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No alla deriva

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17 aprile 2021

Non esiste debito buono

Nuova conferenza stampa di Draghi e nuova occasione persa, perchè continuando a tacere avrebbe fatto miglior figura.

Questa volta non si è fortunatamente avventurato nei giudizi verso capi di stato e di governo stranieri eletti dal Popolo, a differenza sua, nominato da un sinedrio di parrucconi, ma la sostanza è ancora una volta una valanga di chiacchiere prive di reale sostanza.

Come bravi soldatini i giornalisti di regime hanno esaltato il "rischio ragionato" che Draghi avrebbe assunto con le famigerate riaperture che, a ben vedere, tali non sono essendo tutte soggette a innumerevoli condizioni e permanendo due istituti che fanno a pugni con il concetto di una società libera: lo stato di emergenza e il coprifuoco.

Ma anche la tanto esaltata riapertura persino a cena dei ristoranti si rivela per quello che è, un pannicello caldo, un contentino a Salvini per impedirgli di far votare la sfiducia a Speranza.

Aprono, infatti, solo i ristoranti che hanno la possibilità di far pranzare e cenare all'aperto e, con il coprifuoco ancora fissato alle 22, i ristoranti potranno effettuare un solo turno a cena (con forte penalizzazione per il sud dove si cena ad orari più tardi che al nord).

E speriamo che la temperatura (le minime anche oggi sono previste di poco superiori allo zero) possa a breve diventare primaverile, diversamente lascio libero il mio posto al ristorante, all'aperto, di sera.

Ma ancor più inaccettabile è la pilatesca lavata di mani che scarica sui cittadini l'eventualità di nuovi incrementi di contagi.

Quando Draghi e il suo degno compare Speranza dicono che spetta adesso ai cittadini rispettare le norme per evitare di dover tornare indietro, pensano di liberarsi la coscienza quando sono loro i primi a dover rispondere degli errori che comportassero nuovi contagi.

Come, ad esempio, la totale inefficienza dimostrata dal governo unico Conte - Draghi per gestire i trasporti in modo da evitare quelli che loro chiamano "assembramenti".

Troppo comodo lavarsene le mani in quel modo !

Per non dire della ripetizione nauseante (Draghi non è Paganini e si ripete, anche troppo spesso !) della litania sul "debito buono".

Nessun debito è buono, soprattutto per chi dovrà restituirlo.

L'Italia è indebitata fino al collo per colpa della politica consociativa della prima repubblica quando, per garantire la quiete sociale, sono state fatte spese a debito, le più assurde, per accontentare gli appetiti della dc, del pci e del psi.

Quel debito lo stavamo pagando noi con le limitazioni sul deficit e una tassazione stratosferica che provoca l'evasione, quindi l'aumento del debito.

Adesso, facendo altre centinaia di miliardi debito (stiamo allegramente marciando verso i 3000 miliardi) accolliamo tutto il peso ai nostri figli e nipoti.

E non è mai esistito un debito buono che i debitori, allegramente, rimborsassero volentieri.

Perchè, sia chiaro, ogni debito deve essere rimborsato, anche se adesso non c'è più la schiavitù materiale per gli insolventi, un popolo indebitato, una nazione che non riesce a pagare i suoi debiti, diventano un popolo ed una nazione sudditi di altri popoli e altre nazioni che si impossesseranno delle nostre aziende migliori, delle nostre ricchezze naturali e artistiche, schiacciandoci sempre più sotto il loro tallone.

Ovviamente si può guardare il bicchiere mezzo pieno (o, meglio, pieno per un quarto) considerando che comincia ad essere abbandonata la linea chiusurista dei cattocomunisti che prosperano solo quando c'è miseria e povertà e che questo si riverbera nel ballo di San Vito antiaperturista che ha preso i medici alla Galli quando sono andati in televisione per lanciare i loro strali contro la timida scelta aperturista di Draghi.

Indubbiamente merito della presenza della Lega al governo che, però, ottiene il minimo risultato profondendo il massimo sforzo e provocando una seria frattura con Fratelli d'Italia e con la Destra Alternativa di CasaPound e Forza Nuova, compromettendo le possibilità di vincere alle prossime elezioni del 2023.

Soprattutto perchè Forza Italia, perdurando la malattia di Berlusconi, sembra sfilarsi sempre di più, per ascoltare le sirene di un neocentrismo che sa tanto di compromesso storico, con Forza Italia che temo faccia la fine della dc, i cui tristi epigoni odierni sono accucciati davanti agli altrettanto tristi epigoni del pci da cui mendicano (e ottengono) uno strapuntino e una candidatura.

Ancora una volta, per colpa di Mattarella e delle sue risibili scuse pandemiche, stiamo perdendo tempo.

Se con le dimissioni di Conte fossero state convocate le elezioni, a quest'ora avremmo un parlamento nuovo di zecca, con una maggioranza stabile ed omogenea e un governo pienamente politico in sella.

E considerando l'inefficienza della campagna vaccinale anche affidata ai generali (anche se per cause indipendenti dalla loro volontà) non saremmo tanto indietro neppure su quello.

1 commento:

Nessie ha detto...

Più che merito della Lega, è merito di tutte le manifestazioni di diverse categorie che ci sono state, molte delle quali, ignorate di proposito dai media. O descritte come "negazioniste" o "no vax" o "no mask" o con "provocatori infiltrati" e via mistificando. Se la Lega si limita a fare la "trielina" smacchia-colori del governo, non può andare molto lontano. Senza contare l'atteggiamento defilato e semiclandestino di Salvini e di Meloni durante tutto il governo Conte con angherie e malversazioni fatte subire ai cittadini.

Detto ciò, piena solidarietà contro l'inchiesta della Open Arms contro di lui.