Ciclicamente riemerge la vicenda del terrorista assassino Cesare Battisti, in fuga da trenta anni dalla giustizia italiana che l'ha condannato, con sentenze passate in giudicato, a due ergastoli e che ha trovato nell'internazionale di sinistra protezione e rifugio, prima in Francia poi in Brasile.
Qualche considerazione.
Non ci sono dubbi sulla colpevolezza di Battisti.
Non ci sono dubbi sulla sua assenza di pentimento, diversamente si sarebbe consegnato per scontare la pena.
Sarebbe quindi opportuno che la stampa e la televisione non lo definissero "ex terrorista", perchè l'assenza di pentimento lo qualifica, tuttora, come terrorista.
Terrorista in fuga, latitante.
Evidenziamo come se Battisti è in fuga, lo deve alla protezione complice di una sorta di internazionale della sinistra, mentre è stata sufficiente l'elezione di un uomo di Destra come Bolsonaro (come fu l'elezione di Sarkozy in Francia) per costringerlo nuovamente a cercare scampo altrove.
Facciamo l'ipotesi che, nonostante la complicità della sinistra internazionale, Battisti riesca ad essere catturato.
Ci conviene estradarlo in Italia ?
Credo di no.
Sarebbe meglio se scontasse il resto della sua vita in una nauseabonda prigione brasiliana, piuttosto che rientrare in Italia e scontare la stessa pena che ha scontato Adriano Sofri: nulla.
Entra ne
Nessun commento:
Posta un commento