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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

31 luglio 2018

Immigrati nuovi schiavi, ma di chi ?


Mattarella continua a fare il tedoforo dell'opposizione al Governo e non perde occasione per spararne una delle sue che somigliano tanto, troppo, a quelle di Bergoglio e della Boldrini.
Se una settimana fa era il "Far West" oggi è la presunta "nuova schiavitù" degli immigrati che, senza distinguere tra regolari e clandestini, chiama genericamente "migranti", cedendo al politicamento corretto e facendo un torto gravissimo a chi è in Italia regolarmente e per lavorare.
Giustamente Salvini ribatte che il razzismo è solo un'invenzione dei cattosinistri e snocciola numeri, il più rilevante dei quali è che su meno del 10%  di stranieri residenti in Italia, ben oltre il 30% dei reati è commesso da loro.
Un dato che conferma quello dell'affollamento delle carceri, al 40% di stranieri.
Patetico il tentivo di Sky Tg 24 di portare altri numeri, anzi un solo numero che direbbe di sei "aggressioni" a immigrati nel mese di luglio.
Dentro ci mette pure lo sparo che ha colpito la bambjna rom e la reazione dei cittadini in provincia di Latina quando si sono accorti che due immigrati erano appostati forse per preparare una rapina.
Sei "aggressioni" a luglio, silenzio sui mesi precedenti.
Ma a fronte di sei "aggressioni" quanti reati sono stati commessi da immigrati nel mese di luglio ?
Nello stesso giornale di ieri ne erano citati due.
E se anche fossero stati solo due in tutta Italia, sarebbe sempre una media di 62 nel mese, dieci volte più delle presunte "aggressioni".
La verità è che noi Italiani siamo arrivati al limite e, come la Storia insegna, quando arriva al limite un Popolo si ribella, anche con metodi che a noi uomini del terzo millennio fanno orrore.
Sì, forse i clandestini sono i nuovi schiavi, ma non degli Italiani che ne pagano le conseguenze in termini economici, di sicurezza e benessere, bensì di chi li istiga a venire in Italia per poi riempirsi la bocca di miele quando pretende che siano accolti a spese di tutti.
È di ieri la notizia che persino la migliore struttura sanitaria italiana, quella lombarda, ha un piatto che piange per l'assistenza agli immigrati.
Altro che risorse !




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30 luglio 2018

Forza Italia allo sbaraglio


La posizione di Forza Italia e dei berlusconiani nei confronti del governo è surreale e il suo apice lo raggiunge con la vicenda Foa presidente rai.
Marcello Foa è stato a lungo redattore del Giornale di proprietà dei Berlusconi e ancora oggi, nella versione online, cura una rubrica di opinioni, molto partecipata.
Il quotidiano diretto da Alessandro Sallusti, continua a pubblicare articoli contro Soros, annuncia la iniziativa di Orban per una internazionale di destra, sfruculia Bergoglio sull'immigrazione sgrizzando l'occhio al tradizionale elettorato di Centro Destra e, poi, quando si deve passare ai fatti concreti per realizzare tutto ciò, concede largo spazio alle patetiche capriole del padre padrone che tuona contro Foa, non per le idee, ma trovando la scusa del "metodo spartitorio" che è poi quello sempre utilizzato e che sempre sarà utilizzato finché la rai sarà pubblica.
In quel modo il Cav appiattendosi sulle posizioni del pci/pds/ds/pd conferma la inaffidabilità di chi si appresta ad una alleanza con i nemici di sempre, sulle orme di un Casini, di un Alfano o di un Fini.
Non ripongo alcuna fiducia nei ventriloqui come Tajani, la Carfagna e la Gelmini, più ridicoli che surreali nelle loro quotidiane esternazioni contro il governo, perfettamente in linea con il loro nuovo alleato, il reggente triste e sciatto.
Mi stupisco che, a volte, forse il pudore le impone di evitare le dichiarazioni quotidiane, faccia sentire la stessa musica stonata anche la Bernini, ma ancor di più mi stupisco di tanti parlamentari eletti per contrastare il cattosinistrume e che oggi, invece di rispettare il voto dei loro elettori passando alla Lega o, in via subordinata, a Fratelli d'Italia, continuino a vegetare in silenzio in Forza Italia, forse sperando che la legislatura arrivi al termine, perché se si andasse al voto anticipato, come preconizza il Cav, sarebbero decimati.
Capisco Berlusconi, sempre sotto il tiro della magistratura e le scalate ostili dei concorrenti in affari, che cerca di salvaguardarsi, anche andando "a letto con il nemico".
Non capisco i parlamentari che, dopo aver preso i voti degli Italiani esattamente per quei provvedimenti che Salvini sta faticosamente portando avanti, ora seguono ciecamente il capo branco che si e li sta precipitando in un burrone.
Marcello Foa rappresenterebbe una marcata rottura con il passato e, se anche non basterebbe a trasformare la rai, è pienamente in linea con la politica del Centro Destra emersa durante la campagna elettorale.
Mi piacerebbe che i membri di Forza Italia nella commissione di vigilanza lo votassero dimostrando, a differenza dei citati colonnelli, di seguire il volere degli elettori del Centro Destra e non lo sbarellamento cattosinistro del Cav, sempre più avviato sul medesimo viale del tramonto imboccato, prima di morire, da Indro Montanelli e che gli è costato l'oblio e il distacco dai tantissimi che lo avevano innalzato negli anni d'oro del Giornale.
Sarebbe il primo segnale per la costituzione di una necessaria Federazione del Centro Destra, attorno alla Lega e con Salvini leader, che abbandoni al loro destino Berlusconi e i vari Tajani, Gelmini, Carfagna.
       



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29 luglio 2018

Foa non basta


Lega e Cinque Stelle stanno procedendo come un bradipo nella sostituzione dei manager pubblici cattosinistri voluti da Renzi, con nomi più orecchiabili al loro elettorato.
Se la lentezza può avere una sua virtù, evitando le scelte umorali, è da considerare che, comunque, non tutti saranno sostituiti.
Boeri, ad esempio, ha ritirato la testoljna nel guscio e si è inchiodato alla poltrona che non vuole lasciare fino al prossimo anno: troppo per tenersi uno che rema contro nel ruolo centrale necessario per rottamare la Fornero (provvedimento nel cuore di ambedue i partiti di maggioranza e non divisivo come la tav o i cosiddetti perchè inesistenti  "figli di coppie omosessuali").
In fine settimana il bradipo governativo ha individuato presidente e amministratore delegato della rai, uno dei maggiori produttori di clientelismo politico.
Il ruolo operativo di amministratore delegato è stato assegnato ad un certo Salini che, leggo, avrebbe grande esperienza di televisioni.
Peccato che il signore, in quota Cinque Stelle, sia anche descritto come un "renziano" e, allora, mi domando a cosa sia servito il voto se un renziano continuerà ad incidere sulla informazione del servizio pubblico, a meno che Di Maio non speri che, da neofita grilljno, il Salini si trasformi nel Torquemada del passato.
Conosco invece gli scritti e le opinioni di Marcello Foa, designato presidente, già in forza al Giornale sin dai tempi di Montanelli (quello vero, non quello degli ultimi anni divenuto icona del sinistrume) e considerato in quota Lega.
Un passato e un presente che dovrebbe convincere anche Forza Italia e Fratelli d'Italia a votarlo, facendolo passare, senza appiattirsi miserevolmente sulla posizioni dei cattosinistrati (sembra però che i berlusconiani pretendano anche la direzione di un tg ...).
Proprio contro Foa ho letto gli strali maggiori del pci/pds/ds/pd e di tutto il cattosinistrume che credendo di marchiarlo come "Sovranista" e accusandolo di commenti troppo salaci verso Mattarella, esalta invece il significato di rottura benefica verso il passato renziano contenuto nella sua nomina.
Ma Foa non basta, occorre cambiare radicalmente la programmazione di radio e televisione dove, anche nei giorni scorsi, i commenti sulle questioni immigrazione e rom erano a senso unico buonista e, quando proprio ci andava bene, c'era una sola voce "razzista, xenofoba, sovranista, identitaria" contro tre o quattro, per lo più sconosciuti, talebani dell'immigrazionismo raccattati nelle più disparate associazioni di ruolo.
Occorrono cambiare i testi proposti all'asco.to e alla visione, i conduttori in video e in voce, gli inviti e le partecipazioni alle trasmissioni e anche le trame degli sceneggiati.
Lo spoil system dovrebbe riguardare anche i giornalisti e i dj della radio che spesso si esibiscono in commenti inappropriati al ruolo e che scadono nella propaganda di parte (cattosinistra, ovviamente).
Insomma, se Foa non basta (e non basta) l'unica soluzione resta sempre e solo quella della privatizzazione della rai, anche a spezzatino.
Avremmo un super incasso che consentirebbe di procedere più speditamente con la flat tax, lo stato non dovrebbe più pagare per i debiti del carrozzone e si priverebbero i partiti di un formidabile strumento di clientela ma anche di informazione faziosa.
Soprattutto ci risparmieremmo i periodici moralismi a parti invertite a seconda di chi vince le elezioni, urlanti alla lottizzazione. 
  





