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No alla deriva

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03 febbraio 2022

Spegnere la televisione per accendere il cervello

Sono anni, decenni, che non guardo il festival di Sanremo e sono anni che non guardo, con rarissime eccezioni che scelgo per le circostanze e gli ospiti, le trasmissioni politiche.

Mi basta quello che leggo di ciò che è accaduto e i resoconti delle prime due serate del festival che fu della canzone italiana mi confermano come chi lo guarda, come la massa di chi guarda le trasmissioni politiche, apre la mente alla manipolazione.

Il festival che ricordo io era serio nella sua allegria, presentato da un signore in smoking, Mike Bongiorno e con cantanti anche loro in abito da sera e acconciati per l'occasione.

Ricordo che il rispetto verso se stessi e verso il prossimo, spettatori presenti in sala e in video, era tale che non si lasciava spazio a demenziali coreografie studiate a tavolino per scandalizzare ed avere titoli di giornali.

Ricordo all'uopo che Mike Bongiorno, una volta, presentando un cantante annunciò "Mario Guarnera", aggiungendo poi che "voi lo conoscete come Papete" ma, aggiunse, per questa occasione ha ritenuto doveroso presentarsi al pubblico con il suo vero nome e non con un ridicolo soprannome.

L'umorismo c'era, era elegante e le battute più salaci non avevano bisogno di volgarità, erano per lo più lasciate alle barzellette di grandi attori come Gino Bramieri ed ai salaci sottointesi di Corrado, dove venivano presi di mira negri, balbuzienti, omosessuali, ma riuscendo a renderli simpatici.

Oggi la voglia di sostenere le loro tesi non solo aliena ogni simpatia, ma istiga ed alimenta proprio a quel razzismo e a quella omofobia che vorrebbero a parole condannare.

Poi arrivò il sessantotto e, dopo qualche anno di resistenza e di accantonamento, la sinistra comprese la potenzialità propagandistica del festival e se ne impossessò grazie alla inettitudine dei democristiani.

Oggi il festival è equiparabile a quelle trasmissioni politiche che stillano odio e dividono gli Italiani vellicandone i sentimenti peggiori.

Fortunatamente ci sono tanti strumenti per informarsi, conoscere le notizie senza ascoltare i commenti faziosi dei megafoni di regime e quindi per elaborare il tutto con la propria testa.

Non guardare la televisione o, meglio, guardandone solo telefilm e film con la voluta scelta di passare un paio d'ore di evasione e di rilassamento, aiuta ad accendere il cervello ed a ragionare con la propria testa.

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