Sono nati per soffrire

Il ministro per gli interni temporaneo, Giuliano Amato, travolto dall’ondata di criminalità, non ha saputo fare altro che dire di aver subito, con sofferenza, l’indulto voluto dal suo collega Clemente Mastella che, a sua volta, ha risposta che tutti hanno sofferto un po’.
Più di tutti, però, stanno soffrendo i cittadini vittime della criminalità e c’è veramente da sperare che, se non tutti, gran parte siano itaglioni, cioè elettori della sinistra.
C’è da sperare perché, a parte l’ipocrisia di un ministro dell’interno, sia pur temporaneo, che sembra sia andato a farfalle quando discussero l’indulto, la responsabilità di questo stato di cose è nel dna stesso di una sinistra votata da mezza Italia.
Se, infatti, osserviamo con attenzione le maschere della nomenklatura sinistra, vediamo dei soggetti con espressioni perennemente accigliate, come se portassero sulle loro spalle il peso del mondo o, più probabile, come se portassero scarpe di un paio di misure inferiori a quelle del loro piede.
L’ottimismo non sanno neppure dove trovarlo nel vocabolario.
Gli stessi nani e ballerini che mangiano alla loro corte, quando non hanno un bersaglio dove scagliare il loro livore e contro il quale sbavare, scompaiono dalla scena.
Sono nati per soffrire.
Così pensano che, se loro soffrono, devono donare anche a noi Popolo della Destra un po’ di sofferenza.
Ecco che allora ci ammanniscono tasse, contorsioni burocratiche, divieti di ogni genere, trasmissioni televisive al cui confronto la corazzata Potemkin di fantozziana memoria è una brillante commedia e, come ciliegina sulla torta, cercano anche di darci i nostri reality criminali, liberando una malsana ciurma di delinquenti con l’indulto e, ora, pensando alla amnistia.
Eh già, le carceri scoppiano, quei birboni dei Carabinieri e della Polizia arrestano troppi delinquenti … troppi per i tempi lunghi di una magistratura che vorrebbe occuparsi solo di guardare in tasca a Berlusconi, e allora, pronubo il consiglio superiore della magistratura, mettono in cantiere una amnistia.
Risolvere il problema delle carceri liberando i delinquenti: ottima soluzione, degna di Prrrodi e della sua congrega.
E così spargono sofferenza, equa e solidale, come vuole il loro politicamente corretto.
Non si pensa a costruire nuove carceri, ad espellere senza tante storie, con un semplice provvedimento amministrativo, gli extracomunitari che violano la legge penale, anche a privatizzare gli istituti di pena.
No, loro vogliono liberare i delinquenti, perché possano tornare a delinquere.
Allora sì che dobbiamo sperare che vittime dei delinquenti messi in libertà dalla sinistra siano prevalentemente (non oso sperare “esclusivamente”) elettori itaglioni, perché solo quelli meritano di soffrire, visto le scelte che hanno fatto.
E se loro meritano di soffrire, allora non possiamo che pensare a dividere il nostro destino di Italiani dal loro.
Non abbiamo nulla in comune, neppure le aspirazioni alla sofferenza, visto che a me, soffrire, non piace proprio e credo che, come me, così la pensino anche gli altri elettori del Centro Destra.

Speriamo che siano gli itaglioni a soffrire dalle loro scelte inconsulte, anche se noi stessi dovremo prepararci a difendere i nostri beni, le nostre proprietà e la nostra sicurezza dai criminali che la sinistra vorrebbe rimettere in libertà: la legittima difesa esiste ancora, per fortuna.

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