Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

30 aprile 2018

Tempo di dichiarazione dei redditi


Il due di maggio chi non ha particolari problematiche può già esaurire il suo obbligo dichiarativo con la cosiddetta "dichiarazione precompilata".
Deve però, come tutti gli altri, ricordarsi di esprimere la sua opzione per l'8, il 5 e il 2 per mille.
Non comportando alcun aumento della tassazione, scegliere a chi riversare quelle misere somme (che però moltiplicate per milioni di contribuenti diventano molto significative) è quindi non solo opportuno, ma necessario per evitare che siano fagocitate nel bilancio e quindi nello sperpero di stato.
Quest'anno nella precompilata vi è anche l'indicazione di come sono ripartite le nostre tasse e invito tutti a guardare ed arrabbiarsi perchè la prima voce è quella della sanità e tutti sappiamo che, se vogliamo essere curati bene, dobbiamo comunque pagare di nuovo, ma tornerò sopra tale riparto in un'altra occasione.
Oggi mi preme invitare a scegliere l'8, il 5 e il 2 per mille.
Sul cinque per mille, vi sono tante associazioni meritevoli e non mi sento di indicarne una, anche se la mia personale scelta è, diciamo, ideologica verso una associazione che opera, tra l'altro, per aiutare la madri a non abortire.
L'8 per mille fu la prima occasione di disporre di quel che, comunque, lo stato ci sottrae con le tasse.
Da poche scelte, ora abbiamo quasi una intera pagina di opzione tra confessioni e associazioni religiose.
Qui, invece, mi sento di suggerire, escludendo a priori lo stato, di escludere anche tutte quelle confessioni che praticano l'immigrazionismo, il pauperismo, il bergoglionesimo insomma.
A leggere bene ne resta una sola che possa in un certo modo corrispondere alle esigenze di una scelta in linea con la nostra tradizione e con la nostra civiltà: la chiesa ortodossa.
Una scelta che, personalmente, ho fatto sin dall'anno successivo all'elezione di Bergoglio.
Probabilmente in Vaticano hanno registrato un calo di consensi, tanto che, se notate, il ventriloquo di Bergoglio, Galantino, è da un po' di tempo che non ammorba i notiziari con le sue sparate immigrazioniste.
Ma io non mi dimentico che c'è.
Quanto al due per mille, da quando è stato istituito, credo tre o quattro anni fa, ho sempre optato per la Lega, anche perchè non sono presenti Forza Nuova e CasaPound.
Quest'anno replicherei la scelta, anche se, con l'aggressione giudiziaria che subisce la Lega, con i sequestri e i dissequestri dei suoi beni, ho il dubbio di regalare soldi allo stato.
L'alternativa sovranista, comunque, è disponibile, firmando per Fratelli d'Italia.
La scelta per l'8, il 5 e il 2 per mille non ci costa nulla perchè è a valere su denaro che già lo stato ci sottrae comunque, quindi facciamola con cognizione di causa, dandole una valenza anche di scelta ideale e politica.




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29 aprile 2018

Oggi votano in Friuli Venezia Giulia


Dopo una settimana dal voto in Molise, oggi si vota in Friuli Venezia Giulia, altra regione a guida cattocomunista, altra regione che le speranze (e i sondaggi) indicano passare al Centro Destra.
Segno evidente dell'incapacità dei cattocomunisti, a qualunque latitudine, di ben governare e amministrare.
Ma il voto, come è stato quello del Molise, ha una valenza nazionale, perchè deve confermare o meno la tendenza emersa con le politiche del 4 marzo.
In Molise i cattocomunisti sono ulteriormente arretrati, mentre anche i grillini hanno subito una battuta d'arresto.
l Centro Destra, no e questo è il primo auspicio: che il Centro Destra sia premiato dal voto nella sua unitarietà.
Ma all'interno del Centro Destra non sono tutti uguali.
Qualche cedimento di Forza Italia alle sirene cattocomuniste c'è e per mettere in cassaforte il risultato, all'interno del Centro Destra occorre dare sempre maggior forza ai due partiti sovranisti: Lega e Fratelli d'Italia, in una sana competizione interna e che resterà comunque interna, salvaguardando l'unità della coalizione.
Vedremo domani se il voto nel Friuli Venezia Giulia, (ricordando anche i Fratelli di Fiume, Pola, Istria e Dalmazia che prima o poi dovranno riunirsi alle Genti Friulane e Giuliane) aiuterà a risolvere la crisi di governo nel senso di un rispetto del voto popolare e non con i trucchi delle consorterie di potere.





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28 aprile 2018

La fiera dell'ipocrisia


I parrucconi di regime (giornalisti, politici di sinistra, nani e ballerine) hanno fatto da "scudo umano" contro i presunti insulti "social" nei confronti di Napolitano.
Hanno scomodato persino la Digos e la Polizia Postale che dovrebbero occuparsi di questioni più serie e, comunque, non prestarsi ad essere il randello per opprimere la libertà di opinione.
Dove sono e dove erano, però, quegli stessi parrucconi quando è apparso un disegno con Salvini "a testa in giù" ?
Dove sono e dove erano quando un certo comico additava Berlusconi, Presidente del Consiglio, come lo "psiconano" ?
Dove sono e dove erano quando sempre contro Berlusconi hanno lanciato prima un treppiede poi una statuina del Duomo rovinandogli la bocca come possiamo tutti constatare dal modo di parlare di oggi ?
Dove sono e dove erano quegli stessi parrucconi quando presunti fumettisti e attricette in sedicesimo dileggiavano la Meloni per la maternità ?
Lasciate libere le opinioni, anche quelle più crude, perchè rappresentano il sentimento di un Popolo e smettetela di pretendere di "farla" senza anche "aspettarla" di ritorno.





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27 aprile 2018

Dov'è finita la fretta di Mattarella ?


Mattarella aveva assunto il ruolo (di cui non ha proprio il phisique) di fustigatore dei partiti e della loro presunta melina, rifiutando sdegnosamente di dare tempo a Salvini di attendere il voto delle regionali in Molise e in Friuli Venezia Giulia.
Adesso, invece, si attenderà la direzione cattocomunista del 3 maggio (quattro giorni dopo le elezioni in Friuli Venezia Giulia, prima di procedere con l'eventuale costituzione di un governo tra i desperados della sinistra e i descamisados grillini.
E magari l'esito del voto regionale farà saltare tutto e ripartire i protagonisti dal via.
Non è un problema.
La politica, nonostante la melma che la contraddistingue, alla fine premia la coerenza e l'unico coerente è stato Salvini (e anche la Meloni).
Deve solo continuare senza lasciarsi irretire o innervosire dai giochini altrui.
Un governo di cattocomunisti e grillini è destinato a devastare l'Italia e impoverire gli Italiani e non credo che dovremo attendere cinque anni per poter avere la nostra rivincita.
Nel 2006 Prodi vinse (e ancora possono esservi dei dubbi sui voti in alcune regioni del sud) ma ebbe una vita travagliata, opprimendo a tal punto gli Italiani che dopo due anni si beccò un voto di sfiducia e andò a casa, ponendo le premesse per il trionfo elettorale del Centro Destra del 2008, vanificato dal tradimento di Fini e dei suoi.
L'importante è tenere accesa la Fiamma del Centro Destra, senza compromessi sulle questioni essenziali (tasse, immigrazione, Sovranità, sicurezza, lavoro, pensioni) e il voto ci premierà.
Peccato per le sofferenze che gli epigoni di Prodi ci infliggeranno nel frattempo.
Ricambieremo con gli interessi.




