La sentenza di Palermo ha dato modo al Centro Destra, soprattutto agli Elettori più attivi del Centro Destra che frequentano i social come X, di manifestare il proprio entusiasmo attraverso la solidarietà a Salvini.
Il rischio, però, è che si perda di vista la necessità di procedere comunque con una profonda revisione della magistratura in Italia, molto più della riforma Nordio che, alla fine, porterebbe solo alla separazione (necessaria e doverosa da anni) tra inquirente e giudicante.
Mi domando perchè non si prenda in esame il modello americano, dove tale separazione è tale da non consentire dubbio alcuno sui ruoli ricoperti e dove l'accusa, pur potendo disporre degli strumenti pubblici, è sullo stesso piano della difesa.
Un'accusa che è rappresentata da un procuratore eletto dai cittadini e soggetto a termini di scadenza temporale del mandato e che, quindi, se vuole continuare a svolgere quel lavoro, deve rispondere dei risultati agli Elettori.
E un giudice che non si improvvisa competente in forza di un concorso pubblico, ma viene scelto tra giuristi, avvocati, professori di diritto, di esperienza e notorietà.
Nonostante l'assoluzione di Salvini (che non sarebbe neppure dovuto andare a processo !) il Governo non deve abbassare la guardia, rilanciando la riforma del pianeta giustizia nel suo complesso e in modo di gran lunga più invasivo di quanto non sia rappresentato dalla riforma Nordio da considerare solo un primo, timido, passo.
La riprova possiamo averla subito, spedendo in Albania un altro carico di clandestini: vediamo se le toghe rosse si sono scolorite o se continueranno a voler fare politica senza presentarsi al voto degli Elettori.
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