasferirsi fuori dalla sua patria, è di scrivere un romanzo che oltre ad appassionare per la vicenda fantapolitica, "mandi un messaggio" filo immigrazionista.
Ma, intanto, sono tutti immigrazionisti con il culo degli Italiani.
Da Bergoglio a Follett, la terra che dovrebbe aprirsi ai clandestini è la nostra e soltanto la nostra.
Nessuno che prenda in considerazione una epocale trasferta di massa, pagata dai tesori del Vaticano, verso, ad esempio, l'Argentina.
O, più modestamente, nessuno che pensi che anche Spagna e Francia sono comodi punti di approdo dall'Africa.
O, almeno, che ognuno si faccia carico dei clandestini provenienti dalle proprie ex colonie.
No, tutti in Italia, dove c'è un Bergoglio che non sgancia una lira, ma pretende che siano tutti accollati sulle nostre spalle e tasse e dove ci sono individui chiamati Draghi, Mattarella, Lamorgese che invece di difendere i confini, preferiscono orchestrare una ben più facile caccia a quei pericolosi criminali che non si sono vaccinati (ed a breve anche a quelli che non si sono fatti la terza dose).
Non è piacevole vedere la propria Nazione così perculata e trattata come un campo profughi e tutto ciò per colpa esclusiva di chi non ha alcun senso della Patria e siede nei posti di governo e nelle istituzioni, mai come in questo caso con la lettera minuscola.
Ha ragione la Meloni quando chiede che il prossimo presidente della repubblica sia un Patriota e, aggiungo, anche antifrancese ed antieuropeista, perchè solo con quelle caratteristiche potrà fare gli interessi dell'Italia e degli Italiani e non, magari in cambio di una onorificenza straniera, di qualche bullo di Parigi o di Berlino che, come nel passato, vedono l'Italia come terra di conquista e gli Italiani come sudditi e bestie da soma.
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