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19 febbraio 2022

La Cultura ci salverà

Certamente non quella raffazzonata dell'omonimo ministero, impropriamente chiamato della Cultura, ma in realtà un MinCulPop autoreferenziale per il Sinedrio del potere, bensì la vera Cultura, con le sue solide radici nel passato che resta, anche se le menti deboli e ignoranti vorrebbero cancellarlo, proprio perchè racchiude la Forza di una Nazione, di un Popolo.

Lo sa bene Marcello Veneziani che della Cultura, quella vera, è un autentico tedoforo, che, come tutti i veri Uomini di Cultura, non disdegna di confrontarsi con la triste attualità di un'Italia abbandonata alla dittatura sanitaria e alle veline di regime, come durante l'Inquisizione medioevale.

Replicando la bella iniziativa di fine 2020 su Dante Alighieri, purtroppo sommersa dallo tsunami di parole sul virus cinese, Veneziani ha curato una bellissima antologia manzoniana, raccogliendo significativi brani delle Opere del grande Milanese.

Come per Dante, Veneziani ha raccolto scritti del Manzoni che non rientrano nel circuito delle sue principali opere (I Promessi Sposi, le Odi, gli Inni Sacri, Adelchi, Il Conte di Carmagnola) bensì ha scovato lettere, riflessioni, interventi dalla grande quantità di materiale che Alessandro Manzoni ci ha lasciato a testimonianza della sua grandezza.

Dividendo il tutto in cinque capitoli: la Fede, la Morale, la Letteratura, la Lingua e l'Italia.

Sicuramente i primi due capitoli avranno i loro estimatori, sono riflessioni complesse che illustrano la profonda Fede di Manzoni, che io non ho, ma che altri hanno e, di riflesso, il collegamento della Morale con un comportamento "cristiano", anche se personalmente ritengo che i principi della Morale siano preesistenti al Cristianesimo e ne troviamo un piccolo esempio nelle Istituzioni di Gaio, del 200 dopo Cristo, dove vengono riassunti, con tre semplici brocardi in latino: vivere onestamente, non danneggiare il prossimo, dare a ciascuno il suo.

La Letteratura a me interessa ed è piacevole leggere il contrasto tra Classicismo e Romanticismo, ben sapendo che il mondo è andato avanti, ma comprendendo che in tutte le epoche, gli stili, le correnti, le tendenze si sono succedute, non senza contrasti e proprio per tali contrasti hanno sempre segnato un progresso per l'Umanità.

Capisco però che non a tutti possa interessare la Letteratura.

Ma la Lingua e l'Italia sono indirizzati alla generalità delle persone, perchè la Lingua è quella comune che ci serve per comprenderci, per risolvere le nostre questioni e, soprattutto, per sentirci un Popolo, una Gente che vive nella sua Patria: l'Italia.

Non c'è Nazione senza Lingua, scrive Manzoni che, come cito spesso, nell'Ode Marzo 1821 riesce a sintetizzare il concetto di Nazione, di Gente come "una d'arme, di lingua, d'altare, di memorie, di sangue e di cor".

E nel capitolo sull'Italia ritroviamo tutta quella sensibilità che ci fa riconoscere Gente, con un'unica Lingua che vive nella sua Terra.

Non ci sono dubbi su Manzoni.

Nessuno può tirarlo per la giacchetta e renderlo interprete delle nuove aberrazioni che vorrebbero annullare i confini, le diversità, i generi (sempre e solo DUE !), le nazionalità.

Per questo Manzoni non è più centrale nello studio della Letteratura, perchè non è funzionale alle velleità delle consorterie affaristico finanziarie mondiali, ai Gates, ai Bezos, ai Soros ed ai loro maggiordomi, che vorrebbero popolazioni amorfe, lobotomizzate (basti vedere la mancanza di reazione in Occidente ai soprusi della dittatura sanitaria), annichilite da video e computer, dimentiche delle loro Radici e della loro Storia.

Ed è per questo, perchè solo la Cultura ci potrà salvare, che dobbiamo ricordare e onorare i Grandi della nostra Letteratura, da Dante a Manzoni che ci fornisconoo motivazioni, argomenti e sentimenti per difendere la nostra Identità e le nostre Radici.

2 commenti:

Nessie ha detto...

La Letteratura (legata alla Lingua) è da sempre la spina dorsale dei popoli e in quanto tale, lo studio dei classici, serve a comprenderne la cultura, identità e spirito civile, religioso ed antropologico. Che ne sarebbe dell'Inghilterra senza Shakespeare? O della grande Russia senza Tolstoij e Dostoevskij?
Manzoni, Dante, ma anche la grande poesia di Leopardi, Pascoli, D'Annunzio.
Forse la Letteratura e l'Arte non ci salveranno, ma certamente ci aiutano a rendere migliore la nostra vita e la nostra società.

Massimo ha detto...

"A egregie cose il forte animo accendono l'urne de' forti" ... e ancor di più l'esempio e gli scritti dei Grandi della nostra Storia. Per questo la cancel culture (cancellazione della cultura come scrive Veneziani ne La Cappa) vuole eliminarli dai testi scolastici e universitari e per questo noi dobbiamo preservarne la conoscenza e diffonderli.