Per curiosità sono andato a spulciare le biografie dei due candidati e dell'Uscente ho consultato il suo sito ufficiale.
Data e luogo di nascita e attività politica.
Ohibò, sembra che la sua vita sia iniziata a 23 anni, nel 1990, quando diventa assessore a Campogalliano, come rilevo da Wikiepedia che ho consultato per conoscere la professione dell'uscente.
Riesco invece solo a sapere che ha il diploma di maturità scientifica.
Ma qual'è la sua professione, cosa farebbe nella vita se non fosse stato abbonato agli incarichi politici ?
Non sono riuscito a scoprirlo.
Non un sito di quelli che sono nella prima pagina della ricerca di Google mi dice quale sia la professione dell'uscente.
Del resto se uno già a 23 anni è stato messo a fare l'assessore, ha ben poco tempo per svolgere una attività professionale creandosi una esperienza lavorativa e di vita.
E allora mi chiedo: come può uno che non ha esperienza lavorativa e professionale propria, rappresentare le esigenze di chi, con il lavoro e la professione, deve fare quotidianamente i conti ?
Così mi spiego la rigidità dell'uscente nelle sue apparizioni, nelle sue fotografie (a differenza di come appare Lucia Borgonzoni, molto più rilassata e sorridente, pur essendo lei quella che deve rincorrere nella sfida impossibile).
Non si spiegherebbe però la paura che serpeggia nel campo cattocomunista, una paura di perdere che travalica i limiti di questa regione.
Ma come, lo sfidante del Centro Destra non ha mai superato il 30% e voi, con le vostre corazzate, avete paura del "cavallo di Caligola", come ha affermato Giuliano Cazzola, da vero gentiluomo quale si dimostra ad ogni apparizione televisiva, verso Lucia Borgonzoni ?
Avete paura di una candidata che "non sa neppure da che parte è girata", come ha affermato Sala, sindaco di Milano, con un'altra elegante espressione educata e rispettosa dell'avversario politico ?
A me sembra che abbiano paura di perdere, perchè per loro la politica è tutto, non avendo una professione cui tornare.
Ecco che si spiega la violenza verbale e l'odio che trasuda dalle parole dei cattocomunisti da Cazzola a Sala, ma anche dello stesso uscente che ha prudentemente cancellato i colori e i simboli del suo partito e allontanato i vari esponenti nazionali, sperando che prevalga l'immagine dell'uomo forte al comando.
Forse memore che a Bologna, l'unica volta in cui i comunisti hanno perso il comune, fu nel 1999 quando candidarono una donna (Silvia Bartolini) a dimostrazione che, nonostante tutte le parole che spendono, gli unici, veri maschilisti si trovano proprio tra di loro.
(continua)
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