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28 luglio 2018

I nodi al pettine


Un governo di coalizione obbliga ad accettare e lealmente sostenere, reciprocamente, le scelte degli alleati.
Lega e Cinque Stelle hanno sottoscritto un contratto ma non tutto poteva essere risolto in quella sede, soprattutto con un Mattarella che non vede(va) l'ora di far saltare tutto, ma finora c'è stato un coerente bilanciamento.
Salvini ha affrontato subito e sta portando a soluzione l'annosa questione dei clandestini e Di Maio lo ha lealmente sostenuta.
In cambio la Lega ha lealmente sostenuto il "decreto dignità".
Lo scambio tra flat tax e reddito di cittadinanza era già nel contratto e adesso c'è da risolvere la questione Tav.
Non mi piace cedere al passatismo degli ecoambientalisti, ma posso accettare se i Cinque Stelle accetteranno l'impostazione del Ministro della Famiglia Fontana contro ogni riconoscimento di fittizi "figli di coppie omosessuali".
Non è il modo migliore per governare, ma è l'unico governo possibile.
La Meloni (ma anche Berlusconi) invece di imitare Renzi e il reggente triste e sciatto, dovrebbe rappresentare un sostegno per la difficile battaglia della Lega che può portarci tante soddisfazioni, accettando anche i necessari compromessi.
In attesa di poter vincere le elezioni e non aver bisogno di contratti con quelli diversi da noi.





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27 luglio 2018

I cosiddetti "figli di coppie omosessuali"


Riconoscerò l'esistenza dei cosiddetti "figli di coppie omosessuali" quando mi dimostreranno che due omosessuali potranno, senza interventi ... terzi, accoppiarsi, concepire e partorire un figlio.
Ha ragione il ministro Fontana, sostenuto da Salvini, a rifiutare di prestarsi all'imbroglio dei "figli coppie omosessuali".




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Tolleranza zero


Un concentrico attacco contro il tentativo di Salvini di restituire Dignità e Identità alla Nazione, bloccando l'afflusso di clandestini, è stato portato da due giornali legati alla chiesa di Bergoglio.
Nell'Avvenire affermano che nessun uomo è un parassita, riferendosi all'espressione di Salvini in ordine ai costi dei campi rom.
L'Avvenire, come sempre gli capita su questi argomenti, sbarella, basta leggersi sul dizionario il significato di "parassita" cioè di chi,senza nulla dare in cambio, vive alle spalle del prossimo, sottraendogli risorse.
Non esistono parassiti ma, come lascia ben capire "famiglia cristiana" esiste Satana ed è incarnato in Matteo Salvini.
Una concezione molto cristiana, non c'è che dire, del confronto politico, molto simile, se non identica, a quella deifanatici islamici che considerano gli Stati Uniti e l'Occidente in genere "il grande Satana".
Già qui vediamo la doppia morale che,francamente, da decenni mi ha portato ad allontanarmi dalla chiesa cattolica.
Nessun parassita, ma Satana chi cerca di impedire lo scempio che l'ingresso di clandestini provoca nella nostra società.
Non credo che le invettive cattosinistre ottengano effetti.
Perché dietro il tentativo di insulto c'è il nulla.
Nessuna soluzione per i campi rom, nessuna soluzione per clandestini, ma solo la richiesta di pagare, pagare, pagare nel nome di un'accoglienza senza fine, che ci impoverirebbe senza risolvere i problemi distruggendo tutto quello che,nei secoli, la nostra Civiltà ha creato. 
E così scopriamo che Satana non è certo Salvini, semmai chi lo contrasta lastricando di buone intenzioni la strada per l'Inferno.

P.s.: Fortunatanamente il Satana "de noantri" non si lascia intimidire e i rom sono stati sgombrati da Camp River a Roma.




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26 luglio 2018

Primum vivere


Probabilmente l'informazione odierna sarà cannibalizzata dai coccodrilli sulla morte di Marchionne, nonostante siano giorni che i mass media si siano esercitati nella beatificazione del manager fiat.
Io invece preferisco continuare nel discorso sull'immigrazione che reputo essenziale per l'Italia che sarà.
L'imbroglio europeo dei seimila euro (ma,attenzione, fino ad un massimo di 500 clandestini, ciò vuol dire che, a fronte di un disavanzo miliardario tra i contributi che versiamo all'Europa e quello che ci torna i dietro, Juncker ci "offre" solo tre milioni di soldi peraltro nostri) è stato smascherato e respinto sia da Salvini che da Conte.
Il problema rimane.
Finché non sarà comune convinzione che in Europa, non solo in Italia, non deve più arrivare nessuno che non sia stato preventivamente esaminato e inserito in un percorso produttivo, le elargizioni di Bruxelles rappresenterebbero solo denaro sprecato.
L'Africa è un continente pieno di ogni genere di ricchezza, molta più di quel che si trova in Europa.
L'esempio del Sud Africa, reso ricco e prospero dai governi Boeri ed ora in declino inarrestabile, ci dice che il problema è nel "manico" cioè in chi governa.
È inutile pensare di aiutare gli africani a casa loro se poi gli investimenti vengono gestiti dai loro dittatori.
E, del resto, capisco benissimo il rifiuto di un Popolo ad essere governato da stranieri, come sta accadendo a noi con l'unione sovietica europea e la sua corte di "giustizia" che vorrebbe persino mettere becco nello smantellamento dei campi rom, disponendo che siano trovati loro altri alloggi (una idea l'avrei: mandarli a Strasburgo e Bruxelles perché alloggino presso le abitazioni di quei burocrati e magistrati).
E allora ?
Allora trovino, i genietti di Bruxelles, una soluzione, ma non a spese nostre.
Nel frattempo si blocchino TUTTI gli arrivi in TUTTA Europa e si cominci a svuotare il continente da quelli arrivati illegalmente.





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25 luglio 2018

Non ci venderemo per seimila euro


La sfrontata supponenza dei vari Juncker europei non conosce il limite del pudore.
L'aiuto che tali geniali menti sono riuscite a trovare riguarda il riconoscimento di seimila euro per ogni clandestino che verrà ospitato nei centri costituiti nel territorio degli stati europei.
Quelli credono con i soldi di comprarsi anche l'anima dei Popoli e delle Nazioni europee, ma hanno sbagliato indirizzo.
Tanto più che quei soldi sono soldi nostri, perché non sono Juncker, Micron, la Merkel a staccare assegni dal loro conto personale, ma sono fondi europei, costituiti con i contributi dei singoli stati a loro volta composti dalle nostre tasse.
E poiché noi Italiani diamo a Bruxelles ben più di quel che riceviamo, ogni soldo che arriva dall'Europa è denaro già sottratto alle nostre stesse tasche.
In pratica Juncker vorrebbe comprare la nostra anima con i nostri stessi soldi.
Ho già sentito Salvini che,conscio del valore non alienabile della Dignità, ha subito rispedito al mittente la pelosa offerta.
I clandestini vanno fermati e selezionati in Africa, perché una volta partiti, raccolti e portati in Europa, anche se non in Italia, non se ne andrebbero più.
Prima lo capiranno, prima si risolverà il problema, anche quello di salvare le vite dei clandestini stessi.




