Ascoltando il tg4 ieri sera, mi sono inaspettatamente trovato d'accordo con un comunista, il direttore del Riformista, Piero Sansonetti che si presenta in video con in primo piano un boccale con tanto di stella rossa.
L'argomento che vede una simile inedita concordanza è la giustizia che non c'è.
Lo spunto le due sentenze che hanno mandato assolti i presidenti dell'Eni Scarone e De Scalzi da una annosa indagine su presunte tangenti pagate alla Nigeria e l'assoluzione perchè il fatto non sussiste di diciotto imputati per presunte "spese pazze" alla regione Liguria, tra i quali l'ex vice ministro leghista del governo Conte 1, Edoardo Rixi, che fu costretto a dimettersi dallo strepitio dei cinque stelle, mettendo così un piccolo mattoncino alla caduta di quel governo.
Sansonetti ha, con grande foga, denunciato il comportamento della magistratura, dicendo, senza ipocrisie, che se la politica non tornerà ad affrontare il problema della magistratura, non se ne uscirà mai e mai potremo avere giustizia.
Non posso che concordare, ma dopo aver letto il Sistema di Palamara nell'intervista di Sallusti, dubito che sia sufficiente un ritorno della politica, ma occorre radere al suolo l'intera struttura, cambiare tutto il personale e il sistema di reclutamento.
Le due sentenze (che possiamo chiamare Eni e Rixi) hanno confermato che un cittadino Italiano non può avere alcuna fiducia nel sistema giustizia, perchè anche una assoluzione, dopo il linciaggio mediatico, non restituirà il tempo perduto, non avendo ancora i magistrati il potere di portare indietro le lancette del tempo.
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