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No alla deriva

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21 febbraio 2022

Il Centro Destra verso le elezioni politiche

Siamo ormai arrivati alla lunga campagna elettorale che ci separa dal voto del 2023.

Composizione e scomposizione di alleanze, prese di guadagno per le scelte effettuate, tentativi di fermare l'emorragia inventandosi improbabili successi.

Non so quanto siano attendibili i sondaggi ma, quanto meno, forniscono un orientamento di massima e questo ci dice che i due partiti cosiddetti sovranisti (Fratelli d'Italia e Lega) continuano ad arrivare al 40% delle indicazioni di voto, rappresentando il nucleo omogeneo più forte.

Non sufficiente, però, per ottenere la maggioranza assoluta dei seggi, anche con l'attuale legge elettorale che presumibilmente sarà modificata per virare verso il proporzionale che impedirebbe a chiunque di governare.

Sennonché le inconsulte scelte di Salvini di entrare al governo con i cattocomunisti e Draghi presidente e poi, peggio ancora, di votare per la rielezione di Mattarella, rendono fortemente a rischio ogni possibile coalizione tra Lega e Fratelli d'Italia.

Anche perchè adesso è lecito dubitare della coerenza ed affidabilità della Lega la cui ottima esperienza al ministero degli Interni con Salvini è ormai un lontano ricordo.

Suppongo che la Meloni e Salvini ne siano perfettamente consapevoli e le risposte che stanno dando sono profondamente differenti.

La Meloni ha accentuato la sua opposizione al governo Draghi, mettendo in risalto l'assoluta inadeguatezza di molti ministri, primi fra tutti la Lamorgese, Speranza e Di Maio.

Salvini invece, gioca disperatamente le ultime carte per accreditarsi i (pochi) provvedimenti più sensati di Draghi, come il tentativo (infruttuoso) di calmierare le bollette di luce e gas e l'altrettanto infruttuoso sforzo per restituire agli Italiani più libertà nonostante la perdurante sbornia totalitaria della dittatura sanitaria.

Salvini ha un compito improbo, destinato al fallimento, perchè la restante parte della maggioranza è tutta, interamente, asservita alle consorterie affaristico e finanziarie, di cui applicano volontà e diffondono veline.

Inclusa Forza Italia che, a prescindere dall'età di Berlusconi, è ormai avviata verso l'estinzione a braccetto con Renzi e Calenda.

Le idee per un Centro Destra vincente ci sono, purtroppo vedono, come unica portatrice, la Meloni che dovrà, gioco forza, promuovere una aggregazione di tutte le esperienze e i movimenti sorti con l'opposizione alla dittatura sanitaria per evitare dispersioni verso destra, avendo come obiettivo quel 30% che, se non consente di governare, rappresenterebbe però un ottimo strumento per ostacolare ogni eventuale maggioranza composita, come l'attuale, litigiosa al proprio interno, anche con un sistema elettorale proporzionale.

Se, poi, anzi, meglio prima che poi, Salvini e la Lega rinsavissero e uscissero dal governo, allora le prospettive, anche con un sistema proporzionale, potrebbero essere meno disastrose che l'attuale governo.

1 commento:

Nessie ha detto...

In ogni caso, anche in caso di rinsavimento (tardivo), Salvini non avrà più il mio voto. Due anni di segregazioni e di limitazioni sono troppi! Opposizione nulla ai tempi di Conte e collaborazionismo sfrontato con Draghi. L'unica mossa (tardiva) che può fare per mera sopravvivenza è far togliere l'infame carta verde che non significa nulla dal punto di vista sanitario, ma molto moltissimo, sul fronte dell'identità digitale (ID) e del tracciamento. Purtroppo, queste mie ultime parole non osa pronunciarle nemmeno la Meloni che insiste solo sulla sua insignificanza sanitaria, ma non su tutto quel che ci sta dietro.