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24 luglio 2018

Priorità


Un governo che rompe gli schemi del passato, ha tanto da fare, più di quel che gli consente il limitato tempo di una legislatura.
È qujndi necessario agire con priorità dettate, a volte, non dalle reali necessità sociali od economiche,bensì dalla percezione che possono avere nell'opinione pubblica, perché ogni cambiamento radicale sarà osteggiato dalle vecchie caste partitocratiche, finanziarie, burocratiche, togate e di penne munite, nonché dalla chiesa cattolica sempre pronta ad allearsi con la classe dominante.
L'unica forza può derivare dal sostegno popolare, dando al Popolo quello che vuole e per il quale ha votato il cambiamento.
Fu l'errore di Berlusconi, quello di ricercare il consenso ed il plauso delle caste, invece di combatterle, alienandosi così il favore popolare senza ottenere alcun vantaggio dai suoi nemici storici che, anche oggi, lo sfruttano per i loro fini, mandando allo sbaraglio Forza Italia che sembra, anche nelle dichiarazioni delle varie Carfagna e Gelmini, un clone ridicolo del pci/pds/ds/pd.
E quali sono, oggi, le priorità da perseguire senza cedimenti ?
La lotta all'immigrazione, nonostante la caciara delle magliette, toghe e tonache rosse, il Popolo non li vuole e non si commuove piu alle storie strappalacrime dei naufraghi seriali.
Perché una cosa è un naufragio, due naufragi, anche tre naufragi per i quali mobilitarsi per salvare esseri umani, altro è tenere in permanenza una flotta in mare per fare la staffetta con gli scafisti che caricano persone su qualunque tipo di oggeto che possa restare a galla per un paio di miglia, tanto poi vengono raccolti da quei coglioni dolenti di Italiani.
L'immigrazione, ma anche le tasse.
Se è vero che una forte minoranza ambisce a tutele come il reddito di cittadinanza, tutti gli Italiani che lavorano, oltre venti milioni, non vogliono pagare tasse senza vedere in cambio i servizi.
Quindi, indipendentemente dalle compatibilità di bilancio e dai "moniti" degli eurocrati, la flat tax s'ha da fare e subito.
Nella legislatura 2001-2006 l'errore di Berlusconi fu di ridurre le tasse solo nel 2005, a fine anno e Salvini non deve rifare lo stesso errore.
Gradualità si, ma ci aspettiamo una prima riduzione sin dal 2019 e non solo per le imprese, ma anche per privati e pensionati.
E parlando di pensionati, la rottamazione della Fornero che rappresenterebbe, è vero, più un colpo di immagine che una reale necessità, ma rientrerebbe nel quadro del consenso da incrementare per fare anche il necessario, spazzando via il passato.
Necessità più concreta, per togliere ogni discrezionalità ai magistrati,  la legittima difesa, nel senso di concedere a tutti i cittadini Italiani, di Nazionalità Italiana, il diritto di comprare e possedere armi, senza dover chiedere il permesso allo stato, per la difesa della propria persona, dei vicini e delle proprietà.
Priorità.
Alcune improcrastinabili, altre in linea con il sentimento "di pancia" del Popolo, senza il cui consenso, ogni rivoluzione è destinata a fallire.


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23 luglio 2018

Prepararsi alla reazione


La stampa serva ci bombarda con dichiarazioni e "informazioni" a senso unico, tutte favorevoli all'invasione degli immigrati.
Le ong, giustamente cacciate dal nostro mare, corrono a frignare dalla maestra, come i più petulanti mocciosi dell'asilo infantile cui è stato negato il gelato, denunciando l'Italia.
Pubblici dipendenti si scagliano con parole spregevoli, che sono poi l'immagine della loro stessa anima, contro Salvini, dimenticandosi che Salvini è lì e agisce su richiesta e con il consenso della maggioranza degli Italiani.
Questa società permissiva è allo sbando, ecco perché proliferano le comunicazioni favorevoli agli immigrati nonostante la maggioranza degli Italiani sia contraria all'accoglienza.
Salvini fa quello che può, fa tanto e deve essere sostenuto.
Ha un partito alle spalle, ma deve fare qualcosa di più.
Deve creare una comunità che trascenda i confini del suo partito per trasformarsi in uno strumento di reazione contro i Boeri, i Saviano, le ong di turno.
Una organizzazione che crei un circuito di solidarietà e reciproco sostegno tra i suoi membri.
Una organizzazione che sia pronta a fare quadrato qualora la situazione dovesse richiedere interventi di piazza a sostegno delle politiche di respingimento.
Una organizzazione che, magari con i suoi membri più anziani, meno piazzaioli ma con più tempo a disposizione, penetri nella comunicazione globale sostenendo le idee del respingimento e del recupero della nostra Identità e Sovranità.
Forse ci ha pensato, forse ci sono ostacoli che vanno dalla scarsità di persone libere da impegni lavorativi (si, perché noi siamo la parte produttiva dell'Italia e lavoriamo a differenza di chi inganna il tempo navigando in rete e partecipando ad ogni genere di manifestazione, purché distruttiva della nostra Società) al fondato timore di infiltrazioni di agenti provocatori.
Ostacoli e timori fondati, ma che possono essere ridotti nel loro impatto negativo da un sistema piramidale di organizzazione diffusa sul territorio, in modo che ogni circolo abbia controllo e conoscenza, il più possibile diretta, dei propri membri.
È necessario organizzarsi in modo semplice che, poi, è anche il sistema più duraturo e solido, perché la guerra contro gli orchi del mondialismo non è facile e non sarà breve.




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22 luglio 2018

L'aiuto dell'Europa è un dovere, non una concessione


Non mi piace che anche Conte scodinzoli felice quando riceve le melliflue lettere di Juncker che gli danno ragione sulla necessità che l'Italia "non sia lasciata sola".
L'invasione immigratoria è un problema europeo che non si risolve con il ricollocamento, anzi peggiora la situazione proiettando l'idea che si possa trovare un posto per tutti.
A scapito degli europei, tutti.
Allora non possiamo accontentarci di parole che implichino comunque la prosecuzione della raccolta dei naufraghi seriali.
Il diritto del mare, che vuole l'intervento in caso di naufragio, fu scritto quando tali eventi erano sporadici e conseguenza di tempeste, non per fare la staffetta con gli scafisti agevolandone il compito di trasportare in Europa masse di infelici sfruttati.
L'unica soluzione è bloccare l'invasione e rimandare ai porti partenza chi già è arrivato, non ricollocarli in altri stati europei.
Aiutarli a casa loro, come ?
Juncker e soci sono così bravi che trovino il sistema senza danneggiare noi Italiani.
Abbiamo già dato, anche più del necessario.
E se volessero imporci degli obblighi possiamo sempre sganciarci, con accordi bilaterali con Russia e Stati Uniti e tutte le altre nazioni, come Ungheria, Austria, Polonia etc, che ben hanno compreso il pericolos dell'invasione.
Non è l'Italia ad aver bisogno dell'Europa, ma è l'Europa che non esiste senza l'Italia.



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21 luglio 2018

Dichiarazione di guerra


Apprendo che una ong avrebbe denunciato la Libia e persino l'Italia per omissione di soccorso e omicidio.
È una dichiarazione di guerra contro l'Italia, gli Italiani, la nostra Identità di Popolo e di Nazione che quei figuri vorrebbero scardinare murandoci di immigrati, gente senza le nostre Radici, la nostra Storia, il nostro Sangue, la nostra Lingua, la nostra Tradizione.
L'unica risposta è agire con ancor più determinazione per bloccare i flussi e rispedire ai porti di partenza tutti quelli che le ong hanno scaricato a casa nostra.
Costi quel che costi.