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26 aprile 2018

E adesso fanno il tifo per il Cav

Rassegnati, si sono rassegnati.
Alla sconfitta, intendo.
Stanno faticosamente metabolizzando la disfatta del 4 marzo e cominciano a volare i coltelli tra chi, comunque, vuole stare al governo anche con i Di Maio e chi medita vendetta e vorrebbe restare all'opposizione per poi lanciarsi a testa bassa cercando di sgambettare chiunque sia al governo.
Ormai, però, sono sempre più esterodiretti e la carta dei poteri finanziari e affaristici dell'internazionalismo mondialista si chiama Mattarella.
Costui cerca in tutti i modi di far da levatrice ad un governo tra grillini e cattocomunisti con l'unico scopo di bloccare l'unico, vero populista, l'unico vero antagonista dell'internazionalismo mondialista che è il Centro Destra a trazione Salvini-Meloni.
Così, obbedienti soldatini, i media si schierano e nel dar conto delle giornate elettorali, oltre a continuare a dare incredibilmente spazi agli sconfitti (costantemente in televisione o alla radio i Marattin, i Golzi e compagni) gioca anche la carta di riserva: impedire che Salvini si prenda tutto il Centro Destra.
Così ascoltiamo cronache che non avremmo mai pensato di ascoltare (soprattutto da certi media) con auliche descrizione della giornata di un ringiovanito Cavaliere di cui a Pordenone riportano solo la frase per cui Forza Italia deve superare la Lega.
Ecco la nuova frontiera della propaganda: sostenere Forza Italia contro la Lega.
Infatti si sono sprecate le ole perchè in Molise Forza Italia ha ottenuto quasi un punto percentuale più della Lega.
La sinistra è ridotta a fare il tifo per il Cav, non più Caimano, per fermare chi, concretamente, potrebbe rappresentare quel cambiamento inviso ai poteri internazionalisti di Bruxelles e delle organizzazioni mondialiste: Matteo Salvini.






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25 aprile 2018

La coerenza vincerà


Ovviamente non so come finirà l'ennesimo minuetto "istituzionale" e, onestamente, non so neppure cosa sperare.
Personalmente, appena conosciuti i risultati del 4 marzo, sono stato dell'idea che si dovesse tornare a votare.
La maggioranza degli elettori ha votato per cambiare e se i grillini e il Centro Destra (unito !) non sono riusciti a trovare un'intesa per colpa dei veti personali dei grillini, allora non vedo altre strade per rispettare il voto che tornare alle urne.
Se, invece, si fosse riuscito a mettere in piedi un governo che bloccasse l'immigrazione, facesse pulizia dei clandestini già sulla nostra terra, abbassasse le tasse, si liberasse dalla sudditanza verso Bruxelles, abolisse la Fornero e garantisse il diritto di difendersi dai rapinatori, allora avrei anche potuto turarmi il naso e la bocca e accettare la compagnia dei grillini e persino la presidenza di Di Maio.
Così non è stato, punto e a capo.
Un eventuale governo tra cinque stelle e cattocomunisti appare improponibile.
I grillini rinuncerebbero a tutte le loro caratteristiche giurando fedeltà a Bruxelles e alla Nato, confermerebbero la legge Fornero e l'unico loro sfogo sarebbe esiziale per l'Italia: una patrimoniale per finanziare il reddito di cittadinanza per lavativi e fannulloni.
Vorrebbe dire lasciare al Centro Destra e, in particolare, a Salvini la fiaccola della rivolta contro il sistema e consegnare al Centro Destra una vittoria certa alle prossime elezioni.
Per questo non so cosa augurarmi, se il "tanto peggio, tanto meglio" (governo cattocomunisti-grillini) oppure se un rapido ritorno alle urne stante l'impossibilità di trovare i numeri per una maggioranza.
In ogni caso, gli unici che possono vantare una coerenza cristallina sono Salvini e la Meloni.
Hanno sempre difeso l'unità del Centro Destra.
Hanno però ragionato su scenari alternativi e concreti per dare un governo all'Italia.
Non hanno mai rinunciato a porre i paletti sul programma e non sugli uomini.
E, infine, ma dato per me più importante, hanno sempre escluso a priori qualsivoglia consociativismo con i cattocomunisti.
Spero di non essere smentito nelle prossime ore, ma credo che se confermeranno tale loro linea, dimostreranno non solo di essere ottimi politici, ma anche persone affidabili, credibili e ampiamente votabili.






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24 aprile 2018

Riti vecchi e stantie liturgie


L'incarico esplorativo, il secondo, a Fico era preannunciato da giorni e, allora, mi domando su cosa abbia riflettuto Mattarella.
Il rito è vecchio e stantio come le paludate conferenze stampa delle "istituzioni".
Sarebbe molto più onesto e diretto dire: aspettiamo il voto in Friuli Venezia Giulia.
Oppure smetterla di pensare di menare per il naso gli Italiani, gettare la maschera e affidare un incarico diretto a un maggiordomo di Bruxelles per il cosiddetto "governo del presidente".
Perchè a quello vogliono arrivare: un nuovo Monti che freghi ancora una volta gli Italiani (già il Fondo Monetario Italiano ha nuovamente fatto suonare il disco della patrimoniale).
Fico proverà a convincere i cattocomunisti a fare il governo sulla base di più tasse, probabilmente della patrimoniale (così saranno contente le consorterie internazionali), sullo ius soli, sulla repressione delle idee (la legge Fiano troverebbe un'autostrada aperta) e sulla persecuzione di chi si difende dai ladri e un giuramento di fedeltà eterna alla Nato e all'unione sovietica europea (e dire che la prima era stata costituita per impedire che i sovietici sopprimessero la libertà dei Popoli e delle Nazioni europee !).
E' vero: ci sono più sintonie tra cattocomunisti e grillini che fra questi due e il Centro Destra, ma il Centro Destra ha più voti (e le elezioni in Molise lo hanno confermato visto che i grillini hanno perso il 6% dal 4 marzo e i cattocomunisti un 8%).
E al senato, al netto dei senatori a vita tutti di sinistra, un'alleanza tra cattocomunisti e grillini avrebbe solo 6 voti di maggioranza, sufficienti per una travagliata e zoppicante sopravvivenza, non per mettersi al riparo dalle imboscate.
E' bene che Salvini e la Meloni si tengano lontani da simili pastrocchi, indipendentemente dagli appelli dei parrucconi "istituzionali".
Davanti all'inconcludenza dei grillini e alla perversione ideologica dei cattocomunisti, il domani appartiene a noi.





