Il Centro Destra ha vinto.
Contro ogni pronostico.
Contro il partito delle toghe rosse.
Contro gli scandali architettati.
Contro i talebani dei continui “no”.
Contro persino lo scippo della lista a Roma.
Contro le quinte colonne interne.
Contro i laicisti anticlericali.
Contro nani e ballerine che, con i soldi di tutti, mettono in piedi trasmissioni faziose che fomentano solo l'odio.
Se un mese fa, prima dello scippo della lista pdl a Roma, mi avessero proposto l'odierno risultato, sarei stato insoddisfatto per l'elezione della Polverini.
Dopo la vicenda della lista romana, invece, riesco a provare piacere persino nel vedere la Polverini presidente del Lazio, anche perchè credo che lei stessa debba riconoscere che la sua elezioni è merito di Berlusconi (a un po' anche di Bossi) che l'ha sostenuta, mettendo in campo tutto il suo peso, mentre il suo originario mentore, Fini, al primo scoglio, si faceva di nebbia pronto a calare sulle ipotizzate spoglie di Berlusconi.
In Piemonte, invece, è stato Bossi a crederci sin dall'inizio, mettendo in campo uno degli uomini migliori della Lega.
In Veneto più di un elettore su tre vota Lega.
Lega che anche in Emilia supera il 10%, sfiorando il 14%.
Da non nascondere la vittoria del Centro Destra alle provinciali di L'Aquila a dimostrazione del buon lavoro svolto nel dopo terremoto: una smentita secca dei tentativi di infangare Bertolaso e, con lui, Berlusconi.
Berlusconi ha avuto ancora una volta ragione nell'impostare la campagna elettorale come un referendum sulla sua persona e sull'operato del governo.
Il Popolo Sovrano lo ha, per l'ennesima volta, assolto dalle accuse che, come ad ogni elezione, gli sono piovute addosso.
Grandi sconfitte le procure rosse, la sinistra viola (oggi di rabbia), i laicisti anticlericali e le loro quinte colonne all'interno del Centro Destra che hanno sposato la tesi dell'incapacità nella vicenda della lista scippata a Roma belando nel gregge, invece di combattere la buona battaglia per il diritto al voto.
E che questo aiuti anche a individuare quelli sui cui Berlusconi potrà fare affidamento, da chi, nascondendosi dietro forme leziose di inutile intellettualismo fine a se stesso, ha mostrato la sua "affidabilità" nei commenti sulla vicenda della lista romana del Pdl, sposando da subito e in toto la tesi della sinistra sulla "incapacità" dei dirigenti del Centro Destra.
Sconfitti anche tutti coloro che pensavano di partire da importanti regioni come Lazio e Piemonte per lanciare l'ennesimo attacco contro la Famiglia e la Vita.
Se guardiamo alle venti regioni italiane, adesso dieci sono amministrate dal Centro Destra: Veneto, Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Calabria, Sardegna.
Sette amministrate dalla sinistra: Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Puglia, Basilicata.
Una (Sicilia), vinta dal Centro Destra che ha da anni una solida maggioranza, dipende dall'umore di Lombardo.
Due (Valle d'Aosta e Trentino Alto Adige) sono particolari per la presenza di liste autonome come la Unione Valdotaine e la Svp.
Ma già da questo panorama, considerando popolazione, dimensione delle regioni e loro reddito, si può capire come il Centro Destra consolidi la sua maggioranza e la sua capacità di rappresentare il sentimento della maggioranza degli Italiani.
Berlusconi è ben lungi da quel tramonto, da quel declino che, ad ogni elezione, sognano i suoi vari oppositori: da Ochetto a Bersani.
Oppositori che questo 28 marzo 2010, come 16 anni fa nel 1994, hanno fatto la stessa figura dei pifferi di montagna: vennero per suonare e furono suonati.
Adesso Berlusconi, d'accordo con Bossi, deve dare attuazione ai programmi:
meno tasse,
blocco dell'immigrazione,
no alle derive morali,
riforma della giustizia,
basta con i programmi televisivi pagati da tutti ma faziosi fin nel midollo.
L'amore vince sempre sull'odio.
Entra ne
Contro ogni pronostico.
Contro il partito delle toghe rosse.
Contro gli scandali architettati.
Contro i talebani dei continui “no”.
Contro persino lo scippo della lista a Roma.
Contro le quinte colonne interne.
Contro i laicisti anticlericali.
Contro nani e ballerine che, con i soldi di tutti, mettono in piedi trasmissioni faziose che fomentano solo l'odio.
Se un mese fa, prima dello scippo della lista pdl a Roma, mi avessero proposto l'odierno risultato, sarei stato insoddisfatto per l'elezione della Polverini.
Dopo la vicenda della lista romana, invece, riesco a provare piacere persino nel vedere la Polverini presidente del Lazio, anche perchè credo che lei stessa debba riconoscere che la sua elezioni è merito di Berlusconi (a un po' anche di Bossi) che l'ha sostenuta, mettendo in campo tutto il suo peso, mentre il suo originario mentore, Fini, al primo scoglio, si faceva di nebbia pronto a calare sulle ipotizzate spoglie di Berlusconi.
In Piemonte, invece, è stato Bossi a crederci sin dall'inizio, mettendo in campo uno degli uomini migliori della Lega.
In Veneto più di un elettore su tre vota Lega.
Lega che anche in Emilia supera il 10%, sfiorando il 14%.