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Doppia morale


Sono sparite dai notiziari le notizie sullo scandalo in Basilicata che vede ancora agli arresti domiciliari il presidente della regione, Pitella del pci/pds/ds/pd, partito padrone della regione avendo ereditato il sistema di potere dell'ex democristiano, il defunto Emilio Colombo.
Invece grande copertura mediatica per quel'emerita baggianata dell'iscrizione del ministro Paolo Savona tra gli indagati dell'ennesima inchiesta per la cosiddetta "usura bancaria".
Chiunque lavori in ambito legale bancario sa che la denuncia per usura è la mossa della disperazione di chi non è in grado di rientrare dai fidi concessi.
Eppure la cosiddetta informazione teleradiogiornalistica, ha gettato il velo d'oblio sulla Basilicata cattosinistra e acceso i riflettori sull'antieuro Savona.
Chissà perchè ...





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Se li conosci, li combatti


Dopo lo stizzoso ometto che vorrebbe drogarci tutti per annullare la nostra libertà di votare Salvini, lo scrittore napoletano che si beve le parole di una ong preoccupata di perdere il giro di affari dei "salvataggi" in mare e i vescovi che berciano su una accoglienza che porterebbe solo miseria, violenze e povertà, ecco arrivare la "figlia e sorella d'arte" la Guzzanti, che con un contorto "sillogismo" ( dimostrando peraltro di non aver capito il concetto stesso di sillogismo) "apre" alla violenza diretta contro i leghisti, affermando che sarebbe legittima difesa sparare a uno di noi.
Naturalmente dietro la foglia di fico della satira per evitare, comunque improbabili, azioni della magistratura (pronta a perseguitare chi dice "andate via"agli immigrati, ma non i compagnuzzi che parlano di sparare ai leghisti).
Beh, gli atti e le parole di simili personaggi non hanno bisogno di commenti, perché parlano da soli.
A noi non resta che prenderne atto, ricordarcelo e comportarci di conseguenza, per combatterli con sempre maggiore determinazione ed energia.



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20 luglio 2018

La loro propaganda è un boomerang


Non passa giorno senza che i megafoni delle consorterie affaristico finanziarie diffondano la loro propaganda.
Anche ieri mattina, in radio anch'io, si è consumata l'ennesima pagliacciata con il conduttore che interrompeva e obiettava alle parole degli anti immigrazionisti (due sottosegretari, uno della Lega e uno dei 5 stelle e un giornalista de La Verità) facendo loro il controcanto, mentre taceva quando i tre immigrazionisti (un tizio di uno sconosciuto movimento europeo, un dipendente di una ong e un giornalista del Corriere) sparavano le loro invettive e le loro opinioni vendendole come verità.
Poi si legge che un dipendente pubblico del cnr vorrebbe drogarci, farci un lavaggio del cervello per farci votare contro Salvini, roba che neanche Stalin ...
Quindi la cei, che dovrebbe essere la conferenza dei vescovi italiani, invece di difendere gli interessi degli Italiani, continua a blaterare di accoglienza, come, pure dall'estero, fa un presidente della repubblica che probabilmente cerca di scalzare Napolitano e Scalfaro dal podio di peggior presidente, dando ragione alla saggezza popolare che dice che al peggio nonc'è mai fine.
Infine i soci di governo che, non paghi di un decreto "dignità" da sostenere solo perché ha tarantolato il pci/pds/ds/pd e gli industriali, se ne vengono fuori con un progetto di nazionalizzazione dell'Alitalia e con l'affermare che la legittima difesa sarebbe una questione di giustizia, invece di dire che è questione di sicurezza, strettamente connessa all'invasione dei clandestini, che richiede una liberalizzazione nel possesso delle armi da parte dei cittadini di nazionalità italiana.
Le parole di costoro a me provocano l'effetto opposto.
E parlando in giro, dal bar all'ufficio, dagli amici a semplici conoscenti di una serata, constato che cresce l'esasperazione di chi, non vivendo in torri d'avorio protette e lontano dalla vita quotidiana, non sopporta più questo crescente meticciato.
Ma se preti, sinistrati vari, presidenti dell'inps e cestisti, cantanti e scrittori, giornalisti e finanzieri, nani e ballerine di ogni genere amano così tanto i clandestini, perché non rinunciano alle loro ricchezzee non se ne vanno in Africa per aiutarli in loco e ottenere così la agognata beatificazione ?
Perché ammorbano l'aria con le loro parole, scaricando poi su di noi i costi e i pericoli di una immissione forzata di estranei nella nostra società ?

   






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19 luglio 2018

Liberi di praticare i piaceri della gola


Allibito, leggo che la solita organizzazione internazionale, questa volta l'onu, vorrebbe imporre dazi (perché loro che criticano Trump, prevedendo tasse altro non impongono che dei dazi !) su alcuni dei più gustosi piaceri della gola: formaggio,  olio, affettati, olive, pizza e persino il vino.
La scusa è che farebbero male alla salute.
La verità è che così incentivano i ben peggiori prodotti di laboratorio,inodori, insapori, immangiabili con gusto.
Naturalmente prodotti dalle multinazionali cui, paradossalmente, il pauperismo finto salutista della sinistra, becera e meticcia, regge il moccolo.
A parte il fatto che io preferisco morire a 80 anni perché non ho rinunciato a nulla di ciò che mi piace, piuttosto che vivere fino a cento anni una esistenza di rinunzie, chi lo dice che l'olio o i formaggi fanno male ?
Gli inventori dei cheeseburger ?
Tutto fa male se vi si eccede.
Anche le preghiere, come dimostrano nella Storia e nella contemporaneità episodi e periodi di fanatismo religioso, a tutte le latitudini.
È il fanatismo, l'eccesso, che dannegia la salute, non un moderato uso che, tra l'altro, mantiene vivo il piacere del gusto che si perde quando dive ta abitudine.
Potrei mangiare tortellini tutti i giorni, ma poi ne perderei il piacere.
Meglio continuare a mangiarli a Natale e a Pasqua.
La realtà è che siamo davanti ad un tentativo globale di massificazione, di sradicamento dalle proprie origini, di impoverimento morale, culturale, economico, per creare una massa abietta di sottomessi, in lotta per sopravvivere, in modo che non possa occuparsi della direzione in cui si muove il mondo e, soprattutto, non possa opporvisi con quel fastidioso strumento che è il voto che premia sempre più spesso i razisti, xenofobi, omofobi, sessisti e chi più ne ha più ne metta.
Da un lato cercano di annacquare la nostra Identità riempiendoci di clandestini dall'Africa.
Dall'altro provano, con la scusa della difesa della nostra salute, a sradicare i nostri costumi, anche quelli alimentari, dopo averci indirizzato, anche qui con la scusa dei "diritti civili", verso una deriva morale che, da sempre, è prodromica al disfacimento di una civiltà.
Comprendere lo sporco gioco delle organizzazioni internazionali, pubbliche o private, significa evitare di cadere nella loro trappola. 
  



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18 luglio 2018

E alora rimandiamoli in Libia


Con un comportamento altamente ipocrita, i burocrati europei che addestrano il personale libico e vendono motovedette, dichiarano che i porti libici "non sono sicuri" con l'intenzione di inibire la restituzione dei clandestini ai porti di partenza.
Un oggettivo aiuto all'opera degli scafisti, aggravato dalla pretesa di considerare "navi ue" quelle che battono le bandiere nazionali.
In pratica i burocrati ue pretendono di comandare ma non di accollarsi gli oneri derivante dall'invasione, questi, nei loro pensieri, sono tutti dell'Italia cui viene impedito il respingimento.
Non possiamo e non dobbiamo accettarlo.
A maggior ragione adesso, i porti devono restare chiusi a tutte le navi battenti bandiera straniera che vorrebbero scaricarci i clandestini.
A maggior ragione, affermando la nostra Sovranità, dobbiamo riportare ai porti di partenza i clandestini salvati dalle nostre navi.  