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23 aprile 2018

La legge del contrappasso


Ieri mattina il Carlino, cronaca di Bologna, informava i cittadini che Romano Prodi aveva subito un furto in casa.
Per una volta il furto lo ha subito uno dei principali responsabili dello stato di dissesto della nostra Patria.
Un dissesto che non è solo economico, ma anche sociale, morale e politico.
Ai ladri non farei alcuno sconto, non concederei alcuna giustificazione, alcuna attenuante,  ma non posso nascondere che se i potenti subissero più spesso gli insulti della criminalità, forse interverrebbero con maggiore cura per difendere la proprietà privata di tutti.
Non dubito che quei ladri saranno presi e non avranno sconti.
Però immaginate se l'immigrazionista Prodi fosse stato rapinato da una banda di immigrati ...




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22 aprile 2018

Non si rassegnano alle sconfitte


Mentre nel Regno Unito i servi delle consorterie affaristico finanziarie cercano di ripetere il voto per la Brexit sperando in un diverso esito ( e mi ricordano gli otto processi a Sofri nel tentativo di farlo assolvere, salvo poi fare strame di ogni giustizia, liberandolo per ragioni di "salute" così da tredici anni è libero senza aver pagato per l'assassinio del Commissario Calabresi), negli Stati Uniti la sinistra ricorre ai suoi amichetti con la toga per rimuovere o limitare Trump, cercando almeno di guadagnare denaro (forse per recuperare gli ingenti finanziamenti erogati alla vecchia e perdente babbiona).
In Italia la sinistra non è da meno e confida nelle trame del Quirinale che, chiunque sia l'inquilino, suona sempre la stessa musica.
Sfruttando quindi l'insipienza dei grillini e lo spirito vendicativo -peraltro stimolato dagli insulti continui - di Berlusconi, ecco che sembra torni in gioco lo sconfitto pci/pds/ds/pd ormai diventato l'agente della tirannia mondialista in Italia.
Paradossalmento solo l'ingiustificato spirito vendicativa del bulletto toscano ci separa da un governo tra grillini e cattocomunisti che rappresenterebbe il peggio.
Perchè promuoverebbe una politica estera asservita agli interessi altrui e, in campo interno, verrebbe lasciato campo libero ai provvedimenti più aberranti su immigrazione, legittimazione dei peggiori impulsi, repressione delle opinioni non conformi e persecuzione di chi si difende attivamente contro la criminalità.
Grillini e cattocomunisti poi in campo economico accoppierebbero una politica predatrice perché "lo vuole l'europa" con un assistenzialismo che beneficerebbe lavativi e fannulloni e porterebbe solo, per rispettare i parametri imposti da Bruxelles, un aumento delle tasse, cioè della politica predatoria di uno stato invasivo e nemico.
Alla faccia del voto degli Italiani.







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21 aprile 2018

Una situazione chiarissima

La situazione politica italiana è chiarissima.
I grillini non hanno idee e non hanno i numeri.
I cattocomunistj non hanno i numeri e le loro idee, messe in pratica dalla triade Letta-Renzi-Gentiloni, sono fallite e disastrose.
Il Centro Destra ha le idee giuste, ma non i numeri.
Mattarella deve tutelare l'unione sovietica europea più dei cittadini italiani.
Encomiabile lo sforzo di Salvini e apprezzabile la discrezione della Meloni, gli altri tutti bocciati.
Renzi e Martina hanno la lucidità di un pugile che si rialza dopo un k.o.
Di Maio è solo una figurina senza alcuna autonomia.
Berlusconi eccede nel suo spirito vendicativo.
Continuo a leggere improbabili nomi per una riedizione del devastante e pernicioso governo Monti.
Mattarella è disponibile a tutto tranne che a chiamare di nuovo il Popolo al voto.
Quindi appare evidente che l'unica vera soluzione sia proprio quella che i poteri forti per interposto Mattarella non vogliono: restituire la parola ai cittadini che detengono la Sovranità.






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20 aprile 2018

Il compromesso ha un prezzo da pagare


Ricordo che una volta si diceva che in Italia quando si incontrano due persone, formano già tre partiti.
Il significato è semplice: siamo talmente compresi dalla nostra autoreferenzialità, che siamo poco disponibili a conciliare le nostre con le idee altrui, anche quando sono più che confinanti.
Un partito è già una somma di individualità, ancora maggiore è una Coalizione.
Ognuno di questi passi, però, è un progresso, perchè vuol dire che tra tante individualità c'è stata disponibilità a fare spazio anche alle ragioni altrui.
E poco importa se quello spazio si apre su argomenti sui quali altri non sono interessati.
Paralre di governo tra due delle tre forze che hanno i numeri per farlo (Centro Destra +ù grillini, oppure grillini + cattocomunisti, oppure cattocomunisti + Centro Destra) rappresenterebbe una disponibilità difficilmente manifestabile.
Già pensare che uno come Di Maio possa trovare una occupazione a Palazzo Chigi farebbe venire l'orticaria, non solo a me, ma a chiunque abbia lavorato nella sua vita almeno un anno.
Che, poi, si possa concedere lo ius soli, accogliere altri clandestini, continuare a perseguitare chi si difende dai rapinatori, aumentare progressivamente l'età pensionabile, pagare un reddito a lavativi e fannulloni e inginocchiarsi davanti a Bruxelles e Berlino, mi sembra del tutto inconcepibile.
Per questo leggo con sospetto le dichiarazioni ottimistiche di Salvini su un possibile accordo con i grillini mentre gradisco le parole di chiusura verso il pci/pds/ds/pd.
E allora quale governo ?
La risposta è sempre quella: un governo di minoranza del Centro Destra e al voto a giugno.
A meno che il prezzo da pagare per un compromesso indecente non lo vogliano pagare grillini e cattocomunisti.
Allora dico: si mettano assieme e si salvi chi può.




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19 aprile 2018

Una prevedibile banalità di regime


Mattarella non è un cuor di leone e, neppure, un Picconatore, di cossighiana memoria, che per rispettare il volere del Popolo, contribuisca a smontare il sistema.
Così, con una prevedibile banalità annunciata da giorni da tutti i media di regime, cerca di scaricare sul prossimo quelle scelte che Bruxelles vuole e che, però, sono del tutto opposte alle aspettative degli elettori.
Senza peraltro sottoporle al preventivo assenso dei cittadini.
Un mandato esplorativo da prima repubblica alla presidentessa del senato, che ha incontrato il Movimento Cinque Stelle, la Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia per acquisire quella consapevolezza che, ormai, è del tutto conclamata: se anche riuscissero a trovare qualche punto programmatico in comune (ed è tutto da vedere) i grillini oppongono un veto infantile al Cav, quindi non se ne fa nulla, anzi neppure si può cominciare.
Giustamente il Centro Destra non accetta veti, perchè oggi è il Cav domani sarebbe, come sempre è tattica della sinistra, un altro leader.
E allora ci provino a fare il governo Di Maio-Renzi, con il bullo ministro degli esteri del disoccupato napoletano.
Con qualunque legge elettorale si andasse a votare dopo, il Centro Destra otterrebbe un successone !
Peccato che, nel frattempo, l'Italia sarebbe stata devastata da un'ondata di immigrati, di tasse e di servile sudditanza verso Bruxelles dal rendere molto difficile ogni risalita.
Fino al momento in cui scrivo sono molto contento del voto che ho dato alla Lega, perchè il comportamento di Salvini ha la mia approvazione quasi completa per quel suo sapiente dosaggio tra la coerenza ideale e la fedeltà agli alleati con un sano realismo e concretezza che gli fa dire MAI con il pci/pds/ds/pd, ma sì ad un accordo con i grillini, avendo come unica alternativa il voto.
E se il M5S continuerà a porre veti, allora che voto sia !




