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20 dicembre 2024

Il pastone politico

Il pastone quotidiano, in ogni trasmissione di presunta informazione (radio e telegiornali) è ormai non solo inflazionato, per la sua frequenza, ma banale e scontato tanto sono prevedibili le dichiarazioni riportate.

Parlano tutti e troppo.

Mattarella, poi, evidentemente mal consigliato, non si contiene.

Ogni giorno, approfittando della quotidiana "giornata di ...", trasmette il suo predicozzo, obbligatoriamente richiamato da tutte le edizioni dei radio e telegiornali, senza capire che la quantità, ripetitiva nei contenuti e spesso anche nelle parole, danneggia non solo la qualità, ma anche lo riduce alla quotidiana esternazione, priva di autorevolezza, di interesse e di sacralità, come, viceversa, accadrebbe, se intervenisse una o due volte all'anno e, stante l'eccezionalità dell'evento, rappresentasse veramente un momento solenne di grande interesse.

Ci sono poi gli abbonati alla dichiarazione fulminante (per restare nei limiti di tempo concessi) che poi, senza argomentare, espongono apoditticamente la posizione nota e stranota del rispettivo partito.

Poi si domandano perchè sempre meno cittadini vanno a votare: perchè questo tipo di politica ha stancato e vota solo chi è fortemente motivato per ragioni ideali o per interessi personali (più del primo caso nelle elezioni di carattere generale come le politiche e le europee, più del secondo caso per quelle locali, regionali e comunali).

Possibile, mi domando, che dei provvedimenti di un governo, all'opposizione non ne vada bene neppure uno ?

Possibile che chi è all'opposizione spari cifre assurde di spesa, tanto non deve trovare le coperture e quando è al governo amministra come uno scozzese ?

Sì, è possibile e lo è perchè è venuta meno una qualsivoglia base comune di Valori condivisi sui quali costruire una Nazione, uno Stato, in cui le differenze non siano quelle inconciliabili del modello di Società e di Civiltà cui si aspira, ma solo le modalità per arrivare a quel modello che tutti dicono di volere per realizzare il Benessere dei cittadini.

Il diritto alla felicità.

La Storia e la Cronaca ci insegnano che la differenza è nella platea verso la quale si vuole realizzare quel Benessere.

La Destra guarda alla Nazione ed a chi ne fa parte "una d'arme, di lingua, d'altare, di memorie, di sangue e di cor", perchè ogni individuo ha una sua nazionalità ed un suo governo che deve curare il suo Benessere.

La Sinistra, invece, nel suo odio atavico verso la Nazione, derivante da un internazionalismo classista che è rimasto tale anche quando la lotta di classe marxista leninista si è dimostrata non solo fallimentare, ma anche dannosa, vorrebbe che i cittadini di una Nazione, nel nostro caso l'Italia, si sacrifichino a favore degli ultimi arrivati che, non avendo nulla a che spartire con la nostra Storia, la nostra Cultura, la nostra Tradizione, la nostra Identità, sono ben lieti di arraffare tutto quello che possono, con l'obiettivo di sopraffarci e di sfruttare tutto quello che noi, nel corso dei secoli, abbiamo costruito.

E' una differenza che arriva ad emergere nelle dichiarazioni del pastone politico quotidiano, che marcano una distanza siderale tra le parti, al punto che appare del tutto fuori luogo appartenere ad un medesimo stato (ed ancor meno ad un agglomerato sovranazionale come vorrebbe essere l'unione europea, dove le divisioni sono moltiplicate per i singoli stati).

Ecco spiegato il ridicolo pastone politico quotidiano. 



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