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17 luglio 2018

Via Boeri e i suoi "fratelli"




La democrazia vive sul voto di maggioranza e quando nel pubblico c'è chi rema contro in base alle proprie visioni ideologiche, la democrazia è calpestata.
Lo hanno ben capito nella patria della democrazia, gli Stati Uniti, dove, da sempre, senza che nessuno gridi allo scandalo, il nuovo presidente sostituisce i funzionari dell'amministrazione precedente con uomini in linea con i suoi programmi.
Lo ha capito persino la Francia che ha modificato l'elezione di camere e presidente, facendo sì che, eletto il presidente, si svolgano anche le elezioni parlamentari per ridurre il rischio di coabitazione.
In Italia, invece, persiste la pessima abitudine di fare ostruzionismo, come ha fatto Gentiloni, quando ormai tutti i sondaggi indicavano la sconfitta della sinistra, nominando, ai vertici militari come in molte partecipate, suoi uomini, per intralciare il governo che sarebbe arrivato per volontà del Popolo.
Lo vediamo in questi giorni con il protagonismo di Boeri, presidente dell'inps nominato da Renzi e con una rai tv faziosa che, senza quasi contraddittorio, dà spazio alle voci ostili al governo.
Non può continuare.
La palese ostilità di Boeri e di quelli come lui verso le iniziative del governo, dal blocco dell'immigrazione all'economia e lavoro, ai trattati internazionali, moltiplicano l'ostruzionismo di un presidente della repubblica eletto da un parlamento delegittimato dai cambi di casacca e spazzato via dal voto.
Siamo quasi a due mesi dalla fiducia al nuovo governo ed è ora che Salvini e Di Maio mettano mano alle nomine sostituendo tutti i funzionari pubblici nominati dai precedenti esecutivi per insediare uomini funzionali alla politica di governo.
Dalla rai all'inps, dalle Forze Armate e Forze dell'Ordine alla diplomazia.
Non è più tempo di consociativismo. 



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16 luglio 2018

Distribuire clandestini in Europa non è la soluzione


L'ultimo carico di clandestini arrivato in prossimità delle coste italiane sembra trovi parziale collocamento anche in altri stati europei.
Non è la soluzione al problema.
Non lo è innanzitutto perché buona parte resterà a carico nostro e non lo è perché si limita a spostare il problema negli stati confinanti, come se un ladro entrasse nell'appartamento vicino al nostro.
Un sollievo, certo, per noi, ma resta l'emergenza.
La soluzione invece la si trova solo e soltanto con il blocco totale degli arrivi che si ottiene con il blocco totale delle partenze.
Abbiamo gli strumenti tecnici per individuare le partenze e abbiamo i mezzi navali per intervenire e riportare al porto di partenza chi parte, stroncando, una volta per tutte, il bieco mercato umano che trova la complicità dei buonisti occidentali in maglietta rossa.
Manca ancora la piena consapevolezza che si tradurrebbe in volontà e ordini della politica.
Alcuni leaders lo hanno compreso prima di altri e, con grande sforzo, cercano di diffondere la cultura e la civiltà del "padroni a casa propria".
Tali comportamenti virtuosi, che hano nel nostro Ministro degli Interni Salvini il miglior interprete, deve condurre gli stati europei ad organizzare un sistema di difesa che, invece di pensare ad operare come taxi dei mari, agisca a difesa dei confini.
Prima che sia troppo tardi, prima che sia il Popolo a dover agire per difendere ciò che gli appartiene, se gli stati dovessero latitare ancora a lungo.


P.S.: Leggo che Ungheria e Repubblica Ceca non accoglieranno clandestini e che il premier ceco avrebbe dichiarato che Conte apre le porte dell'inferno. Non so se sia da attribuire a Conte la colpa di aver aperto le porte dell'inferno, ma io sono d'accordo con Praga e Budapest. I clandestini non devono arrivare in Italia né essere smistati altrove in Europa. Vanno riportati là dove sono partiti.





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15 luglio 2018

Prosegue l'aggressione agli Italiani


Dopo l'iniziale sorpresa perché finalmente un ministro italiano tutelava l'Italia contro l'invasione dei clandestini, lo schieramento dell'internazionale affaristico finanziaria è passata al contrattacco mettendo in campo quella minoranza di Italia asservita al globalismo finanziario e fautrice del meticciato.
Non c'è dubio che se non avessimo quelle quinte colonne con magliette,tonache o toghe rosse, il problema dei clandestini non esisterebbe più.
Nessun immigrato entrerebbe più in Italia e noi potremmo cominciare a liberarci degli intrusi arrivati negli anni scorsi.
Ma, purtroppo, da secoli ci sono italiani che, invece di fare gli interessi della loro Patria, credono di fare i propri interessi mettendosi al servizio dei potentati stranieri.
Così il nuovo attacco, fregandosene altamente delle vite umane che mettono a repentaglio, è portato ad incentivare rischiose partenze di barconi carichi di clandestini con destinazione le nostre coste.
Meglio se accadesse qualche naufragio, così da incolpare il nuovo mostro, Salvini.
E la nostra Guardia Costiera, le nostre imbarcazioni diventano complici di tale strategia imbarcando i clandestini che, poi, vengono fatti inopinatamente sbarcare per dimostrare che Salvini non può fermarli.
Vediamo cosa accadrà per i 450 che Malta ha rifiutato.
Perché, se rifiutati da Malta, noi dovremmo alloggiarli, curarli e mantenerli ?
Spero che Salvini tenga duro e li rimandi in Libia e, allora, gli strepiti dei buonisti sarebbero solo canti di gloria per il nostro Ministro degli Interni, musica celestiale per le nostre orecchie.







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14 luglio 2018

Il razzismo è tutto lì





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Peggio persino di Napolitano


Il pericolo che le elites di potere intravvedono in Salvini deve essere molto alto, se hanno deciso di far gettare la maschera (cui nessuno credeva) a Mattarella per dare fiato alla loro stampa con una campagna denigratoria contro Salvini, gridando alla sconfitta.
Subito seguiti a ruota dai sinistrati del reggente triste e sciatto con la sua barba lunga e la maglietta rossa, con la richiesta di dimissioni (salvo però essere disposti a tutto pur di non andare al voto in caso di caduta del governo).
Mattarella, è bene ricordarlo, fu eletto da un parlamento delegittimato dai continui cambi di casacca, in cui metà gruppo di Forza Italia, eletto per contrastare la sinistra, si prestò, costituendo un partito spazzato via dal voto del 4 marzo, a diventare lo sgabello per governi non eletti dal Popolo, tradendo il voto che gli era stato affidato da milioni di Italiani.
Un presidente con quel marchio di nascita non dovrebbe permettersi di interferire, come neanche Napolitano mi ricordo abbia così platealmente mai fatto, nelle decisioni di un governo che affonda la sua ben maggiore legittimità nel voto popolare e nel consenso crescente che i sondaggi, unanimemente, attribuiscono alla Lega.
Se, poi, si considera che la maggior parte del Popolo Italiano è contrario all'invasione dei clandestini e sostiene la politica della fermezza del Ministro degli Interni, si ha la misura di quanto la mossa di Mattarella sia nell'interesse non dell'Italia e degli Italiani, ma di una minoranza che si considera "superiore", più che altro per continuare a fare i suoi lucrosi affari alle e sulle spalle del Popolo.
Il consenso che circonda il pugno di ferro di Salvini dovrebbe far capire che la misura ormai è colma, comportandosi di conseguenza invece di svolgere interventi incendiari e invisi agli Italiani. 