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18 aprile 2018

Lo sciocchezzaio cattocomunista


I cattocomunisti oggi asserragliati nella ridotta del pci/pds/ds/pd, cercano di dar segnali di vita, ma riescono a collezionare solo sciocchezze.
Da Martina che afferma, senza accorgersi del ridicolo, che Lega e Movimento Cinque Stelle starebbero perdendo tempo, alla Serracchiani che vorrebbe una dichiarazione di fallimento per i due partiti che hanno vinto le elezioni (e allora chi le ha perso cosa dovrebbe subire ?).
Quello che Martina e la Serracchiani (e con loro tutti i loro degni compagni) non capiscono è che il Centro Destra e il M5S non sono sovrapponibili.
Che solo una sciocca legge elettorale voluta da Renzi per veicolare uno sperato (e fortunatamente non realizzato) risultato elettorale che gli consentisse di restare in sella con l'aiuto di Berlusconi, ci ha portato in questa situazione di oggettivo stallo, risolvibile unicamente con una serie di votazioni.
Perchè l'unico titolare della Sovranità è il Popolo e non un anziano signore votato da una maggioranza parlamentare che non c'è più, fotografia di una maggioranza popolare che non è mai esistita.
Se, su un programma breve e circoscritto, il Centro Destra e il M5S non riusciranno a trovare un accordo per colpa di un Di Maio che, dal basso della sua totale improduttività trentennale si permette di ostracizzare un imprenditore e un politico che ha creato ricchezza e fatto la Storia, allora, con un governo di minoranza del Centro Destra (coalizione vincente) si deve andare alle urne.
Ma questo la sinistra non è in grado di capirlo perchè il suo dna è sempre orientato verso soluzioni totalitarie.
Ieri guardando alla Mosca dell'Unione Sovietica e oggi guardando a Bruxelles dell'unione sovietica europea, comunque sempre al servizio dell'internazionalismo mondialista e contro  gli interessi dell'Italia e degli Italiani.






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17 aprile 2018

Perchè non vogliono aspettare il voto regionale ?


Leggo che l'abitualmente lento Mattarella sembra sia stato contagiato dal ballo di San Vito renziano e voglia "fare presto" per dare l'incarico di formare il nuovo governo.
Eppure siamo appena ad un mese e mezzo dal voto (la Germania ha impiegato sei mesi, la Spagna un anno come il Belgio e mi sembra che l'Olanda sia ancora tra color che son sospesi).
Che fretta c'è ?
Perchè non si può attendere il voto del Molise il 22 aprile e soprattutto quello del Friuli Venezia Giulia del 29 aprile ?
Sono appena altri 13 giorni, ma quelle due votazioni potrebbero dare una ulteriore indicazione a Mattarella.
Ma non una velina passata dagli aspiranti padroni d'Italia, seduti a Bruxelles e Berlino, attraverso i compiacenti media italiani, bensì una indicazione della volontà del Popolo.
Se il voto regionale confermerà la tendenza del 4 marzo, con il Centro Destra maggioritario, allora non ci saranno più santi: incarico pieno a Salvini e presentazione del governo al voto di fiducia delle camere.
Se lo supera, bene, altrimenti al voto !
E se ha così fretta, Mattarella, appurata l'impossibilità di una maggioranza parlamentare, ha una sola strada obbligata: convocare nuove elezioni, hic et nunc e votare a giugno.
Ma non si permetta di rifilarci un simil Monti/Letta/Gentiloni.
Non si permetta di imporre un personaggio che non si sia sottoposto al voto popolare o che non abbia ottenuto i consensi elettorali e magari sia pure schierato con i partiti perdenti alle elezioni, unicamente perchè nella manica degli aspiranti padroni d'Italia che stanno a Bruxelles e Berlino.
O un governo in linea con il voto, oppure di nuovo tutti alle urne.




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16 aprile 2018

Provincialismo identitario


In questi giorni è tutto un dibattito con i soliti "esperti", mummie e parrucconi che pensano di spiegarci ex cathedra cosa è successo, perchè e soprattutto gli "errori" che loro, ovviamente, non avrebbero commesso (è opportuno però ricordarsi i danni enormi provocati da Monti che pure pontificava da giornali e trasmissioni televisive, prima di essere messo alla prova per la disgrazia degli Italiani).
Giornalisti (o presunti tali), inviati nel mondo, generali in pensione e accademici universitari sono le comparse che girano di trasmissione in trasmissione.
Ma noi Italiani, che ci sbattiamo quotidianamente per produrre quel pil che mummie e parrucconi vedono solo in diaggrammi e slides, siamo proprio così interessati ?
La Siria per noi è lontana, lontanissima e, francamente, se si scannano tra loro, perchè dovrei intervenire visto che non creano alcun problema per il nostro approvvigionamento di materie prime ?
Per parafrasare una vecchia pubblicità di un amaro: sono solo fatti loro.
Qualcuno potrebbe dire (e me lo dice) che il mio è provincialismo.
Sì, e me ne vanto perchè il mio è un provincialismo identitario, che può anche essere chiamato Nazionalismo, che pone l'Italia sopra ogni altra considerazione.
Ed a me interessa che in Italia ci possa essere un governo che blocchi l'immigrazione, cacci i clandestini, riduca sensibilmente le tasse, abroghi la Fornero, mi dia la possibilità di difendermi dai criminali senza dover poi subire una persecuzione giudiziaria, che decida per l'Italia e per gli Italiani a prescindere dagli ukase di entità sovranazionali estranee e che perseguono interessi a noi estranei.
Forse domani, forse mercoldì un signore eletto da una maggioranza parlamentare che oggi non c'è più e che non è mai stata una maggioranza popolare, deciderà chi dovrà governare l'Italia in una situazione in cui tutti cercano di arraffare il più possibile al prossimo.
Leggo che si parla si un "governissimo" con tutti dentro e con il ricatto di mandarlo al voto di fiducia anche se la maggioranza (popolare e parlamentare compposta da grillini, leghisti e Fratelli d'Italia) fosse contraria e confidando sui soliti traditori del voto popolare.
Spero, invece, che appurata l'impossibilità di formare un governo, sia dato incarico a Salvini di formare un governo di minoranza del Centro Destra che porti al voto a giugno.
Mattarella potrebbe così dimostrarsi autenticamente al servizio degli Italiani.




