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01 marzo 2023

Clandestini da fermare alla partenza

Si continua a parlare dei clandestini morti davanti alle coste calabresi e la sinistra vorrebbe crocefiggere il Ministro degli Interni che ha espresso il pensiero di tutte le persone civili e razionali: non si parte con i figli piccoli, sapendo di metterli in pericolo.

Perchè chi parte, pagando gli scafisti, sa due cose certe: la prima è che commette un reato cercando di entrare in uno stato estero senza permesso, la seconda è che gli scafisti cercano il guadagno, quindi risparmiano anche sui mezzi usati per il trasporto.

La cartina, ripetutamente diffusa su Twitter, ci dice inoltre che, partiti da Smirne in Turchia, vi è stata una volontà cieca di arrivare in Italia, avendo ampiamente superato porti di approdo, pur sempre in Europa, dell'ampio fronte delle coste greche.

E questo porta a concludere o che i greci stiano attuando un sistema di respingimento più efficace del nostro, oppure che ci siano per gli scafisti maggiori guadagni a far scendere i clandestini in Italia, forse per tutto l'apparato dell'indotto che riceve anche sovvenzioni dallo stato che andrebbero revocate (se uno va per mare per "salvare vite", allora deve occuparsi di loro, "dalla culla alla tomba", trovando alloggio, vitto, cure e istruzione a sue spese e non scaricandole su di noi al primo porto utile per poi dimenticarsi della loro esistenza).

Inoltre la Turchia si è resa responsabile di aver fatto partire un natante (e tanti altri) invece di trattenerli come fa con i clandestini che vorrebbero entrare in Europa via terra sul fronte orientale, dove anche la possibilità di costruire muri e trincee, ha fermato l'invasione.

Alla fine ci ritroviamo sempre noi Italiani a dover subire l'ondata di irregolari, con tutti i costi che ne derivano.

Compresi i costi per i salvataggi che non sono marginali visto il dispendio di mezzi e uomini impiegato.

Noi Italiani non possiamo e non dobbiamo accogliere tutti perchè comporterebbe un costo economico insostenibile ma, ancora di più, sarebbe insostenibile il costo sociale di una massa estranea che arriva e si insedia a forza sulla nostra terra, una terra sin troppo densamente popolata per poter sopportare altri arrivi, soprattutto in conflitto con le tradizioni, gli usi e i costumi di chi già la abita.

Accordi con gli stati di partenza e, quando non sono sufficienti, respingimenti degli arrivi sono l'unica alternativa all'implosione della nostra società.

Ma prima di tutto occorrerebbe una presa di coscienza della sinistra cattocomunista che, finchè continuerà a remare contro all'Italia ed agli Italiani sostenendo il diritto dei clandestini a venire da noi, rallenterà le operazioni di salvaguardia della nostra Civiltà e porterà solo a rendere più cruenta la naturale soluzione del problema, con nuove morti figlie delle illusioni ingannevoli propalate dalla sinistra cattocomunista.

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