I clandestini morti gravano sulla coscienza di chi li ha illusi

Martedì scorso mi è arrivato il format per un sondaggio politico e, tra tante domande, una concerneva il mio sentimento nei confronti della vicenda che ha visto la morte di una settantina di clandestini partiti da Smirne in Turchia con l'intenzione di approdare in Italia, saltando completamente i più vicini porti della Grecia.

Mi si chiedeva, infatti se mi sentissi in colpa o, comunque, parzialmente responsabile per quelle morti.

Le risposte previste erano varie gradazioni di "sì" e un solo "no" secco che è poi la risposta che ho scelto.

Perchè da cittadino Italiano e da Elettore del Centro Destra non ho alcuna responsabilità, neppure la più lontana e, quindi, nessuna colpa per quello che è accaduto.

Io come cittadino e i miei rappresentanti eletti che ho votato da sempre, non abbiamo infatti mai fatto atto di sottomissione alla liturgia immigrazionista che preti e cattocomunisti hanno invece sempre sventolato come una bandiera.

Noi siamo sempre stati, pur con proposte non sempre pienamente efficaci, contrari all'immigrazione di massa e soprattutto contrari all'approdo in Italia di clandestini senza alcun permesso per sbarcare da noi.

Chi non ha permesso per entrare in una nazione, non parte per recarsi in quella nazione e, pertanto, non muore in mare.

Responsabilità e tante colpe invece vanno ascritte e pesano sulle coscienze di chi, ancora oggi, non perde occasione per fare la sua marchetta alle ong e all'accoglienza di clandestini, con la pretesa che l'Italia si sveni per alloggiarli, mantenerli, curarli, istruirli.

E, il colmo, è che oggi ascolto persino delle accuse sul fatto che la Guardia Costiera non sarebbe intervenuta, nonostante il mare in burrasca, rischiando le vite degli Italiani, per il salvataggio dei clandestini.

A processo dovrebbero invece andare tutti coloro che, negli anni, hanno aperto i nostri porti, rinunciato alle espulsioni degli irregolari permettendo loro di sciamare per l'Italia dando l'impressione che qui anche se le leggi dicono una cosa si può fare il contrario,  proposto l'elargizione della cittadinanza inventandosi ius soli, culturae e scholae, proiettando così l'idea che l'Italia sia una nazione disponibile e pronta ad accogliere chiunque e in qualunque numero.

Illudendo in tal modo chi riceveva simili messaggi e istigandoli al rischio di un viaggio illegale, per sbarcare da clandestino.

E chi ha combinato il pasticcio sono tutti quelli di sinistra, non noi di Centro Destra.

E' naturale, quindi, affermare che non ho nè responsabilità, nè, tantomeno, colpe, come ho risposto nel sondaggio.