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15 aprile 2018

No al "governissimo" che nasca dalle bombe mondialiste


E così l'hanno fatto.
La "banda dei tre" del mondialismo capitalista, Stati Uniti, Regno Unito e Francia, hanno bombardato senza alcuna ragione la Siria.
A differenza della liberazione dell'Iraq, infatti, non vi sono motivazioni di interesse nazionale per un intervento militare in Siria.
Non ci sono oleodotti, nè giacimenti di petrolio il cui controllo potrebbe strangolare l'Occidente e non ci sono minacce portate all'esterno anzi, Assad cerca di difendere l'integrità del suo territorio e la sua presenza è un ostacolo al dilagare dell'estremismo islamico.
Abbiamo infatti visto come la dissennata politica di Obama, che ha portato alla caduta dei governi tunisini e libici, abbia aperto autostrade non solo ai terroristi, ma anche all'immigrazione selvaggia che si è trasformata in una invasione, prima di tutto contro l'Italia.
La scusa dell'attacco è un presunto e non provato utilizzo di armi chimiche, da parte del governo siriano, su territorio siriano, contro ribelli siriani la cui concretezza è ottimamente riassunta dalla vignetta di Krancic che ho prelevato da Eleonora.
E, per l'appunto, una scusa che non ha neppure la motivazione di un intervento utile agli interessi nazionali.
Bene quindi ha fatto Salvini a diramare un durissimo comunicato contro la proditoria azione bellica in territorio e con bersagli siriani.
Preoccupanti sono le reazioni molli e buoniste di tutti gli altri, a cominciare da Berlusconi, che creano il sospetto che le oscurantiste forze mondialiste si siano già mosse per imporre all'Italia un "governissimo" con tutti (o quasi) dentro, che non realizzi nulla di ciò che interessa e sia utile agli Italiani (blocco dell'immigrazione, cacciata dei clandestini, flat tax, legittima difesa, abolizione della Fornero, riacquisizione del senso e della sostanza di una Identità e di una Sovranità Nazionale) ma solo ciò che sia funzionale alla ormai evidente tirannia mondialista.
Mi auguro che Salvini non molli il punto e stia all'opposizione, anche solitaria, nei confronti di una indecente ipotesi governativa del "tutti dentro" che veda assieme al governo i grillini, Berlusconi e i cattocomunisti del pci/pds/ds/pd.
Fantascienza ?
Lo spero, ma già delle bombe ci portarono nel 1992 Scalfaro, colui che resta, in coabitazione con Napolitano, il peggior presidente della repubblica che abbiamo mai avuto e temo che altre bombe possano nuovamente portare i loro devastanti effetti nella politica italiana.



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14 aprile 2018

Berlusconi ha torto, ma anche ragione (e lo comprendo)


La scena all'uscita del secondo turno di consultazioni, con Salvini e la Meloni, compiti e sobri, che esponevano (uno con le parole, l'altra con lo sguardo) la dichiarazione unitaria del Centro Destra, mentre Berlusconi si credeva Grillo e sceneggiava il tutto, ha fatto perdere voti al Centro Destra.
Per colpa di Berlusconi.
Il Cav, poi, ha sparato una frase, peraltro senza nominare alcuno, ma chiaramente riferita ai grillini, sabotando il tentativo di Salvini di dare un vero governo all'Italia.
Infine Berlusconi ha aperto al pci/pds/ds/pd al contrario di Salvini che ha chiuso solo a quel partito.
Berlusconi ha torto, torto marcio.
Anche a me non piace il Movimento Cinque Stelle e rifuggo dal votare e possibilmente dal camminare assieme ad un movimento costruito da un comico sul viale del tramonto che vi ha installato come "capo" un disoccupato napoletano di trent'anni e che, da quella sua natura, estrapola una proposta come quella del reddito di cittadinanza che sarebbe un incentivo solo per lavativi e fannulloni (oltre ad altre posizioni sul reato di clandestinità, le unioni omosessuali etc. che sono mille miglia lontane dalle mie idee).
Ma purtroppo il Centro Destra non ha la maggioranza assoluta e i casi sono due: o si torna al voto (ma il Cav non vuole) o ci si allea con i 5 stelle.
Tertium non datur.
Perchè peggio dei cinque stelle ci sono solo i cattocomunisti di Renzi, Franceschini, Del Rio, della Boschi, di Gentiloni e di Martina.
Con loro, MAI !
Neppure in caso di guerra aperta in Siria sarei disponibile ad averli al mio fianco e se il Centro Destra così com'è oggi dovesse aprire al pci/pds/ds/pd, allora perderebbe il mio voto che metterei in frigorifero con Casapound e Forza Nuova.
E non credo sarei il solo.
Ma Berlusconi ha anche ragione e comprendo che, dopo aver subito attacchi e offese infami dai grillini, non gradisca sentirsi dire di fare un passo a lato, tanto che l'impudenza e l'insistenza grillina potrebbe essere finalizzata proprio ad ottenere l'effetto contrario, cioè a stimolare il Cav a restare in campo, sbarrando quindi la strada ad un Centro Destra più coeso e con una guida, Salvini, più forte.
I veti non sono accettabili, quindi Berlusconi deve essere sostenuto.
Ma il Cav deve capire che il Centro Destra non può limitarsi ad arroccarsi in sua difesa, ma deve assumere la guida della Nazione.
Ne abbiamo bisogno e lui, il vecchio Cav, potrebbe, con un beau geste, fare l'ultimo, grande regalo al Popolo del Centro Destra che lo ringrazierebbe di cuore e lo installerebbe, senza possibilità di rimozione, al vertice del Pantheon della Coalizione.





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13 aprile 2018

Il paradosso


Spirano venti di guerra in Siria, anche se non credo che si arriverà ad uno scontro diretto tra Russia e Stati Uniti.
Ad un Trump che ha cercato di realizzare tutte le sue promesse elettorali ed è stato pugnalato alle spalle dagli stessi parlamentari repubblicani, mentre la sinistra gli ha lanciato contro quella corrotta indagine denominata Russiagate, si vorrebbe contrapporre un personaggio come Putin che, con Trump, dovrebbe non solo avere molto in comune, ma anche una comune visione del mondo.
E' sospetto vedere che ogni volta che i due possono o provano ad avvicinarsi, accade qualcosa che porta ad erigere un muro.
Un mese fa, circa, Trump annunciò che avrebbe incontrato Putin e scoppiò il caso Skripal con una May starnazzante contro Mosca.
Una settimana fa Trump annuncia l'intenzione di ritirarsi dalla Siria ed ecco che, come per miracolo, Assad e Putin sono così "coglioni" da scatenare un attacco chimico contro i presunti alleati degli Stati Uniti.
Ma è credibile ?
A starnazzare più forte di tutti adesso è Micron, il presidente francese ormai destinato a seguire le orme di Sarkozy (tranne che nella moglie ... per ora).
L'Italia ha concesso agli aerei statunitensi di decollare per missioni esplorative, mi auguro che non dia il permesso per azioni di bombardamento, come pure neghi il permesso di sorvolo ai francesi per le loro azioni.
Il paradosso è che i cattocomunisti sono tutti schierati, con la schiuma alla bocca, per colpire Assad, mentre il Centro Destra è compatto nel rifiutare la logica della guerra contro la Russia.
Si è proprio rovesciato il mondo ...




