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23 aprile 2024

La risposta lucana al monologo di Scurati

La Basilicata è una piccola regione con poco più di mezzo milione di abitanti e poco meno di elettori.

Come per tutte le elezioni regionali i fattori interni hanno rilevanza e, tra quelli, i più influenti sono sicuramente le personalità dei candidati e la loro cerchia di conoscenze, supporti e amicizie, come abbiamo visto per il successo della lista di Calenda non per meriti nazionali, ma unicamente perchè guidata dall'ex presidente regionale Pittella, uno dei personaggi che, dopo Emilio Colombo, ha avuto in mano le chiavi della regione.

Si spostasse lui, la lista di Calenda si sgonfierebbe e crescerebbe quella dove Pittella dovesse accasarsi.

Quindi le elezioni lucane, con il trionfo del Centro Destra e del presidente uscente Bardi, non sono da prendere a pretesto per alcuna variazione nel quadro politico nazionale.

Ma i Lucani sono Italiani come noi e, come noi, prima del voto, hanno assistito alla stucchevole esibizione antifascista di Scurati e di tutti i bella ciao.

Tutti noi Elettori di Centro Destra, inclusi quelli Lucani, abbiamo potuto leggere quel cumulo di sciocchezze che il signor Scurati voleva declamare in televisione, a spese anche nostre.

I primi a dover decidere cosa farne di quel monologo sono stati i Lucani che, senza fare una piega, hanno votato esattamente come avrebbero votato senza Scurati e i suoi piagnistei sulla asserita censura.

Perchè l'antifascismo, oltre a non essere un valore, è del tutto ininfluente per la soluzione dei problemi concreti dell'Italia e degli Italiani e, quindi, anche dei Lucani.

Immigrazione, tasse, le folli direttive verdi dell'unione europea che hanno, come unico risultato, quello di voler mettere le mani sui nostri risparmi sotto forma di spese per ristrutturazioni ecologiche, rinnovo parco macchine, sostituzione di caldaie e dei sistemi energetici.

Quelli sono i problemi ai quali il Centro Destra sta fornendo risposte.

Possono sembrare risposte lente, ma certo non sono l'aria fritta dell'antifascismo che, ogni anno, torna ad ammorbare la nostra vita politica.

A me non interessa se uno è o non è antifascista.

A me interessa che abbia in mente un progetto di Società fondato sulla concretezza, non sul sesso degli angeli, persegua un risultato, dia delle risposte ai problemi concreti che dobbiamo affrontare con un unico obiettivo: accrescere progressivamente il Benessere e la Sicurezza degli Italiani.

E non aumenta il mio, il nostro, Benessere, se dobbiamo mettere mano al portafogli, usando i nostri risparmi non per qualcosa che a noi piace, è utile, ci gratifica, ma per cambiare l'automobile, ristrutturare casa, cambiare la caldaia non perchè guasti ma perchè dei burocrati di Bruxelles hanno sposato i deliri ecoambientalisti.

Così come non aumenta la Sicurezza nella mia vita di tutti i giorni se orde di clandestini sciamano per l'Italia o se, sempre da Bruxelles o da Parigi, qualche burocrate scollegato dalla realtà che si crede Napoleone (la cui fine iniziò con la campagna di Russia)  vuole fare guerra alla Russia.

L'antifascismo non risolve quei problemi, non ci fornisce maggior Benessere e neppure Sicurezza.

I Lucani, con il loro voto, ci hanno semplicemente detto tutto ciò.

 

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