Claudio Borghi è parlamentare della Lega, esperto in economia e finanza ed ha una attiva partecipazione ai mezzi di comunicazione sociale.
Alcuni mesi fa fece una provocazione che oggi, poichè dopo un anno siamo ancora al confinamento generale, torna di attualità e che voglio proporre:
Accade infatti che il governo (a questo punto che sia Conte o Draghi vediamo che non c'è differenza) decide di sopprimere il diritto al lavoro ad autonomi, professionisti, artigiani, obbligandoli a tenere chiuse le loro attività, a restare a casa.
Obbligati a restare a casa siamo anche noi, dipendenti pubblici e privati, pensionati ed esodati.
Qual è però la differenza ?
Noi continuiamo a percepire il nostro stipendio/assegno/pensione in cifra piena, che si lavori o meno, i primi invece vedono azzerato ogni reddito.
Ma tutti dobbiamo mangiare, pagare le utenze, vestirci.
Ma, dirà qualcuno, ci sono i "ristori".
Che arrivano, quando arrivano, con mesi di ritardo e in percentuale minimale sul reddito da lavoro che sarebbe stato prodotto.
Allora Borghi provoca: azzeriamo tutto, sia il reddito delle partite iva (perchè impediamo loro di lavorare) che gli assegni/pensioni/stipendi.
Aggiungo io: e diamo a tutti un "ristoro" di egual importo.
Scommettiamo che tutti i #restateacasa, diventeranno dei #vogliamoandarealavorare ?
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