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No alla deriva

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17 gennaio 2021

L'interesse nazionale

Siamo in presenza di una crisi economica devastante, pari a quella di una guerra e, contemporaneamente, non è stato ancora trovato il modo per debellare il morbo cinese.

In Italia siamo messi peggio di tutti.

Nonostante lo sforzo dei media di regime di proiettare l'idea che altri (Stati Uniti e Regno Unito in primis) siano sul virus messi peggio di noi (ed è falso perchè noi manteniamo il non invidiabile primato di avere il maggior numero di morti in rapporto alla popolazione), la situazione sanitaria è caotica (vedi gli oscuri e levantini testi dei dpcm) e quella economica ancora peggiore, con il governo che non riesce a fare altro che incrementare il debito pubblico per interventi sparsi e inefficaci, contando sui prestiti dell'unione sovietica europea che saranno altrettanti cappi intorno al collo degli Italiani di oggi e di domani.

In una simile situazione, chiara già a marzo/aprile del 2020, un governo, le "istituzioni", avrebbero ricercato una intesa nazionale con tutte le forze politiche, accantonando quello che divide, per concentrarsi su due soli temi: sanità ed economia.

Invece i cattocomunisti hanno voluto abolire i decreti Salvini sulla sicurezza, riaprire i porti ai clandestini, salvare le ong dalle multe milionarie previste da Salvini, mettere lo stesso Salvini sotto processo per aver difeso i confini della Patria, promosso una legge contro l'omofobia.

In poche parole: hanno continuato la loro battaglia ideologica, ignorando ogni interesse nazionale.

L'hanno ignorato perchè a loro non interessa, essendo tutti proiettati verso l'internazionalismo dell'unione sovietica europea e dei vari organismi sovranazionali che calpestano ogni dignità nazionale.

La stessa prenotazione e diffusione di vaccini (peraltro non sufficientemente testati) è stata affidata incautamente all'unione sovietica europea, da cui il nostro governo dipende sempre più.

Ideologia e internazionalismo che trovano il supporto esplicito della chiesa di Bergoglio che viene così meno alla sua funzione morale, perdendo non solo credibilità ma ogni autorevolezza nei messaggi dei suoi esponenti a cominciare da quelli di Bergoglio stesso, persino nei messaggi di carattere esclusivamente religioso, non potendo più attribuire loro alcuna affidabilità.

Solo pochi anni fa se la chiesa si fosse permessa di effettuare così espliciti interventi faziosi nella politica italiana, i "benpensanti", gli "intellettuali", la "società civile e laica", sarebbero insorti gridano alla vergine violata.

Oggi che la chiesa di Bergoglio è funzionale al disegno internazionalista dei cattocomunisti, la Cei è diventata come l'Anpi: una associazione di parte a supporto della sinistra.

L'interesse nazionale viene così posposto a quello di un gruppo di mandarini che non hanno però neppure le qualità intellettuali per ricoprire quel ruolo.

Cercano così di fare un governo fondato non sulle cosa da fare, ma sulla gestione spicciola del potere.

Se anche riuscissero a raccattare quei voti di senatori e deputati che non vogliono tornare a lavorare prima del 2023 (scadenza di legislatura) non farebbero l'interesse nazionale, continuerebbero ad indebitarci senza risolvere i problemi che nel 2023 il nuovo governo, finalmente eletto dal Popolo, avrà il doloroso compito di sanare.

Ed ogni giorno che passa senza elezioni sarà un giorno in più in cui aumenterà il debito dello stato e in cui l'unione sovietica europea, con i suoi complici interni, stringerà il cappio intorno al nostro collo.

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