Dopo anni in cui i nostri politici si presentavano a Bruxelles con il cappello in mano e scondinzolando ad ogni carezza della Merkel, finalmente stiamo riscoprendo il senso della Dignità.
Come è nella natura dei gatti, nessuno vuole lo scontro a prescindere e quindi, se possibile, meglio evitare la procedura di infrazione.
Ma se proprio ci costringono dovremo difenderci con ogni mezzo e probabilmente i danni maggiori li subirebbe l'idea di Europa che oggi cammina sulle gambe dell'unione sovietica europea, cioè un'aborto rispetto agli ideali del principio.
Ricordiamoci che l'Italia versa all'unione sovietica europea più contributi di quanti ne riceve e se ci dicono che dobbiamo rientrare dal debito, il primo atto non potrà che essere il taglio delle spese, a cominciare dai contributi in uscita, anche in uscita verso Bruxelles.
Poi abbiamo la possibilità, in ogni circostanza (come tra l'altro è avvenuto quando avrebbero voluto riconoscere Guaidò presidente legittimo del Venezuela) di bloccare l'attività dell'unione sovietica, facendo mancare la necessaria unanimità.
Infine, terza grande carta da giocare, il rapporto sia con Trump che con Putin ci potrebbe garantire un ruolo da ponte tra Stati Uniti e Russia con indubbi vantaggi economici.
Putin e Trump, infatti, farebbero di tutto pur di indebolire la Germania sia politicamente che economicamente e, si sa, la Germania si fa forte degli stati ancillari dell'unione sovietica, la perdita dell'Italia sarebbe un grave vulnus per il disegno egemonico dei tedeschi che si ritroverebbero declassati a semplice potenza regionale.
Insomma, non so come andrà a finire, ma la faccia feroce dell'unione sovietica europea mi sembra tanto un bluff di un giocatore che non ha alternative.
Tanto più che, a cominciare da quel Dombrowski il cui partito in patria è ridotto al lumicino, i kommissarien oltre ad essere scaduti, sono anche stati tutti trombati (se non loro, i loro partiti) nei rispetti stati di appartenenza.
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