Tra le tante disamine del voto, non ho letto (se non sulla Verità) nulla della posizione della chiesa di Bergoglio (tengo a sottolineare: di Bergoglio, perchè non ho nulla contro la chiesa o le religioni in generale).
Eppure ad una settimana dal voto i vescovi emiliano romagnoli, capeggiati da quello Zuppi che sembra il più fedele seguace di Bergoglio e che alcuni danno come pronto a sedersi sulla poltrona di Bassetti (un altro buono: chi non è d'accordo con Bergoglio se ne può andare. Già fatto, per quanto mi riguarda), sono entrati a gamba tesa con uno scritto contro i "populismi" e i "sovranismi".
La stessa domenica del voto, per radio, ho ascoltato un assolo di un certo padre Garuti contro lo spirito Identitario e, a seguire, il solito siparietto domenicale di un paio di frati da Assisi ai quali viene ogni settimana concesso uno spazio in cui, senza contraddittorio, fanno propaganda di parte.
Per non parlare dei vecchi, ex, post democristiani che si sono schierati, con ripetute interviste (da Prodi a Casini) a favore del candidato del pci/pds/ds/pd.
Una aberrazione che nessuno avrebbe mai immaginato ai tempi della grande contrapposizione e dei frati volanti che tanto contribuirono a salvare l'Italia dal Fronte Popolare socialcomunista, mentre adesso i clericomarxisti, pur fortemente ridimensionati nei consensi, vanno a braccetto per trasformare noi Italiani in sudditi, asserviti all'unione sovietica europea.
Ricordiamolo, quindi, che la chiesa di Bergoglio ha fornito quei voti forse determinanti per impedire la liberazione dell'Emilia Romagna.
Soprattutto lo valutino quanti ancora, nel nome di una Fede che meriterebbe ben altri interpreti, continuano a sostenere finanziariamente e con la partecipazione ai riti la chiesa di Bergoglio.
C'è sempre tempo per creare una Chiesa Nazionale che sappia dare voce alle esigenze dello Spirito, rispettando le Tradizioni e l'Identità di noi Italiani.
La campagna elettorale in Emilia Romagna ha visto la Curia pancia a terra per i dem. Secondo la Chiesa il bene abita nella casa dei progressisti, dall'altra parte c'è soltanto la barbarie. Così facendo i preti perdono per strada molte pecorelle. https://t.co/TObeYgrzJf— La Verità (@LaVeritaWeb) January 26, 2020
1 commento:
"Cuius Regio eius Religio", era il motto di Lepanto e di Vienna che dovremmo rifare nostro.
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