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12 aprile 2018

Secondo giro di consultazioni


E' uno spasso leggere i commenti dei professionisti della penna o guardare la loro mimica in televisione quando "analizzano" le vicende politiche post elettorali.
Non ne azzeccano una.
Sembrano tante Giovanne Botteri che fino al voto dava Trump in crisi, la Clinton già eletta e dopo non sapeva quali pesci pigliare per giustificare la enorme topica presa.
Il fatto è che i "giornalisti", nonostante raccontino la rava e la fava per giustificare il loro stipendio, ne sanno quanto noi ed hanno la stessa palla di vetro dei Mattarella e dei Salvini.
La logica, in politica, non aiuta, perchè se venisse applicata saremmo già, nuovamente, in campagna elettorale e conosceremmo la data del voto.
Non c'è infatti alcuna possibilità di stilare un programma serio e coerente tra due delle tre forze che possono fare maggioranza e, quindi, l'unica scelta è rimettersi nuovamente alla Sovranità del Popolo perchè ogni altra soluzione sarebbe una forzatura.
Ma poichè non c'è logica un vecchio democristiano che parla come il gatto Silvestro ed appartiene al partito supersconfitto dalle urne, ha il ruolo di mazziere e così dobbiamo tutti segnare il passo, il debito aumenta, continua l'invasione degli immigrati e a palazzo Chigi c'è sempre Gentiloni con un governo rifiutato almeno dal 70% dell'elettorato.
E giornali, televisioni e radio ci riempiono di banalità.





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11 aprile 2018

Odieranno di più Trump o Putin ?


Non credo ormai più a quello che viene raccontato attraverso i media servi del regime mondialista.
Quindi non credo neppure alle storie lacrimevoli che ci propinano sulla guerra in Siria.
Non credo ai profughi che scappano invece di combattere per la loro patria (vedo infatti troppi giovani e pochi anziani tra gli immigrati che ci scaricano le ong).
Non credo a Bergoglio ed ai suoi predicozzi sempre senza soluzione, infatti dice che non sono accettabili le stragi con le armi chimiche, ma poi dice che nessuna guerra è giusta.
E allora dicci almeno come vorresti fermare quegli animali che lanciano le armi chimiche !
Ma non credo neppure al ditino accusatore rivolto verso Putin per il caso Skripal o per le bombe in Siria.
Constato, con piacere, il mal di pancia dei media servi quando devono dar conto delle reazioni di Trump alle azioni in Siria attribuite ai russosiriani.
Non sanno da che parte pendere, se con l'odiato tycoon (così continuano a chiamarlo, anzichè Presidente degli Stati Uniti) che ha "scippato" la presidenza alla loro beniamina, la moglie di Clinton, oppure se pendere verso lo zar patriottico e identitario, contro il quale vengono scagliate fior di sanzioni (che danneggiano solo noi Italiani).
Sarebbe molto bello se Trump e Putin si accordassero e mettessero in riga tutti quegli squali della finanza e degli affari mondiali che trasudano, a parole, miele e bontà unicamente per fare i loro affari sulle e alle spalle dei Popoli e delle Nazioni.
E, intanto, piccoli Trump e piccoli Putin crescono, come Orban, in Ungheria, la cui terza vittoria consecutiva ha frastornato i piccoli scrivani nostrani.
Ieri mattina, ad esempio, nel programma "6 su radiouno" avevano invitato il professor Cardini, pensando forse che si sarebbe gettato a corpo morto contro Orban.
Invece, davanti ad un azzittito conduttore, Cardini ha difeso a spada tratta la politica, le scelte e la figura di Orban, permettendosi anche di attaccare questa unione sovietica europea.
Eh sì, piccoli Putin, piccoli Trump crescono e si diffondono, aspettando che anche in Italia Salvini (o un suo simile) possa ottenere la stessa maggioranza che ha conquistato Orban in Ungheria.





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10 aprile 2018

Punti fermi


Il Centro Destra che riafferma la sua unità non ha la maggioranza assoluta.
I grillini, neppure e men che meno i cattocomunisti nella loro riserva del pci/pds/ds/pd.
Concettualmente è difficile da credere ad una alleanza tra due di quelle tre forze.
Non mi vedo proprio i grillini votare per la riduzione delle tasse o il Centro Destra per staccare assegni a fondo perduto per mantenere scansafatiche.
Non vedo neppure i grillini sostenere le "riforme" con il marchio di Bruxelles come piacciono ai cattocomunisti, nè questi ultimi votare l'abolizione della Fornero e dei vitalizi.
Ancor meno vedo i cattocomunisti votare per la cacciata degli immigrati o il Centro Destra per lo ius soli.
Il voto è l'unica alternativa, finchè gli Italiani non si concentreranno sempre di più su due alternative, facendone alla fine vincere una.
Nel frattempo non è certo possibile andare avanti con un governo del 18% come è quello di Gentiloni e, allora, è necessario quello che una volta si sarebbe chiamato "governo balneare", oppure monocolore di minoranza, che ottenga una maggioranza solo perchè votato dalla sua parte politica con l'astensione di altri.
Oppure un governo che vada in parlamento per essere sfiduciato, rimanere in carica per gestire le elezioni.
In ogni caso il governo deve essere del partito o della coalizione maggioritaria: il Centro Destra.
In parlamento, basterebbe l'astensione di uno degli altri due poli (o anche di una parte di essi) per governare.
Ed è certamente più rispondente ai voleri del Popolo che alle elezioni ci porti un monocolore di Centro Destra rappresentativo del 37% degli elettori, che uno grillino che ne rappresenta solo il 33%.
Ancor meno rappresentativo un prolungamento di Gentiloni che ha avuto la fiducia di solo il 18% degli Italiani.
Il Centro Destra, forte del suo 37%, deve mantenere pochi, ma chiari punti fermi:
1) si governa assieme o assieme si continua con una durissima opposizione;
2) non si tratta con il pci/pds/ds/pd perchè i cattocomunisti sono inconciliabili con le idee del Centro Destra (tasse, europa, legittima difesa, lavoro, pensioni, giustizia, immigrazione) mentre i grillini non essendo nè carne nè pesce, ondeggiano e pescano molti voti nella nostra area elettorale;
3) non si accettano veti, perchè oggi il veto lo pongono su Berlusconi e domani, se conviene loro, lo porranno sulla Meloni o su Salvini;
4) imprescindibile il blocco dell'immigrazione e la cacciata dei clandestini già presenti;
5) le tasse vanno ridotte da subito;
6) la Fornero deve essere immediatamente abolita;
7) la difesa è sempre legittima;
8) se quel che si realizza va bene a Bruxelles, bene, diversamente ... è lo stesso.





