Credo inutile ripetermi sulla solidarietà a Salvini, sulla totale sfiducia verso la magistratura e nel ribadire che i clandestini vadano respinti ai confini.
Il rinvio a giudizio ieri a Palermo contro Salvini che ha cercato, nell'anno in cui era ministro, di fermare o, quanto meno, di rallentare l'arrivo di clandestini, grida vendetta sotto ogni punto di vista.
Mi rendo perfettamente conto che ci sono italiani (con la "i" minuscola) che gioiscono per questa ennesima dimostrazione di magistratura militante, ma sono italiani che, geneticamente, odiano l'Italia.
Sono quegli italiani che erano internazionalisti quando c'era l'Unione Sovietica a Mosca e adesso, orfani dal socialismo reale, ne hanno trovato il degno erede nell'europeismo dell'unione sovietica europea di Bruxelles.
Sono quegli italiani che aderiscono al concetto bergoglione di chiesa universale, intesa come organizzazione dedita a colpevolizzare l'Occidente che ha diffuso la Civiltà nel mondo.
Si sono ritrovati sotto le bandiere dell'immigrazionismo, in Italia come altrove, ad esempio negli Stati Uniti, un fenomeno che sta distruggendo, assieme alla deriva morale, la nostra Civiltà e che porterà inevitabilmente ad una guerra civile mondiale.
Salvini ha dimostrato che è possibile rallentare e fermare l'invasione dei clandestini.
Per questo cercano di distrarlo con processi farsa.
Mi auguro che Salvini abbia ben chiara la strada da percorrere che è quella di non piegarsi alla magistratura militante, ma di creare un forte raggruppamento, organizzato anche per sostenerlo in queste battaglie, che vada anche oltre il suo partito, per contrastare con ogni mezzo l'imbarbarimento della politica che i cattocomunisti stanno favorendo con le loro politiche liberticide e antinazionali.
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