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No alla deriva

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04 marzo 2023

Adesso c'è un Governo anche a Roma

Il rinvio della decisione sull'auto elettrica dal 2035 è un successo del Governo Meloni di Centro Destra che sta dimostrando come sia possibile avere anche a Roma un Governo che tuteli gli interessi nazionali.

Come noto il parlamento europeo, a maggioranza, con il voto di socialisti, comunisti, liberali, verdi e grillini ed una parte minoritaria di cattolici popolari, aveva approvato una disposizione che, dal 2035, avrebbe vietato la costruzione e la vendita di veicoli a combustione fossile, autorizzando solo quelli elettrici.

Una tale scelta avrebbe comportato la distruzione di una importante filiera produttiva italiana con il rischio di oltre centomila licenziamenti, i costi di riconversione produttiva e operativa, la messa in posa di colonnine di ricarica per milioni di autoveicoli, il tutto senza avere alcuna conoscenza della effettiva azione ecologica dell'elettrico.

Una tale scelta inoltre avrebbe impoverito la capacità di mobilità degli Italiani, reso incerto ogni viaggio che avrebbe dovuto prevedere più soste di ricarica e avrebbe posto la nostra industria auto e moto veicoli nelle mani della Cina produttore e possessore della componentistica per assemblare le batterie necessarie.

Senza contare che l'obiettivo che si vorrebbe raggiungere non sarebbe mai stato possibile perchè navi, aerei e veicoli pesanti sarebbero stati esclusi da tale normativa e, comunque, il traffico veicolare europeo rappresenterebbe solo una minima percentuale di quello mondiale che avrebbe visto Stati Uniti, Cina, India, Russia, Brasile continuare senza fiaccarsi sotto i costi del cambiamento energetico follemente preteso dall'Unione del Male.

Infine ricordo che il terrorismo climatico profuso dai media interessati ai nuovi business cosiddetti verdi, viene sistematicamente smentito da autorevoli scienziati che affermano come l'elemento antropico influisca sui cambiamenti per percentuali marginali molto inferiori al 10%.

E' evidente come solo una ottusa ideologica possa spingere a cambiare il nostro modello di vita con la scusa dell'ecologia e del clima, una scusa che fa molto male, corrompendo le menti più deboli e giovani, quindi non ancora formate, che è anche la foglia di fico dietro alla quale si nascondono interessi economici che nulla hanno a che vedere con una effettiva salvaguardia dell'ambiente.

L'Italia, per undici anni, da Monti a Draghi, passando per Letta, Renzi, Gentiloni e Conte2, è stata passiva esecutrice, genuflessa suddita della volontà altrui.

Adesso il Governo Meloni ha battuto un colpo, riuscendo a comporre una minoranza di blocco con Polonia, Bulgaria e Ungheria e, in questo caso, anche Germania, che avrebbe potuto bocciare il provvedimento.

La presidenza svedese ha quindi ritenuto opportuno rinviare il voto a data da destinarsi per valutare un possibile compromesso.

Meglio il compromesso che il testo originale, ma, comunque, se il rinvio dovesse protrarsi ancora per un anno, potrebbero esserci altri cambiamenti, come il possibile cambio di governo in Spagna e l'elezione del nuovo parlamento europeo, dove voti ben spesi potrebbero far cambiare la maggioranza con il passaggio dei popolari all'alleanza con i conservatori.

Pro memoria: tra i partiti italiani, pd,grillini, renziani e calendiani, sinistra e verdi votarono per l'auto elettrica obbligatoria, mentre Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia si sono espressi contro l'obbligatorietà.


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