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13 luglio 2018

Una battaglia inutile


Di Maio esulta perchè la camera ha approvato il taglio dei vitalizi.
Io, però, 




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12 luglio 2018

Pensioni: un diritto, non un privilegio


Pur godendo delle reazioni dei parrucconi di regime davanti a questo governo giallo verde, mi rendo perfettamente conto che c'è un abisso tra la Lega e i Cinque Stelle.
Questi ultimi hanno venature sinistre, invidie smaccate, assistenzialiste e pauperiste che non mi appartengono.
Ma i numeri usciti dal voto del 4 marzo quelli sono e con quei numeri questo è il meglio possibile.
Non rinuncio però a contestare una riforma delle pensioni fondata sull'invidia e che penalizzi chi ha invece versato regolarmente e, con i suoi versamenti, conseguito una pensioni non solo dignitosa, ma anche molto alta.
Non parlo degli Amato e compagni che percepiscono una pluralità di assegni e che dovrebbero essere assoggettati ad un tetto massimo o a dover scegliere di ricevere una e una sola pensione in base ai contributi versati.
Parlo di chi, lavorando ben più delle otto ore canoniche, ha raggiunto i vertici aziendali, è stato retribuito di conseguenza e quindi ha potuto versare contributi alti ricevendo oggi una pensione alta.
E' giusto che sia così e non deve essere sottoposto neppure ad un contributo di solidarietà, perchè la solidarietà viene svolta dal sistema fiscale che, con la sua pesante progressività, toglie molto di più a chi più ha.
Se i vecchi pensionati con il retributivo non possono e non devono essere penalizzati da un ricalcolo, perchè sono andati in pensione con quella aspettativa, diversamente in pensione non ci sarebbero andati, altrettanto non si può dire però nei confronti di chi è oggi al lavoro.
In Italia le cose sono sempre fatte a metà.
Così la sinistra, dopo aver impallinato Berlusconi nel 1994, con la solita complicità della magistratura che lo ha attaccato su altri versanti, per una riforma delle pensioni che ci avrebbe risparmiato la pena della Fornero, votò allegramente la riforma Dini e per cantare vittoria fece solo un lavoro a metà, malfatto come tutti i lavori lasciati a metà.
Retributivo per tutti coloro che avevano superato i 18 anni di anzianità e misto per gli altri.
Contributivo per i neo assunti.
Una totale iniquità (pensateci: le riforme più inique delle pensioni: Amato, Dini, Fornero, sono tutte frutto della sinistra al governo ...).
Avrebbero dovuto dire: da oggi si ricalcola tutto al contributivo per chi è in servizio o, al peggio, il misto per tutti quelli in servizio.
Ma si è ancora in tempo.
Contributivo totale per tutti quelli in servizio che possono quindi ancora decidere di continuare a lavorare.
E non mischiare i fondi pervenuti con i contributi per le pensioni con il calderone dell'assistenzialismo.
Infine favorire i fondi pensione privati, riducendone la tassazione e non, come fece quel cervellone toscano di Renzi, raddoppiandola.
Modificare le regole per le pensioni, archiviando la Fornero è un dovere prima ancora che un piacere.
Ma le pensioni sono un diritto, non un privilegio, quando si siano versati i contributi, anche se ne risultano pensioni molto alte.





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11 luglio 2018

Crociera in maglietta rossa e rolex


Un signore a me totalmente sconosciuto e che i giornali definiscono "scrittore", probabilmente in cerca di un minuto sotto i riflettori, avrebbe proposto ai "vip" di imbarcarsi sulle navi delle ong come "scudi umani" per trasportare i clandestini in Italia.
Siamo in estate e, anche se fino ad ora non è stato caldo come l'anno scorso, una bella crociera via mare è sempre gradita.
A maggior ragione se si può sommare una lunga gita nel Mediterraneo toccando (venendone cacciati) Malta, la Grecia, l'Italia, la Corsica e poi finire in Spagna, dpve Pedrito Sanchez Pancia, fedele scudiero di Micron, gatà il beau geste di accogliervi.
Una lunga esposizione ai riflettori.
Una crociera a costo zero in piena estate e un lancio memorabile per l'ultimo nostro libro che giace invenduto nelle librerie.
Devo dire che ho compreso (scrivere "apprezzato" sarebbe troppo anche in questa occasione !) Saviano che ha risposto: meglio far sentire la nostra voce.
Certo che è meglio.
Saviano avrà pensato a come avrebbe potuto imbarcarsi con scorta (pagata ancora da noi !) al seguito e quanto sarebbe stato farsesco il grande e coraggioso scrittore circondato dagli uomini delle Forze dell'Ordine che impedivano alla plebe di avvicinarsi; non sia mai che, invece di un terrorista dell'isis, si nascondesse tra i clandestini un killer della mafia !
Però mi sarebbe piaciuto vederli, tutti abbracciati, con le loro magliette rosse e i rolex al polso, da Boeri a Cottarelli (che più appaiono in televisione, più fanno aumentare i voti di Salvini tanto sono sgradevoli, sgodevoli e snob) e magari anche lo sciatto e triste reggente con l'ex carica "istituzionale", per finire a un mini conclave fatto di Bergoglio, Ravasi, Bassetti, Galantino, tutti con la loro maglietta rossa d'ordinanza.
Tutti in crociera, magri riuscite a perdere anche qualche chilo di troppo.
Tanto, alla fine della crociera, c'è sempre il vostro palazzo d'inverno, con le guardie schierate, dove potervi ristorare !

Come sintetizzava l'Albertone nazionale ?
Ve c'hanno mai mannato a quel paese ?







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10 luglio 2018

Non dimenticatevi delle tasse da tagliare


La battaglia, anzi la guerra per bloccare gli arrivi di clandestini e rimandare a casa loro quelli già arrivati per colpa di Monti, Letta, Renzi e Gentiloni, è sacrosanta.
E plaudo alla nuova frontiera del bloccare i porti anche per le navi delle missioni internazionali.
Che ci vengono a fare ?
A raccogliere i clandestini e, come per le ong, sapendo che ci sono navi utilizzate esclusivamente per trarre in salvo gli immigrati, ecco che gli scafisti accelerano le spedizioni, con meno sicurezza e guadagnandoci di più.
Basta !
Giustamente Salvini continua a girare la vite sin troppo allentata dai suoi predecessori in maglietta rossa.
Ma quello dei clandestini è solo uno dei tanti fronti che coinvolgono il governo.
La Sicurezza è un bene primario, dateci la possibilità di difenderci, difendere i nostri cari e le nostre proprietà, dateci la possibilità di possedere legittimamente un'arma.
E non dimenticatevi delle tasse, il più infame dei soprusi di uno stato quando i livelli di tassazione superano la soglia dell'usura.

In pratica un pizzo per avere cosa ?
Ospedali i cui reparti chiudono perchè sono tutti in ferie per festeggiare la nomina del nuovo primario ?

O una giustizia che perseguita un partito politicamente scorretto ?
O una radio televisione pubblica che fa propaganda a senso unico ?
No, grazie.
Meno tasse, più privatizzazioni, dalla privatizzazione della rai potrebbero arrivare i soldi per dare avvio alla flat tax, abolire la Fornero, ma anche ad un oculato reddito di cittadinanza per chi veramente vuole lavorare ma è momentaneamente a riposo forzato.





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09 luglio 2018

Prima gli Italiani

Sabato le caste di privilegiati hanno solidarizzato con i clandestini indossando un indumento rosso.
La Meloni si fatta fotografare con una maglia rossa, chiosando: ecco, la maglia rossa ce l'ho, però mi manca il Rolex e l'attico a New York.
Sufficiente per ridicolizzare i nuovi rossi, dal prete d'assalto, all'ex "carica istituzionale", allo scrittore con scorta pagata da noi, al giornalista televisivo con fallimentari pretese culturali, per finire al reggente triste che, con la barba lunga e la sua polo rossa sotto una giacca informe, è apparso il più sciatto di tutti.
Io non ho indumenti rossi, mai avuti.
Forse da bambino, ma non ne ho ricordo.
Il massimo del genere è una cravatta granata scuro, la quinta o sesta della serie, che uso quando indosso la camicia nera con un vestito blu ( con uno grigio o chiaro, uso la cravatta verde).
Non ho neppure polo o indumenti gialli, così ho optato sabato per una polo nera e domenica per una azzurra.
Non sia mai che io possa essere confuso con quella massa che reagisce come il cane di Pavlov e cerca di trascinare l'Italia nel baratro del meticciato, della svendita della Sovranità, della perdita di Identità, Sicurezza, Benessere, per inseguire il sogno di una società comunista, assoggettata ai poteri affaristico finanziari internazionali, dove chi produce deve mantenere a sue spese le caste di privilegiati e i loro protetti.
Prima gli Italiani, poi, se ne avanza, le magliette rosse. 



