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16 dicembre 2024

Una nuova generazione di Destra


Ieri, con un intervento come sa fare Giorgia Meloni, si è conclusa la Festa di Atreju che, ormai, è diventato un appuntamento politico rilevante per fare il punto sul Governo ma anche sulla azione della Destra.

Non riassumo l'intervento di Giorgia Meloni che si può apprezzare (e non annoia anche se supera l'ora) solo ascoltandolo per intero (anche le pause, anche la tonalità contano !) e che propongo nel riquadro da you tube.

Ospiti di rilievo come il presidente argentino Javier Milei che marcano la ritrovata rilevanza dell'Italia nel quadro diplomatico internazionale, come forse non accadeva dai tempi di Berlusconi che mise assieme Bush e Putin e che emergerà ancora di più dopo l'entrata in carica del Presidente Trump.

Ma l'annotazione che mi piace qui evidenziare è la nuova generazione della Destra che, oggi, ha preso saldamente in mano il testimone di un Ideale.

Dopo la generazione di Almirante, quella del Presidente La Russa (che avrebbe l'età e l'esperienza giusta per il Quirinale nel 2029), ecco quella della Meloni, che ha ventun anni meno del sottoscritto, una generazione, appunto, che però non è la sola.

Il bolognese Galeazzo Bignami, da poco Capogruppo alla Camera, ma poi anche i Donzelli, le Montaruli, ecco che il futuro della Destra appare ben più solido di quello di una sinistra nella quale continua ad imperversare il borbottante Prodi e rispunta Gentiloni, disoccupato dopo cinque anni incolori in europa, entrambi rappresentanti di generazioni datate.

La Meloni, Bignami e gli altri rappresentano una generazione che ha avuto esperienze ed è cresciuta in un contesto differente dalle precedenti e, quindi, hanno saputo adattare la proposta politica ai nuovi tempi senza però rinunciare a quegli Ideali che hanno fatto della Destra una comunità che è riuscita a ritrovarsi.

Comprensibile che non si possa condividere tutto, che si dica che si possa fare di più ma, ricordiamoci, il meglio è nemico del bene.

E se è giusto aspirare ad ottenere e realizzare sempre di più, si deve riconoscere a questa generazione di quarantenni e cinquantenni di aver fermato o rallentato il declino rappresentato dalle istanze woke, lgbt, blm.

Una nuova generazione di Destra che ha contatti e rapporti con altre espressioni nazionali della Destra assieme alle quali sarà possibile invertire la marcia che sta portando il nostro Occidente alla dissoluzione.

Una nuova generazione di Destra che, come si è visto già ad Atreju, è capace di crescere a motivare la generazione successiva alla quale passerà il testimone.

E se ci guardiamo indietro, non possiamo che esserne soddisfatti, perchè per la Destra, l'attivo supera nettamente il passivo.



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