Salvini è l'indubbio vincitore delle elezioni del 26 maggio - 9 giugno.
Adesso ha una grossa responsabilità: non vanificare il successo ottenuto.
Sicuramente ha una strategia, che giustamente non è resa pubblica e visti i risultati sinora ottenuti non possiamo non nutrire fiducia.
S'io fossi Salvini prenderei atto di una fronda, ancora minoritaria dei Cinque Stelle che guardano a sinistra e dell'ancor maggiore fronda che permea varie istituzioni nazionali ed europee.
E ne trarrei le conseguenze.
Per mettere al sicuro la maggioranza in modo da portarla fino alla scadenza della legislatura, proporrei a Di Maio di far entrare al governo Fratelli d'Italia i cui voti renderebbero inoffensivi i vari Di Falco e Nugnes.
Ovviamente alla Meloni spetterebbe un ministero di peso che si potrebbe individuare nella Difesa.
Poi non aprirei troppi fronti, ma mi concentrerei su pochi obiettivi alla volta, concedendo anche l'onore delle armi ai Cinque Stelle.
Così, una volta confermata la politica di sicurezza e antimmigrazione con il decretobis, affronterei le autonomie, concedendo il salario minimo e, come patrimonio comune, una forte riduzione delle tasse, chiamandola come pare, flat taxi o "Pippo" se Di Maio lo preferisse.
Quel che conta è che le tasse siano sensibilmente ridotte.
Ma, qualcuno si chiederà, cosa dirà l'unione sovietica europea ?
A nessuno piace litigare gratuitamente, per cui l'Italia dovrà far valere la sua storia e i suoi numeri per pretendere un commissario di peso, ovviamente la nomina spetterà al governo italiano e se il parlamento europeo dovesse bocciarlo, ad andarsene dovrebbe essere tutta la commissione (oppure si dovrebbe sciogliere il parlamento europeo).
I numeri, che tanto piacciono agli euro cattocomunisti, andrebbero garantiti abolendo quella patacca dedicata a pochi che sono "gli ottanta euro" e riconsiderando l'aumento dell'iva, per spostare la tassazione in direzione esattamente opposta a quella indicata dalla commissione dell'unione sovietica europea che vorrebbe taglieggiare le nostre case e i nostri risparmi, mentre deve pagare chi fruisce di un bene o di un servizio (anche se sarebbe meglio se non pagasse nessuno e le spese fossero sostenute solo nella misura corrispondente alle entrate da una flat tax ai minimi livelli).
Poichè non sono Salvini, non so quale strategia verrà adottata.
So, però, che se la Lega dovesse in qualche modo "rientrare" tra i ranghi, "istituzionalizzarsi", rischierebbe di perdere consensi e fiducia danneggiando l'Italia intera, perchè noi, il Popolo, ne abbiamo abbastanza degli speculatori della finanza e dei comitati di affari che si appoggiano ai loro lacchè della burocrazia e dei partiti appartenenti alle "grandi famiglie" senza più idee, senza più Valori, senza più onore e che si dimostrano intercambiabili al punto di mettersi tutte assieme, in una riedizione europea dell'infame "arco costituzionale" unicamente per conservare, spartendoselo tra pochi, i privilegi e le prebende di una casta destinata ad essere in qualche modo archiviata.
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