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09 aprile 2018

Ancora sconfitta la "informazione" suddita di Bruxelles


In Ungheria Viktor Orban ha nuovamente vinto le elezioni e per la terza volta consecutiva sarà Premier.
Una campagna elettorale contro l'immigrazione e contro le interferenze di Soros e delle consorterie affaristico finanziarie mondialiste.
Fino a ieri i media, continuando nella politica di disinformazione attuata anche con la Brexit e con le elezioni presidenziali americane, hanno puntato sulla grande affluenza per ipotizzare che Orban non riuscisse a conquistare la maggioranza assoluta.
Questa mattina, nei primi giornali radio e nella lettura della rassegna stampa, si accontentano di sperare che non raggiunga i due terzi dei seggi.
Dicono (ma non approfondiscono) che il secondo partito più votato è stato il Jobbik, di estrema destra, ancora più radicale di Orban, con oltre il 20%.
Un po' come se in Italia la Lega prendesse il 49% e Forza Nuova il 20%, lasciando i cattocomunisti sotto il 20.
Il 70% degli Ungheresi approva quindi, con diversi gradi di radicalizzazione, la politica sovranista e nazionalista del loro governo.
Guarda caso è una percentuale uguale alla somma, in Italia, del Centro Destra e dei grillini.
C'è voglia, nel mondo, di Libertà che si manifesta, in primo luogo, con il recupero della propria Identità e Sovranità Nazionale.
A casa mia, comando io, non l'unione sovietica europea e non accetto che qualcuno mi imponga di ospitare chi non voglio (breve nota a margine: hanno beccato uno "radicalizzato" a Trieste. Sarebbe un "italiano di origine algerina". La verità è che è uno della seconde generazione di immigrati. Meditiamoci.).





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08 aprile 2018

Vincere o perdere, ma sempre tutti assieme


Nonostante il tentativo della stampa serva di screditare la coalizione di Centro Destra, cercando di insinuare dubbi reciproci e dividere le forze, Berlusconi, Salvini e la Meloni reagiscono, si chiariscono e continuano ad operare unitariamente.
Ottima la scelta di andare al secondo giro di consultazioni assieme, una decisione spiazzante non solo per il disoccupato napoletano inventato da un comico a capo di un partito e che spera di trovare una occupazione a Palazzo Chigi, ma anche e soprattutto per i commentatori, l' intellighenzia orfana delle masturbazioni cerebrali della sinistra di governo.
Mi sembra che Salvini sia notevolmente cresciuto nella considerazione generale per la capacità con la quale sta gestendo una fase difficile, senza perdere di vista gli obiettivi (meno tasse, più sicurezza, blocco dell'immigrazione, riconquista di Sovranità e Identità Nazionale) ma anche senza fughe in avanti solitarie e controproducenti.
Accanto a lui cresce nella mia stima la Meloni, un'altra che sta dimostrando nervi saldi e capacità di sintesi politica (sua l'idea di andare assieme al Quirinale) e Toti, il Governatore della Liguria che rappresenta l'ala nazionalista di Forza Italia ed è inevitabilmente destinato a scontrarsi con Tajani che, invece, rappresenta l'ala suddita di Bruxelles.
Tutti assieme riescono a coprire la decadenza senile di Berlusconi che si è palesata all'uscita dall'incontro con Mattarella, con il vecchio Cav in mezzo alla Gelmini e alla Bernini che sembravano due badanti e che, ad un certo punto, verso la fine della dichiarazione, si sono guardate con un cenno di intesa, come a dire "ce l'abbiamo fatta", salvo poi vedere la Bernini, in un momento di incertezza di Berlusconi, allungare una mano per indicare qualcosa sul foglio che il Cav stava leggendo.
Ottantun anni, ottantadue a settembre, sono tanti e le battaglie sostenute, con tutte le persecuzioni subite (e non ancora terminate) hanno lasciato il segno e credo che chi gli sta intorno dovrebbe consigliarlo ad accettare un ruolo onorifico, magari presidente di un partito o, meglio, di una federazione unitaria del Centro Destra, lasciando a Salvini, alla Meloni e a Toti il compito della battaglia campale.
Una battaglia che dovrà sempre rispettare quegli obiettivi che hanno consentito al Centro Destra di ottenere la maggioranza relativa anche lo scorso quattro marzo, con una unica pregiudiziale: mai accordi con i cattocomuniti (tutto il resto è accettabile)  e che deve e dovrà sempre avere come valore aggiunto l'unità del Centro Destra.
Perchè le elezioni, le battaglie si possono vincere o perdere, ma se si resta assieme una sconfitta non sarà mai definitiva.






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07 aprile 2018

Anche se incinta, una clandestina resta una clandestina


La propaganda immigrazionista ha impugnato come una clava un video nel quale si vedono i gendarmi francesi che costringono una clandestina a scendere da un treno.
Gli immigrazionisti hanno messo in evidenza solo il fatto che si trattava di una donna incinta.
Hanno tralasciato il contesto, cioè il preventivo invito verbale rivolto all'intera famiglia nigeriana di scendere e il rifiuto opposto dal capo famiglia.
Ovviamente i gendarmi hanno fatto quel che dovrebbero fare le Forze dell'Ordine di tutto il mondo: hanno preso i riottosi e li hanno portati a terra per eseguire controlli ed espulsioni.
Il fatto che la donna fosse incinta non modifica la sostanza che si trattava di un soggetto illegalmente presente sul territorio francese.
In questo la Francia dimostra di essere uno stato serio e che difende gli interessi dei francesi, a differenza dell'Italia che sta accogliendo milioni di immigrati, si commuove per le donne incinte ai cui figli, se nati in Italia, gli immigrazionisti vorrebbero concedere la cittadinanza in forza del barbaro ius soli e ignorando l'esperienza, dalla quale cercano faticosamente di tornare indietro, del Regno Unito, della Francia e del Belgio, dove sono proprio le seconde e terze generazioni di immigrati a promuovere disordini ed a formare la manovalanza e la base per coloro che vogliono tagliarci la gola.
Non ho mai avuto simpatia per la Francia però, come sentii dire tanti anni fa da Arnoldo Foà in un programma televisivo, si può imparare qualcosa, sempre, da chiunque.
Persino dai francesi.



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06 aprile 2018

Tempo perso


Se è vero che "presto e bene non vanno insieme", che "la fretta è cattiva consigliera", che "la gatta frettolosa fa i gattini ciechi" e che il "fate presto" del Sole 24 Ore nel 2011 si è tradotto nel governo peggiore degli ultimi trenta anni, quello Monti-Fornero, è altrettanto vero che la situazione numerica del parlamento è talmente chiara che l'ulteriore "riflessione" di Mattarella è solo tempo perso.
Oppure è un abusato giochino dei parrucconi per cercare di scardinare il voto del 4 marzo, con la sua dirompente carica eversiva, cercando probabilmente di trovare la strada per un nuovo Fini o un nuovo Alfano.
Perchè l'unica strada, se proprio vogliono fare un governo, è trovare quei 50 (se partiamo con il Centro Destra) o 100 (se la base fossero i grillini) deputati necessari a fare maggioranza.
E comunque li si trovino, saranno solo dei traditori degli elettori che li hanno votati, frutto di quella norma malsana della "costituzione più bella del mondo nata dalla resistenza antifassista" che impedisce il vincolo di mandato ai parlamentari.
L'altra strada è quella di Mattarella che impone un suo fiduciario (ovviamente un altro parruccone) per un governo "istituzionale" al quale non si può dire che un bel NO.
E si torna all'opzione principale, la via maestra, l'unica dignitosa e rispettosa della Sovranità che appartiene al Popolo: tornare alle urne e votare finchè non ci sarà una vera maggioranza e non un compromesso al ribasso.




