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30 marzo 2021

Letta:una povera cosa rossa

C'era una volta Occhetto che, caduto il muro con il conclamato fallimento del socialismo reale interpretato dall'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, andò alla ricerca della "cosa rossa" per far sopravvivere la nomenklatura comunista, riciclandola nei nuovi tempi.

Cambiato un nome, cambiato un secondo nome, cambiato un terzo nome, la cosa rossa inglobò quello che restava della vecchia Balena Bianca ma, come ci hanno insegnato sin dalla conquista Romana della Grecia, balena capta feros victores cepit,

E il vecchio pci, con le sue cellule e i suoi militanti che s'offrono e soffrono gratuitamente per le feste dell'unità, è diventato l'ascaro degli epigoni dei democristiani, facendo votare nel covo rosso di Bologna Pierferdinando Casini ed eleggendo Renzi, Franceschini e adesso Letta come segretario.

Un Letta che non ha nulla a che vedere con i sanguigni dirigenti comunisti, ma sin troppo con gli infidi complotti di curia cui si aggiunge una abbondante dose di spirito vendicativo (infatti afferma continuamente che non vuole vendicarsi, senza che nessuno glielo avesse chiesto) gonfiatosi a dismisura in sei anni di volontario e sdegnoso esilio alla corte francese.

Ma Letta si trova davanti ad una situazione già apparecchiata dal suo predecessore che, non avendone azzeccata una, essendosi fatto menare per il naso da Renzi e persino da Di Maio e Conte, si è dimesso non prima di aver legato il suo partito ad una maggioranza cosmica (e comica) sotto il cappello di Draghi.

Sondaggi in picchiata e la prima necessità di Letta, rispolverando, in piena crisi sanitaria ed economica, la stantia ideologia immigrazionista, omofila e giovanilista,  è quella di salvare il salvabile, senza peraltro rinunciare a cercare di eliminare dalla scena tutti coloro che gli fecero le scarpe nel 2014, iniziando dai due capigruppo parlamentari con la scusa del "genere".

Tutto ciò è solo motivo di asettica visione da parte di chi, come me, considera il pci/pds/ds/pd il nemico di sempre e Letta, come chiunque fosse il segretario del momento, solo la faccia del nemico da battere e con cui battersi.

Mi permetto però di sollecitare Salvini a non accettare dialoghi con Letta o con chiunque altri sia il rappresentante di tale partito, perchè tutto ciò che esce dalle loro bocche è strumentale, inutile, anzi dannoso, all'Italia ed agli Italiani e il dialogo serve solo a dare al Letta di turno quella visibilità che può avere solo con l'abituale attacco al Leader del Centro Destra, non avendo alcun argomento per affrontare i temi concreti dell'attualità politica, sanitaria ed economica.

Così oggi leggiamo che Letta sollecita provocatoriamente Salvini ad entrare nel partito della Merkel, il ppe e si definisce "sovranista europeo", con ciò confessando di essere anti italiano, come tutti gli europeisti (veggasi il ben diverso trattamento riservato ad esempio ad Alitalia ed  a Air France dall'unione sovietica europea)  con l'aggravante che, essendo italiano (ma con la "i" minuscola, lui !) cade nel complesso dell'arbitro.

Quel complesso che vede chi arbitra la squadra della città in cui è nato, favorire sfacciatamente quella avversaria, per dimostrarsi imparziale.

Così Letta, italiano, rema contro l'Italia e gli Italiani per dimostrarsi europeista.

Questo governo è un incidente di percorso e non necessita di alcun dialogo con quella povera "cosa rossa" cui Letta sta riducendo il vecchio pci anche sommato alla vecchia dc.

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