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No alla deriva

No alla deriva
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29 gennaio 2021

Il Buon Senso e la Realtà

Ne La Verità di oggi un doppio editoriale, di Marcello Veneziani e di Maurizio Belpietro in relazione alla crisi di governo.

Veneziani sostiene il Buon Senso che, prendendo atto della gravità della situazione e della inettitudine di Conte e dei suoi compagni, ma anche della composizione parlamentare con deputati e senatori che non ci stanno a rinunciare ad altri due anni di privilegi e di un Mattarella che non ci sta a mandarci al voto per far vincere il Centro Destra, chiede che si affrontino i gravi problemi che minacciano la sopravvivenza dell'Italia: sanità ed economia.

Dando voce al Buon Senso, Veneziani quindi auspica che i politici, d'ambo le parti, smettano di arroccarsi sulle loro posizioni e facciano un tratto di strada assieme per tirarci fuori dal guano.

Belpietro condivide l'analisi sulla scarsa possibilità di tornare al voto, ma argomenta la necessità di un profondo cambiamento che può venire solo da elezioni che diano la maggioranza al Centro Destra, pur consapevole che un governo di Centro Destra avrebbe tutti contro e il potenziale purosangue sarebbe destinato ad essere un ronzino.

Ma conclude che lui preferisce un ronzino ai tanti somari di oggi.

Mi hanno convinto entrambi.

Veneziani ha ragione.

Uno stato serio, una Nazione seria, davanti all'emergenza si unisce e rema insieme, rimandando ad altri tempi le divisioni.

Ma anche Belpietro ha ragione a dire che non possiamo fidarci.

C'è ancora qualcuno che si fida di un Renzi con i suoi "Enrico stai sereno" o che fa dimettere le sue ministresse e poi cerca di rientrare in gioco pur di non andare al voto ?

E che dire di Zingaretti che due anni fa affermò solennemente che era stufo di dover dire mai con i cinque stelle e adesso propone una alleanza organica con i cinque stelle e afferma solennemente che è stufo di dover dire che c'è solo Conte nel suo futuro ?

E dei cinque stelle che hanno cambiato la loro linea su tutto, da "mai col partito di Bibbiano" all'alleanza organica, anche in un paio di regioni (perse); da fuori dall'euro all'afflato europeista richiamato da Conte e via con tutte le loro giravolte ?

No, non possiamo fidarci, soprattutto se continuano a sventolare bandiere ideologiche come lo ius soli, l'apertura dei porti per i clandestini, i processi contro Salvini, l'isteria per tre consiglieri comunali che votano alzando il braccio destro in un simil Saluto Romano.

E allora ha ragione la Meloni che si è ormai incartata nel richiedere un voto che sa benissimo Mattarella non concederà mai e che la maggioranza dei parlamentari non vuole, disposta a votare anche l'asino di Buridano pur di non andare a casa ?

No, la Meloni, a mio avviso, sbaglia esattamente come ha sbagliato nel proporre la mozione di sfiducia al governo, favorendo il ricompattamento della sinistra.

Oggi la linea che mi convince maggiormente è quella di Salvini che esclude ogni compromesso con i cattocomunisti, indica il voto come strada maestra MA dice che, rimosso Conte, si può discutere di come attivare un esecutivo che affronti i primi problemi per poi portare l'Italia al voto.

Discutere non vuol dire accordarsi, ma tatticamente è la mossa giusta da parte di uno che ha la responsabilità di condurre un gioco politico.

Io posso dire che non dialogo con i cattocomunisti, ma non ho alcuna responsabilità.

Salvini se rifiutasse il dialogo per arroccarsi cul voto cosa potrebbe dirci una volta che i cattocomunisti si accordassero per un governo di legislatura con il quale realizzeranno lo ius soli, infesteranno l'Italia di clandestini, approveranno leggi liberticide come il ddl Zan e quindi eleggeranno l'ennesimo presidente della repubblica fazioso estratto dal loro contenitore ?

Dire: affrontiamo sanità ed economia e poi votiamo, vuol dire anche bloccare ogni altra deriva, vuol dire camminare su un filo sottile, ma anche creare al nemico più difficoltà che limitarsi a reclamare "voto o niente", per ottenere il "niente" (o, come dice Veneziani, per ottenere Conte che poi è come ottenere niente, anzi il nulla).


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