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05 aprile 2018

Meglio essere traditi che tradire


Ricordate i vari Follini, Fini, Alfano ?
Tutti scomparsi dal radar della politica.
Come pure elementi minori della storia del Cav come Dotti, Scognamiglio, Bondi.
Tutti hanno, in comune, una caratteristica: hanno creduto di poter seppellire Silvio e ne sono stati seppelliti.
Lo stesso Renzi rischia grosso dopo aver tradito un patto, peraltro scellerato, che è passato alla cronaca come "patto del Nazareno".
Tutto questo lo ha ben presente Salvini che, come tutti i politici, un po' scaramantico deve esserlo.
Ma, soprattutto, voglio pensare che Salvini sia di una caratura differente dai vari Fini e compagni, come ha dimostrato di esserlo anche in questi giorni mantenendo la sua disponibilità a trattare, senza arretrare di un passo dalle idee espresse in campagna elettorale, ben consapevole che è necessario un compromesso per fare una maggioranza di governo.
Ma c'è un passo che non potrà nè dovrà mai compiere: buttare a mare il Cav.
Sarebbe un tradimento, un suicidio elettorale, l'acquiescenza ad una campagna infamante di persecuzione nei confronti di un uomo che, oggi, errori ne commette, ma che ci ha regalato tante soddisfazioni negli ultimi venticinque anni.
A cominciare dalla salvezza dell'Italia dalla "gioiosa macchina da guerra" del comunista Ochetto nel 1994, quando tutti, da Segni a Martinazzoli ai dispersi "partiti laici", giocavano a chi scappava più lontano dal campo di battaglia.
Un segno distintivo di un grande leader è quello di avere spalle robuste per sopportare i tradimenti, ma anche per difendere e coprire amici ed alleati.
Accettare l'ignobile ricatto di Di Maio equivarrebbe alla dispersione di un consenso creato, con fatica, giorno per giorno o, almeno, significherebbe la perdita di un voto, il mio.





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04 aprile 2018

Se non avessero vinto i populisti


Proviamo ad immaginare cosa sarebbe accaduto se, il 4 marzo, gli elettori avessero votato come speravano i parrucconi sudditi di Bruxelles.
Allo sconfinamento armato dei francesi, la risposta sarebbe stata una finta protesta e una elargizione compensativa alle ong filo immigrati.
All'accordo di Israele con l'onu per sbaraccare gli immigrati che Israele non vuole, avrebbero risposto: obbedisco.
Noi ci saremmo ritrovati ancor più servi e invasi di prima.
La scelta del Popolo Italiano di votare i partiti populisti ha dato i suoi primi frutti, obbligando Gentiloni e il suo governo dimissionario a mostrare, per la prima volta, quella dignità nazionale che in passato non ha mai avuto.
Se mai un governo realmente populista dovesse vedere la luce, allora per i parrucconi e i burocrati dell'unione sovietica europea sarebbe l'inizio della fine.
Perchè poi, se una nazione piccola come l'Ungheria riesce a dare lezione di Identità e Sovranità Nazionale, noi non dovremmo riuscirci ?




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03 aprile 2018

Se governo sarà che sia politico, non istituzionale


Un sonnolento lunedì dell'Angelo, senza quotidiani, ma con le solite chiacchiere radiotelevisive, dove i giornalisti cercano di orientarsi per accreditarsi con i nuovi padroni, se mai ci saranno, soprattutto in rai dove le grandi manovredi riposizionamento sono cominciate con i primi exit poll del 4 marzo.
Allora si sentono ipotesi che dicono come gli arroganti e boriosi "esperti" non abbiano ancora assimilato la lezione del voto di un mese fa.
Si tornano ad ascoltare parole per un governo "istituzionale" magari guidato da un parruccone che sicuramente ha votato per i perdenti e, quindi, non può rappresentare la nuova Italia sorta nelle urne.
Io vorrei tornare al voto a giugno.
Credo che il Centro Destra, al 37%, sia ad un passo dalla maggioranza assoluta, basta poco.
Ma se Salvini, la Meloni e Berlusconi decideranno per un governo, purché sia rispettato l'indirizzo programmatico che abbiamo votato im maggioranza sia pur relativa (meno tasse, via gli immigrati, più sicurezza, recupero della Sovranità e della Identità Nazionale) allora che sia un governo politico.
Se proprio necessario anche presieduto da Di Maio, ma solo per metà legislatura, l'altra metà tocca a Salvini.
Ma no, mai, un governo "istituzionale", che risponda a Bruxelles e sia presieduto da un parruccone appartenente alla gerontocrazia del vecchio e superato "arco costituzionale".
Sarebbe un affronto a tutti gli elettori che, in maggioranza (assoluta), hanno votato per un camniamento radicale.  



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02 aprile 2018

I francesi a Bardonecchia fra torti e ragioni





La vicenda dello sconfinamento dei gendarmi francesi a Bardonecchia, ha suscitato una formale protesta e una univoca condanna delle forze politiche.
Una condanna, però, fondata su differenti e inconciliabili presupposti.
La sinistra, nel condannare la Francia, si rivolge all'unione sovietica europea esattamente come si rivolgono piagnucolando alla maestra i bambini imbelli e spioni che hanno paura ad affrontare i loro "mostri".
Dal Centro Destra è invece arrivata una dura condanna del beniamino della intellighenzia sinistrata, il presidente francese Micron, ma anche una giusta condanna della politica dell'immigrazione condotta per sette anni dai governi della sinistra.
Se, infatti, i francesi hanno sbagliato, seguendo la loro abituale protervia e arroganza, nel violare il confine, una grave colpa è da attribuirsi anche ad una politica che, nel nome dell'accoglienza, copre anche situazioni che nulla hanno a che vedere con l'assistenza a chi chiede rifugio scappando dalle guerre o da persecuzioni politiche o religiose.
I francesi sospettavano che l'immigrato potesse essere un corriere della droga e avevano necessità di una verifica scientifica con l'esame delle urine.
Se avessero avuto fiducia nel sistema italiano, avrebbero lasciato il compito alla Polizia Italiana che però, con le leggi e le disposizioni in vigore, non sarebbe stata così veloce nel fornire l'esito e, comunque, avrebbe garantito al sospettato ogni tutela e, se fosse risultato colpevole, i francesi non credo lo avrebbero avuto indietro.
Del resto come possono fidarsi di uno stato confinante che sottrae loro un punto d'appoggio per azioni di polizia di comune interesse, per concederlo (presumo in uso gratuito) alle solite organizzazioni che si preoccupano più degli immigrati che del Benessere e della Sicurezza degli Italiani ?
I torti e le ragioni sono equamente suddivisi e la base di tutto ciò è una politica cattocomunista estremamente debole verso l'immigrazione che rende l'Italia inaffidabile agli occhi dei nostri vicini, come attestano le misure precauzionali già assunte non solo dalla Francia, ma anche da Svizzera ed Austria.
Cambiando la politica immigratoria, con un abbandono dell'accoglienza (con la speranza di scaricare il problema proprio sui nostri vicini) per un respingimento dei clandestini e una bonifica interna di chi già è arrivato,  ecco che cambierebbe anche la percezione dell'Italia presso gli stati esteri, con la conquista di un maggior rispetto anche dei nostri confini.     



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