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08 luglio 2018

Pensioni d'oro e contributivo


L'unico aspetto positivo della riforma delle pensioni Monti Fornero è che dal 2012 sono tutte calcolate con il sistema contributivo, cioè in base ai versamenti effettuati.
Come in un fondo privato e come sarebbe dovuto essere sin dall'inizio.
Ma cosa fatta capo ha e sarebbeuna grave ingiustizia ricalcolare con il contributivo le pensioni di chi è andato in pensione confidando in un sistema di calcolo retributivo.
Che abbia pensioni superiori o inferiori a quattromila euro.
Poiché dal 2012 tutto è contributivo, i pensionati retributivi sono destinati, nel lungo periodo, ad esaurirsi e tutto tornerà compatibile.
Nel frattempo, però, vanno onorati gli impegni anche per i retributivi più datati.
Magari evitando di far gravare sull'inps i costi dell'assistenzialismo clientelare che è poi quello che provoca il disavanzo perché non ha, come sottostante, alcun contributo, neppure parziale.
Si può e si deve invece incidere sulle doppie o triple pensioni.
Ad esempio un magistrato che è stato ministro, parlamentare, componente di consessi "istituzionali", un Amato, ad esempio, dovrebbe poter percepire una e una sola pensione, fatti salvi eventuali fondi privati alimentati con i suoi contributi personali.
Non risolve il problema immediato dei conti, ma quello di un sistema equo certamente si.







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07 luglio 2018

Fanno pena, si coprono di ridicolo e ottengono l'effetto opposto


Sono curioso di vedere sino a che punto si spingeranno giornalisti, burocrati,preti, parrucconi, affaristi e squali della finanza mondiale per cercare di abbattere il Governo giallo verde.
Per ora siamo costretti ad assistere a trasmissioni, leggere "appelli" e chiosare sentenze tutti a senso unico,senza alcun rispetto per il voto popolare.
Anche ieri mattina, mentre ero in automobile per andare in montagna per il fine settimana, quella che era una trasmissione radiofonica gradevole, Radio anch'io, si è trasformata nel tiro a Salvini e in un improbabile salvagente per i cattosinistri.
Hanno parlato della sentenza contro la Lega per l'uso di un finanziamento di diritto della Lega perché erogato in base ai voti ottenuti, naturalmente due contro uno.
E se il commento è stato paritario (un giornalista di regime contro uno de La Verità) per le parti in causa hanno dato spazio solo alla voce dei magistrati.
Poi hanno parlato delle traversie del pci/pds/ds/pd e, a fronte di commenti degli ascoltatori molto critici, hanno dato la parola al solo Del rio che, senza contraddittorio, ha sfruttato lo spazio concessogli per attaccare il governo attuale dipingendo quelli di cui lui ha fatto parte come se fossero il non plus ultra.
E allora perché noi Italiani li abbiamo cacciati a furor di voto ?
Quindi le buche di Roma e, ad una ascoltatrice che chiedeva perché parlassero delle buche di Roma ma non di quelle di Bologna, la conduttrice ha risposto che hanno solo cominciato da Roma ma avrebbero parlato anche di Bologna.
Così ha ricominciato a parlare di Roma.
Nei giornali radio hanno dato spazio al medico pro vax e nulla ai free fax.
Quindi è arrivata la mazzata dell'arresto del presidente pd della Basilicata, una loro roccaforte.
E così si dimostrano anche sfigati.
Leggo poi che i soliti milionari canterini hanno riaperto le tipografie dei manifesti, contro Salvini, questa volta.
A loro nulla importa dei disagi che i clandestini provocano al Popolo, tanto vivono nele loro fortezze dorate e protette da guardie a pagamento.
Sarebbe opportuno che qualcuno facesse una bella lista dei firmatari di quel manifesto e fosse diffusa nei nostri blog con l'invito a boicottare i loro concerti, trasmissioni, libri.
E sarebbe ora di mettere mano ad un incisivo spoil system sulla rai e su tutto ciò che è publico, come l'inps, per sostituire chi c'è e risponde ai precedenti governanti, con gente nuova.
Meglio ancora una potente privatizzazione senza rete di protezione, così ognuno di noi paga per quel che gli interessa.
Intanto Salvini lavora e dopo esere riuscito in pochi giorni ad escludere le ong dal nostro mare, riducendo quasi a zero gli arrivi, adesso mette mano ai permessi "umanitari" concessi con eccessiva larghezza.
Prima si ferma il flusso e subito dopo si fa pulizia tra chi è arrivato con i precedenti governi Monti, Letta, Renzi e Gentiloni.
Tra le chiacchiere dei priviligiati e i fatti di Salvini, il Popolo sa dove stare e, soprattutto, come votare.


P.S. come sempre centrato azzeccato l'editoriale di Veneziani sul Tempo del 6 luglio.



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06 luglio 2018

Un partito tutto nuovo per Salvini ?


Nessie con due commenti al mio post di ieri in cui ho espresso totale solidarietà a Salvini contro la sentenza della cassazione sulla caccia ai soldi della Lega, rilancia l'idea di Belpietro perchè Salvini risolva la questione creando un partito nuovo e abbandonando la Lega al passato.
Non sono d'accordo, anche se pare che lo stesso Salvini ci stia pensando.
L'idea del partito personale non è nuova e affiora ogni volta che un leader politico conquista la ribalta.
Anche di Renzi si diceva (e si continua a dire) che vorrebbe sfasciare il pci/pds/ds/pd per formare il suo "partito della Nazione" (ma cosa ne sanno e cosa ne capiscono a sinistra dei Valori di una Nazione, loro che spingono per il meticciato con l'immigrazione di massa ?).
Un partito ha un valore aggiunto in quanto portatore di un progetto che trascende il singolo leader.
Un partito sopravvive anche al suo leader più rappresentativo.
Un partito legato ad una persona rischia di finire nell'inconsistenza degli strillini delle due capo gruppo di Forza Italia.
Un partito riesce a superare la batosta che possono infliggere i Bossi e i Belsito e risorge con i Salvini.
Guardate i comunisti, hanno subito più scissioni loro di quanti partiti non siano poi sorti, eppure continuano ad essere un punto di riferimento della sinistra, imprescindibile.
Perde Veltroni ?
Ecco subito Franceschini.

Perde anche lui ?
Arriva Bersani, poi Renzi, adesso il reggente triste (ma lo avete visto con la barba lunga la camicia sbottonata, sembra il ritratto della sconfitta più sofferente).

Cosa sarebbe un partito di Salvini quando (inevitabilmente) la stella di Salvini si dovesse offuscare fra un mese, un anno o un decennio ?
E, poi, tanto non cambierebbe nulla.
I magistrati tornerebbero alla carica con qualche cavillo, perchè sappiamo benissimo (e lo si scriveva sempre all'epoca) che Berlusconi era sotto tiro non per i suoi presunti reati, ma perchè aveva fermato la "gioiosa macchina da guerra" di Ochetto e del pci allora solo pds,
Ripetevamo che la stessa cosa sarebbe accaduta con chiunque si fosse messo di traverso.
Ecco che, puntualmente, il bersaglio mobile è Salvini e se dovesse improvvisamente diventare il leader del Centro Destra, toccherebbe alla Meloni.
Quei magistrati che fanno politica con le sentenze, vanno combattuti, non dobbiamo scappare cercando di imbrogliarli nel loro stesso giochino dei cavilli.
La Lega resti la Lega e trovino altri sistemi per utilizzare i fondi cui hanno diritto.
Diverso il discorso se, magari nell'ambito di una auspicabilmente costituenda Internazionale Sovranista, ci si unisse (meglio in una Federazione che in un partito unitario) con Fratelli d'Italia, la parte migliore di Forza Italia, Forza Nuova, CasaPound e con libera adesione anche da parte dei singoli, non iscritti a nessun partito (come potrei essere io).
Allora sì che una bella federazione potrebbe, nel rispetto di tutte le singole Identità, rappresentarci al meglio e puntare alla maggioranza assoluta.






