La Storia è piena di ometti meschini che cercano sempre di saltare sul carro del (presunto) vincitore.
Da chi, in una notte di fine aprile, cambiò la sua camicia nera con una rossa, fino ai giorni nostri con un vicepresidente degli Stati Uniti che pugnala alle spalle il suo Presidente.
Ma la Storia è anche piena di sconfitti che vincono la sfida delle idee e del futuro.
Senza per questo dover esprimere un giudizio di merito sulle loro idee, ricordo gli anni di carcere di Gandhi e di Mandela, trasformatisi in un successo.
Vediamo se Trump avrà la forza di rifiutare i compromessi e di combattere anche contro una rimozione, un processo e la prigione.
Non è in dubbio che se lo facesse rappresenterebbe una stella polare per tutti i movimenti patriottici, in tutto il mondo, dando anche quel carburante necessario a ravvivare la protesta negli stessi Stati Uniti.
Per questo ho inserito a lato una immagine che sta diffondendosi tra i Patrioti americani: Trump è il mio presidente.
E, come tanti negli Stati Uniti ed in Italia, ho aperto un profilo in Parler.
Se son rose ...
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