La notizia è che Facebook e Twitter hanno censurato e imbavagliato il Presidente Trump.
A mio parere è legittimo che un privato decida di inibire l'utilizzo di un proprio bene a chi non gradisce (ma questo vale anche per i proprietari di un bar o di un qualsiasi esercizio commerciale !).
E' stato sbagliato spostare, tra l'altro, la Politica nel mondo virtuale delle piattaforme come quelle citate.
In tal modo ci si è messi nelle condizioni di essere imbavagliati.
E' vero che le piattaforme sono tante ed è possibile scegliere alternative, come VK (https://vk.com/team_italia l'indirizzo generico e questa è la mia pagina: https://vk.com/id596620333 ) dove liberamente si possono inserire fotografie, filmati, commenti, anche quelli censurati da Facebook e Twitter.
Ed è altrettanto vero che chiunque ne può aprire altre, come ha promesso di fare il Presidente Trump.
Ed è quindi noto che ci sono alternative a Facebook, Twitter e Whatsapp (di cui non ho ancora letto le nuove preannunciate condizioni di uso che, se non si accettano, ne inibiscono l'utilizzo e il sospetto è che siano condizioni capestro).
La concorrenza è l'anima della Libertà di scegliere e quindi è sicuramente da incentivare il passaggio a piattaforme che garantiscono maggiore libertà, almeno inizialmente.
Inizialmente però sembravano libere anche Facebook e Twitter, poi hanno visto che non facevano propriamente gli interessi dei loro proprietari, forse perchè noi di Destra siamo più bravi e abbiamo più argomentazioni, ma, alla fine dei conti, perchè abbiamo ragione, quando erano libere, hanno consentito a Trump di vincere le elezioni del 2016.
Quando lo hanno censurato, sono riuscite anche a soffocare la richiesta di controlli sui brogli denunciati.
E, guarda caso, il loro massimo momento di sviluppo (sono loro che aumentano i guadagni mentre tutti stanno perdendo) avviene durante una pandemia, chissà come innescata, che ha, come soluzione generalizzata, la reclusione e il confinamento delle persone nelle case, offrendoci come unico mezzo di intrattenere rapporti umani, la rete e le sue piattaforme.
A pensare male ...
Benissimo, quindi, trovare alternative per le piattaforme di discussione in rete, ma non limitiamoci a quelle.
Torniamo alle assemblee fisiche nelle sedi dei partiti, alle riunioni dei centri culturali e politici, ai comizi di piazza, ai congressi e anche agli scontri fisici in quei congressi, sintomo di vitalità e di autentica passione politica.
Non lasciamo che il morbo cinese ci rinchiuda nelle case, alla mercè della volontà degli algoritmi di un paio di nerds della sinistra globalista.
Torniamo al rapporto diretto e questo deve essere il grande compito di Salvini, della Meloni, di Di Stefano, di Fiore: tornare alle assemblee di partito, degli iscritti, dei militanti, dei simpatizzanti.
Solo così possiamo sconfiggere l'arroganza dei Facebook e dei Twitter: facendo a meno di loro.
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