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No alla deriva

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28 giugno 2018

Il possesso di un'arma è un dovere oltre ad un diritto del cittadino libero


L'istat e il censis snocciolano dati a raffica, ma, come quando in libreria veniamo sommersi da un'offerta eccessiva tanto che poi ci rivolgiamo sempre agli autori collaudati e i romanzi ormai vendono, quando va bene e con pochissime eccezioni, poche centinaia di copie, sono dati talmente variegati e in tale quantità che difficilmente ci soffermiamo a valutarli.
Saltano però agli occhi di ciascuno quelle informazioni che toccano le personali aree più sensibili.
Così, ieri, ho rilevato questo articolo del Carlino.
Mi sembra che solo quattro italiani su dieci che richiedono un'arma siano anche pochi, troppo pochi.
A parte la considerazione che ritengo profondamente repressivo e assolutista che un cittadino italiano di nazionalità italiana debba richiedere allo stato il permesso per portare e persino detenere un'arma che è un diritto di Libertà, credo che molti rinuncino alla domanda proprio a causa delle pastoie burocratiche e magari la comprano e la tengono a disposizione a prescindere dai permessi.
Del resto la possibilità di detenere e portare un'arma non è solo un diritto di Libertà, ma anche un dovere sociale nei confronti di se stessi, del prossimo e delle proprietà pubbliche e private.
Disarmati come vorrebbero che circolassimo, saremmo e siamo alla mercè dei delinquenti, ma anche delle bande di teppisti che sempre più frequentemente entrano nelle cronache cittadine.
Armati avremmo la possibilità di intervenire in sicurezza e sventare o reprimere reati contro i quali le Forze dell'Ordine, che non possono essere presenti ovunque, arrivano in ritardo.
Ricordando vari articoli letti nell'ultima settimana ho rapidamente sfogliato la Cronaca di Bologna del Carlino ed ho trovato un panorama desolante.
Si comincia con l'immigrato indiano, emulo di un suo predecessore bengalese, che palpeggia una ragazzina in bicicletta e fortunatamente viene catturato per l'intervento della madre e di un passante (chissà se il pervertito è ancora in cella ?).
Che bello avere tutte quelle "risorse" intorno a noi !
Quel polmone verde della città, oltre ad avere al suo interno una scuola elementare e una media, è frequentatissimo da bambini il più delle volte accompagnati da nonni sempre più traballanti sulle gambe e che certo non possono essere un ostacolo per i malintenzionati.
Ma la droga è proprio un vizio !
Siamo in piena deriva.
E tutto questo in meno di una settimana, in una città come Bologna, la ex vetrina del pci/pds/ds/pd.
E, in ogni episodio, è coinvolto sempre almeno un immigrato.
Qualcuno si meraviglia che vogliamo possedere armi di difesa, come è nostro diritto-dovere ?




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1 commento:

Nessie ha detto...

L'arma di difesa è importante e sono d'accordo con questa battaglia, ma chiudere le frontiere e impedire (o limitare drasticamente) gli sbarchi è la prima cosa da fare. Sappiamo bene che la criminalità è aumentata in modo esponenziale a causa dei clandestini.
Sennò di questo passo, finiamo come il Far West americano dove i professori a scuola sono quasi obbligati a detenere un'arma per poter fare lezione. Io non voglio la società multietnica che è causa di tutto ciò. Voglio una società di civiltà e di cultura.