La folle decisione di mantenere lo stato di emergenza fino al 31 luglio, confermando persino il coprifuoco dalle 22 alle 5, non è nulla rispetto alla intenzione di continuare a limitare la libertà di circolazione all'interno dei confini nazionali.
Con diciannove regioni e due provincie autonome, si hanno ben 21 confini: neppure prima e dopo l'invasione napoleonica erano così tanti (11 prima e 14 dopo).
Nel 1821 si poteva andare da Milano a Venezia, da Bologna a Roma, da Napoli a Palermo senza passare alcuna dogana.
Se il progetto di Draghi troverà approvazione, nel primo e secondo caso occorrerà passare un confine e nel terzo, addirittura tre.
Il tutto servito in tavola da un governo che si sarebbe definito "europeista e atlantista", cioè che millanta una visione transnazionale ed ha il totem di Schengen.
Un governo che continua a tenere aperti i porti e ad accogliere clandestini che vengono ad occupare posti e consumare risorse che non abbiamo.
Senza alcun preventivo "passi", cioè visto di ingresso (in tal caso non sarebbero clandestini).
Draghi, non si capisce bene se scientemente o inconsapevolmente, sta facendo un gioco contro l'Italia e gli Italiani, che ci porta verso un unico "traguardo": tornare sudditi di una diarchia franco germanica cui noi saremmo solo miseri ascari.
E quella l'Italia che vogliamo consegnare ai nostri figli e nipoti ?
Un'Italia di nuovo "serva dall'Alpe ad il mare", un Popolo per il quale "l'altrui voglia" tornerà ad essere "legge per lui; il suo Fato un segreto d'altrui" e "la sua parte servire e tacer".
Il riscatto di un Popolo non può che passare dalla liberazione da questa dittatura sanitaria.
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