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24 agosto 2024

La cittadinanza è un premio individuale alla persona

Ne La Verità di oggi, leggo un editoriale di Maurizio Belpietro, come sempre ben scritto, articolato, argomentato.

L'argomento trattato è il perchè la insistenza di Tajani sullo ius scholae sia un errore politico.

In sintesi (estrema) Belpietro scrive che Tajani sbaglia ad insistere sullo ius scholae, perchè, offrendo una sponda ai cattocomunisti, li aiuta ad uscire dall'angolo elettorale in cui si sono cacciati.

Tutto vero, ma non basta per essere contrari allo ius scholae (come allo ius soli, culturae ed a qualsiasi ius diverso da quello sanguinis), la domanda da porsi è: è giusto riconoscere la cittadinanza Italiana attraverso strumenti come lo ius scholae ?

E la risposta è un fragoroso, incontrovertibile, solenne, NO !

Non è giusto applicare il riconoscimento di quello che è un premio individuale, dedicato alla persona che lo ha meritato, attraverso un criterio generico da poter applicare alle masse, ad una collettività indistinta di soggetti di cui non sappiamo nulla.

Non è giusto perchè per il beneficio di essere Italiano, i nostri Antenati hanno combattuto, sofferto, si sono sacrificati e tutto ciò è rappresentato nell'eredità di sangue che ognuno di noi Italiani ha ricevuto dai propri Genitori, in una catena che risale ai nostri più lontani progenitori.

Noi, giustamente, ci consideriamo eredi di quella grande tradizione di Civiltà e Cultura che fu Roma ed a Roma vigeva lo ius sanguinis, mentre lo ius soli era applicato dalle popolazioni barbare sottomesse o ai confini di Roma.

Con il tardo impero il principio venne prima annacquato, quindi dimenticato e Roma cadde (non solo per questo, ovviamente, ma anche per questo).

Ma in ogni tempo la cittadinanza veniva attribuita, riconosciuta anche a SINGOLI soggetti che, per motivi di particolare onore, l'avevano meritata.

Così come SINGOLI soggetti, che nella loro nazione natia, venivano perseguitati, hanno potuto, anche in tempi contemporanei, chiedere ed ottenere la nostra cittadinanza, a protezione di un Valore riconosciuto dalla nostra Tradizione: la Libertà.

Ma non è possibile accettare che, con sotterfugi e sofismi giuridici (dal "ricongiungimento", alla semplice nascita o frequentazione di un corso scolastico) si conceda la cittadinanza a masse di estranei alla nostra Cultura, Storia, Civiltà.

Una massa di migliaia, centinaia di migliaia (il solo ius scholae di Tajani provocherebbe l'ingresso nella cittadinanza di ben cinquecentomila persone, più degli abitanti dell'intera città di Bologna) sarebbe ingestibile e indigeribile dalla nostra Società, come si vede nel Regno Unito e in Francia, in Belgio e in Svezia, in Germania e ovunque siano state accettate ondate di ingressi collettivi, Italia inclusa dove gli stranieri, pur essendo l'8% della popolazione, rappresentano il 33% dei carcerati per reati più o meno gravi e dove le cronache delle città sono quotidianamente caratterizzate da segnalazioni di piccoli o grandi crimini commessi da stranieri.

Una SINGOLA persona alla quale, per merito, viene riconosciuto il premio della cittadinanza Italiana, sarebbe compatibile e facilmente integrabile, si presterebbe a partecipare alle nostre Tradizioni, a rispettare le nostre Leggi, i nostri Usi.

Un ingresso massiccio ed indistinto di soggetti senza alcun controllo che non sia la generica frequentazione di un corso, la nascita o il ricongiungimento, soprattutto se fossero proveniente dello stesso luogo e si insediassero nello stesso territorio, li indurrebbe a conservare le loro usanze, le loro tradizioni, respingendo le nostre e pretendendo, come già pretendono, che siamo noi a rinunciare a qualcosa di nostro per convivere assieme a loro.

Quindi è tutto vero quello che scrive Belpietro sulla inopportunità politica dello ius scholae di Tajani, ma è soprattutto vero che qualsiasi percorso di acquisizione della cittadinanza che non sia lo ius sanguinis (e, ovviamente, il matrimonio e il singolo riconoscimento) NON E' GIUSTO verso l'Italia, gli Italiani di oggi, i nostri Antenati i cui sacrifici verrebbero sviliti se fossero concessi a stranieri senza alcun merito e i nostri Posteri cui caricheremmo la zavorra di estranei alla Terra dei loro Avi.


1 commento:

Nessie ha detto...

Se la sinistra giubila e vuole un incontro con FI per stabilire insieme tempi e metodi, significa che la proposta di Tajani è inopportuna e ingiusta. Dirò di più: è una finestra di Overton per arrivare a quel tremendo melting pot britannico che sta scompaginandone tutta la società con scontri interetnici e pogrom alla rovescia. Ovvero contro i bianchi considerati "suprematisti".