Il senato ha bocciato la ragionevolissima mozione di Fratelli d'Italia, unica opposizione al degrado del governo Draghi, per sospendere il cosiddetto cashback e tutte le miserevoli lotterie "degli scontrini".
Nessuno ha smentito che tale sospensione avrebbe messo a disposizione cinque miliardi per incrementare ed allargare i ristori alle categorie produttive colpite.
Il governo invece e i suoi sostenitori cattocomunisti preferiscono una folle corsa alla spesa e al debito (che dovremo poi ripagare) con continui scostamenti di bilancio per dare mancette insignificanti, perchè troppo frazionate.
Dal canto loro i soliti sindacati della trimurti pretendono che continui l'assistenzialismo di stato che non ha alcuna prospettiva, chiedendo la cassa integrazione fino a ottobre e il divieto di licenziamenti, senza capire che l'unico modo per evitare i licenziamenti è riprendere a lavorare, a produrre, quindi riaprendo tutto.
Stupisce che si presti a questa discesa agli Inferi uno come Draghi che aveva fama di risoluto economista: evidentemente erano gli uffici della Bce a creare quella fama, adesso anche Draghi è allo sbando, un re Travicello che cerca di barcamenarsi invece di dimettersi, assumendosi quindi la responsabilità del fallimento sanitario ed economico.
Ma il primo responsabile è Mattarella che, con risibili giustificazioni, non ci ha mandato al voto.
Oggi, 8 aprile, avremmo già un parlamento rinnovato, rispondente alla volontà dei cittadini e che potrebbe esprimere un governo coeso, con un linea univoca da mantenere per un lungo periodo di tempo.
Invece abbiamo Conte trascritto in bella copia.
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