Da non nascondere la vittoria del Centro Destra alle provinciali di L'Aquila a dimostrazione del buon lavoro svolto nel dopo terremoto: una smentita secca dei tentativi di infangare Bertolaso e, con lui, Berlusconi.
Berlusconi ha avuto ancora una volta ragione nell'impostare la campagna elettorale come un referendum sulla sua persona e sull'operato del governo.
Il Popolo Sovrano lo ha, per l'ennesima volta, assolto dalle accuse che, come ad ogni elezione, gli sono piovute addosso.
Grandi sconfitte le procure rosse, la sinistra viola (oggi di rabbia), i laicisti anticlericali e le loro quinte colonne all'interno del Centro Destra che hanno sposato la tesi dell'incapacità nella vicenda della lista scippata a Roma belando nel gregge, invece di combattere la buona battaglia per il diritto al voto.
E che questo aiuti anche a individuare quelli sui cui Berlusconi potrà fare affidamento, da chi, nascondendosi dietro forme leziose di inutile intellettualismo fine a se stesso, ha mostrato la sua "affidabilità" nei commenti sulla vicenda della lista romana del Pdl, sposando da subito e in toto la tesi della sinistra sulla "incapacità" dei dirigenti del Centro Destra.
Sconfitti anche tutti coloro che pensavano di partire da importanti regioni come Lazio e Piemonte per lanciare l'ennesimo attacco contro la Famiglia e la Vita.
Se guardiamo alle venti regioni italiane, adesso dieci sono amministrate dal Centro Destra: Veneto, Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Calabria, Sardegna.
Sette amministrate dalla sinistra: Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Puglia, Basilicata.
Una (Sicilia), vinta dal Centro Destra che ha da anni una solida maggioranza, dipende dall'umore di Lombardo.
Due (Valle d'Aosta e Trentino Alto Adige) sono particolari per la presenza di liste autonome come la Unione Valdotaine e la Svp.
Ma già da questo panorama, considerando popolazione, dimensione delle regioni e loro reddito, si può capire come il Centro Destra consolidi la sua maggioranza e la sua capacità di rappresentare il sentimento della maggioranza degli Italiani.
Berlusconi è ben lungi da quel tramonto, da quel declino che, ad ogni elezione, sognano i suoi vari oppositori: da Ochetto a Bersani.
Oppositori che questo 28 marzo 2010, come 16 anni fa nel 1994, hanno fatto la stessa figura dei pifferi di montagna: vennero per suonare e furono suonati.
Adesso Berlusconi, d'accordo con Bossi, deve dare attuazione ai programmi:
meno tasse,
blocco dell'immigrazione,
no alle derive morali,
riforma della giustizia,
basta con i programmi televisivi pagati da tutti ma faziosi fin nel midollo.
L'amore vince sempre sull'odio.
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7 commenti:
http://www.stavrogin2.com/2010/03/elezioni-dilettanti-allo-sbaraglio.html
Bersani "il vento sta cambiando".
"...basta con i programmi televisivi pagati da tutti ma faziosi fin nel midollo."
Caro Massimo, siccome gente come Travaglio, Santoro, Lerner, etc, etc, etc, la parte marcia dell'umanità , ce n'è sempre stata e sempre ce ne sarà, anche se sempre in misura minore, da come si è visto anche in queste elezioni, io propongo di ritornare alle Tv lottizzate, che in fondo erano il mare minore. A quel punto ognuno si guarda le sue trasmissioni nei canali giusti e gli altri che se la raccontino come vogliono fino alla loro completa e spontanea estinzione.
Ciao :)
Quello jettatore di Burlando ha detto che la Liguria è l'ago sismografico della politica italiana: forse pensava al sisma ligure prossimo venturo :-). Adagio adagio il vento verde-azzurro del Nord si propaga per tutta la penisola.
Io son proprio contenta perché questa volta, con tutti quei portasfiga dei finiani e dei viola, non mi aspettavo una bella vittoria come questa.
Johnny: se continua a cambiare così, la prossima volta non amministreranno più neppure l'Emilia e la Toscana ... ;-)
Barricate: l'unica lottizzazione accettabile è che ognuno paghi e rischi in proprio per le sue iniziative economiche. Cioè privatizzazione della rai e nelle televisioni, così tutte private, ognuno trasmette ciò che vuole. A proprio rischio e pericolo.
Nessie: Burlando ha azzardato ... visti i suoi precedenti da ministro ! :-)
Lontana: gli Italiani si stanno dimostrando molto più maturi. Guarda Fini che adesso vorrebbe un "tavolo a tre" con Berlusconi e ... Bossi ! Non c'è maggior collante che una vittoria ! ;-)
Spero che ora in questi tre anni che ci separano dalle prossime tornate elettorali nazionali, il governo si dedichi alle varie riforme che da sempre ha in programma. Queste consultazioni portano un forte vento verde sul nord italia, motore della nostra produzione nazionale e dovrebbero dare sicurezza di lavoro al governo.
Fini ormai da mesi, se non anni sta lavorando da uomo istituzionale più che di partito, una scelta che forse lo premierà per la elezione a capo dello stato.
La Lista Grillo altra novità di questa tornata elettorale porta un ulteriore pensiero a Bersani ed i suoi levando proprio a loro i consensi necessari per vincere in Piemonte.
Il Governo, come puoi leggere nel post che sarà in linea a breve, dovrebbe evitare di lasciarsi fuorviare dalle posizioni dei Napolitano e dei Fini, sennò le riforme non vedranno mai la luce. Quanto a Fini presidente sono convinto che sia l'ultima spiaggia della ... sinistra ... ;-)
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