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05 luglio 2018

Lega con i voti ma senza i soldi


La notizia non è che la cassazione abbia dato il via libera alla più massiccia caccia al tesoro da quella in California del 1849, la notizia è che la cassazione dopo che in un caso similare (ricordate ? quello del tesoriere dell'ex Margherita di Rutelli) il partito fu riconosciuto come parte danneggiata, adesso considera il partito  "complice".
Mi sembra venga applicato lo stesso principio che porta tanti magistrati a perseguire i cittadini onesti che si difendono dai rapinatori, sparando.
Solidarietà alla Lega e che ci faccia sapere come si può contribuire senza che i nostri soldi, dati per uno scopo politico, vengano intercettati.




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04 luglio 2018

Scegliere bene le battaglie da combattere


La canea orchestrata da pennivendoli, parrucconi, burocrati, speculatori e preti contro il Governo giallo verde è persino superiore a quella che ha martellato tutti i governi Berlusconi dal 1994 al 2011.
Credo però che non servirà.
O, meglio, risulterà un perfetto autogoal se il Governo metterà a segno punti pesanti come quelli che stanno bloccando l'invasione, espellendo le ong dal nostro mare e vietando loro di scaricare il loro carico nei nostri porti.
La sensazione, ascoltando i commenti e stimolandoli con qualche piccola provocazione, è che Salvini si sia messo in sintonia con il sentimento del Popolo.
Nel piccolo di un mondiale di calcio la cartina di tornasole.
Conoscete qualcuno che si sia dispiaciuto per l'eliminazione di Germania e Spagna o che speri sia la Francia a vincere ?
Io, no.
Ma se Salvini ha azzeccato la prima mossa, la prima battaglia e non gli resta che essere oculato nelle prossime scelte (ed io mi permetto di suggerirgli la legittima difesa, le tasse e la legge Fornero) altrettanto non posso dire di Di Maio.
Probabilmente obbligato a "fare qualcosa di grillino", Di Maio si intesta un provvedimento, il c.d. decreto dignità, che accontenta pochi, scontenta qualcuno in più di chi accontenta e lascia indifferenti i più.
In tutta sincerità spesometro, contratto per i fattorini di internet, divieto della pubblicità ai giochi d'azzardo, sanzioni per chi delocalizza, mi sembrano temi che non solo non possono suscitare entusiasmo se non nei diretti interessati, ma provocano anche contrarietà forte nei diretti interessati che stanno sull'altra parte della barricata dei primi.
E forse sono molti di più.
Non credo che Salvini e la Lega ne verranno danneggiati, il provvedimento è di colore "giallo" e tutti i benefici (pochi) e responsabilità (tante) ricadranno su Di Maio.
Purtroppo è un assist a chi contesta il governo, dai sinistrati del pci/pds/ds/pd alla strepitante Gelmini ad una Meloni che cerca disperatamente di ritagliarsi uno spazio nonostante Salvini.
E quel decreto mi sembra più una boccata di ossigeno per pennivendoli, speculatori, parrucconi etc. che così trovano altri argomenti per poter sfogare la loro rabbia contro il governo.
Attendo con fiducia la prossima scelta di Salvini per una battaglia da vincere, entrando in sintonia con il Popolo, non dimenticandoci, però, che i clandestini restano ancora la priorità.




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03 luglio 2018

Dopo i clandestini, tutto il resto


Salvini ha affrontato l'invasione dei clandestini con grande determinazione ed ha ottenuto subito dei risultati.
Già tre navi, che in altri tempi avrebbero scaricato immigrati a casa nostra, sono state costrette a virare su altri porti, la guardia costiera libica è in piena attività ed ha già salvato e riportato a terra duemila clandestini, viene delimitata l'area di competenza italiana con conseguente riduzione di spese.
E' solo l'inizio, ma è un buon inizio.
Con altrettanta decisione il Governo deve affrontare altri temi del contratto, a cominciare dalla flat tax.
Come per i clandestini, non pretendiamo tutto e subito, ma che vada a regime prima dello scadere della legislatura e, nel frattempo, qualche assaggio.
Come, ad esempio, l'abolizione di tutta quella miriade di complicazioni, che fanno piacere solo ai commercialisti ed ai caf, che sono deduzioni e detrazioni con il cui risparmio cominciare ad abbattere le tasse, magari riducendo tutte le aliquote e accorpandole.
Non è la flat tax, ma sarebbe un primo passo.
La legge Fornero da abolire, a maggior ragione adesso che sembra diventata la linea del Piave dei maggiordomi di Bruxelles.
Infine la legittima difesa.
Un provvedimento che più a costo zero non esiste.
Basterebbe riprendere pari pari il secondo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti:
"Essendo necessaria, alla sicurezza di uno Stato libero, una milizia ben regolamentata, il diritto dei cittadini di detenere e portare armi non potrà essere infranto.".
Semplice, chiaro, un principio di Libertà e un Diritto Civile per ogni Uomo Libero.






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02 luglio 2018

Il buon senso, politicamente scorretto, di Veneziani


E' noto come io sia un estimatore di Marcello Veneziani di cui condivido praticamente tutte le opinioni, tranne quando scrive del Sud Italia.
Da poco ho scoperto che scrive per un quotidiano, Il Tempo di Roma che la mia edicola, a Bologna, non ha.
Ho provato a leggerlo online, ma ha troppa pubblicità che interferisce con una lettura scorrevole dei testi.
Il Tempo fu diretto, ai tempi d'oro, da un giovane Gianni Letta che si presentava a fare domande scomode in televisione nelle tribune politiche dell'epoca ed era considerato vicino all'Msi di Almirante.
Poi Letta si prestò a diventare un uomo del regime, diventando un pessimo consigliere di Berlusconi e il quotidiano ebbe varie vicissitudini, fino ad entrare nella stessa scuderia degli Angelucci che possiedono anche Libero.
Da quel poco che leggo, Il Tempo ha mantenuto, salvo uno sbandamento finiota e para centrista, una posizione che oggi più che di Destra, si definisce Sovranista.
Ma quel che più conta è che nel Tempo ho ritrovato gli scritti di Marcello Veneziani, dopo averlo perso quando è stato esonerato dal Giornale perchè troppo scomodo per il nuovo Berlusconi lettizzato.
Certo, Marcello Veneziani è leggibile anche suo sito ufficiale, lungamente non aggiornato perchè in corso di composizione ma oggi perfettamente raggiungibile, ma leggerlo nel Tempo o sapere che quell'articolo è stato un editoriale su un quotidiano diffuso almeno in una area dell'Italia mi rende consapevole che molti altri hanno letto e riflettuto  e probabilmente condiviso le sue parole.
Così se ieri ho citato il suo editoriale del 28 giugno sull'immigrazione, per cui "Se dividi la ricchezza, spartisci solo povertà. Perché un conto è dividerla per due come fece san Martino col suo mantello spartito con un mendicante; un altro è dividerlo in cento. Con un fazzoletto a testa non ripari nessuno dal freddo." oggi mi piace evidenziare la sua indifferenza al linguaggio boldrinesco del politicamente corretto per cui Il capo del pd sarà negro, editoriale del 30 giugno.
Ma possiamo trovare delle lezioni per tutti, da Fico a Bergoglio a Saviano, oppure analisi storiche come quella sul 68 o considerazioni di varia umanità.
Insomma tutto quello che trovavamo ne L'Italia settimanale, oggi è condensato nel sito o negli editoriali del Tempo.
Una lettura fortemente consigliata perchè, trovando scritto bene quello che tanti di noi già pensano, aiuta ad ordinare e argomentare meglio le nostre stesse idee.

P.S.: E oggi, Veneziani ha nuovamente demolito Fico.




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