E' in giro per il parlamento una norma che vorrebbe sancire come un eventuale blocco navale dovrebbe essere considerato un atto di aggressione e, quindi, un reato internazionale.
Approfittando dell'attenzione concentrata sul virus cinese, gli antitaliani continuano nella loro campagna tesa a regalare la nostra terra ai clandestini, aprendo porte e porti e sperperando le poche risorse economiche che ancora ci rimangono, per il trasporto, vitto, alloggio, cura e istruzione degli immigrati che non hanno alcun diritto a sbarcare in Italia e ancora meno a restarci.
In compenso utilizzano le Forze dell'Ordine per attuare un blocco delle libertà fondamentali degli Italiani.
Il blocco navale, che impedirebbe alle navi ong ed alle singole imbarcazioni di scafisti, di entrare nelle nostre acque territoriale, è l'unico mezzo che si può mettere in campo per salvaguardare l'integrità e l'Identità della Nazione.
E' un atto di difesa e, personalmente, ritengo debba non solo essere attuato, ma anche debbano essere riviste le regole di ingaggio con l'autorizzazione all'uso delle armi per impedire la violazione delle acque territoriali e gli sbarchi illegittimi.
E' ora di mettere in soffitta il buonismo.
Abbiamo tanti e tali problemi da risolvere che non abbiamo alcuna possibilità per spendere quello che non abbiamo per aiutare popolazioni straniere che dovrebbero combattere per la loro terra, per la loro libertà, a casa loro, come noi abbiamo diritto di difendere la nostra terra e la nostra libertà.
A casa nostra.
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