Nonostante le rivelazioni contenute nelle conversazioni di Palamara, i magistrati militanti continuano imperterriti nella loro azione.
A Palermo la procura ha richiesto il rinvio a giudizio contro Matteo Salvini, allora ministro dell'Interno, che ha rallentato, nel suo mandato, l'arrivo di clandestini, obbligando anche l'unione sovietica europea a farsi carico di parte degli illegali.
In un paese dove vigesse la Giustizia, quella con la "G" maiuscola, Salvini non sarebbe neppure stato indagato e, forse, sarebbe stato ringraziato e premiato anche se, personalmente, ritengo ancora troppo debole il contrasto dell'immigrazione che si limita a bloccare le navi ong per ottenere una redistribuzione in Europa.
Per me nessuno di quei clandestini dovrebbe mettere piede in Italia o in una qualsivoglia nazione europea.
Se ci sono dei problemi in Africa, in Asia, nel Sud America, se ne faccia carico l'onu, sennò che cosa ci sta a fare ?
Si limita a drenare il nostro denaro da spartirsi tra i vari burocrati attraverso commissioni e comitati inutili ?
Si rimbocchino le maniche e vadano in Africa, Asia, Sud America, a loro spese, per sistemare le cose, ma non scarichino su di noi costi e oneri per problemi che non ci riguardano.
In Italia, invece, la politica si è fatta piccola davanti alla magistratura e ne subisce ogni prepotenza.
Ma è la politica che ci potrebbe salvare dalla magistratura militante, intervenendo come una ruspa sul sistema, l'ordinamento e il reclutamento del personale.
Ne sarà capace ?
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