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No alla deriva

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09 aprile 2024

Governare con buon senso è Buon Governo

Mentre i cattocomunisti e i loro vassalli si avvitano sull'antifascismo, i pronomi di genere, , il Governo di Centro Destra si occupa dei problemi concreti di una società sviluppata come l'Italia.

Così si cerca un difficilissimo equilibrio tra le esigenze di spesa (ogni categoria propone le sue richieste come l'ultima spiaggia) e quelle di un bilancio dissestato da undici anni di governi cattocomunisti ed al quale le mazzate finali sono state quelle del reddito di cittadinanza e soprattutto del superbonus al 110% che è già arrivato a costare a tutti noi più dei fondi ottenuti con il pnrr (la metà dei quali, poi, sono solo la restituzione di quanto l'Italia ha versato e verserà fino al 2026 nelle casse europee).

Il buon senso del Governo si vede nei provvedimenti assunti e proposti, ovviamente contestati dai cattocomunisti che si stracciano le vesti come se fossero flagellanti in punizione.

La linea del Buon Governo si articola su due direttrici.

Una politico istituzionale, tendente a rinnovare le sclerotiche burocrazie che affliggono il pubblico e le istituzioni.

In tale senso quindi deve essere interpretata la scelta di compromesso sul premierato (anzichè il presidenzialismo), l'autonomia differenziata (anzichè un forte federalismo), la riforma della giustizia (invece di una ben più incisiva rivoluzione con contestuale azzeramento dell'esistente, incluso il personale reclutato per concorso).

Altra direttrice è quella dei provvedimenti specifici, così il nuovo codice della strada, il decreto Cutro per dare ordine agli sbarchi dei clandestini e regole alle ong che deve essere integrata dagli accordi con gli stati africani che si affacciano sul Mediterraneo o di transito dei clandestini per fermare all'origine tale fenomeno.

Meno noti i provvedimenti a favore dell'industria del turismo, dell'agricoltura, dei disabili, della scuola e della sanità che, contrariamente a quanto viene affermato dai cattocomunisti, ha più finanziamenti in termini assoluti e persino percentuali (con eccezione dell'anno del covid, sul quale pesano i costi dell'epidemia e il crollo del pil sul quale calcolare la percentuale di spesa per la sanità).

In ultimo l'annunciato provvedimento sulle piccole sanatorie nelle case.

Questa mattina, nella trasmissione Caffè Italia, ho ascoltato illustrazioni sensate (da parte di chi opera nel settore, come il vicepresidente degli ingegneri e una notaio) e la solita pappardella di pura ideologia verde da parte dell'ex parlamentare Cento.

Perchè il provvedimento annunciato, ma non ancora noto nella sua articolazione, ha ottenuto il consenso di gran parte se non tutte le associazioni di categoria che si trovano impegnate nel settore e, tanto per cambiare, l'ostilità delle cosiddette associazioni ambientaliste che non si capisce a quale titolo si esprimano su una piccola sanatoria degli interni abitativi.

Quella dei cosiddetti ambientalisti è solo l'Italia del "no", quella che è contraria ad ogni intervento che ci consentirebbe di spiccare il volo.

Sono quelle del no al nucleare, no a gasdotti, no alle autostrade, no al riscaldamento perchè inquina, no alle auto e che si meritano da parte degli Italiani e degli europei tutti, un bel NO, non ti voto, alle elezioni.

Nella fattispecie, cosa che non sapevo, molti lavori, anche per il superbonus 110, si sono arenati perchè una specifica richiesta era che l'immobile fosse del tutto in regola, cioè che il progetto depositato al catasto dovesse corrispondere, al centimetro, con quello che è stato realizzato.

A questo si aggiunge la cosiddetta "doppia conformità", cioè che l'immobile deve essere in regola con le disposizioni esistenti al momento della costruzione e con quelle attuali.

Quello che viene proposto, come ha ben dichiarato il vipresidente degli ingegneri, non è (esemplicazione mia) sanare una successiva sopraelevazione ma se la luce della finestra sia in realtà di pochi centimetri maggiore o minore del disegno depositato in catasto.

Idem per tramezzi, porte, garage, cantine.

Io lo chiamo buon senso, che è il fondamento di qualsiasi Buon Governo.


  

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