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08 febbraio 2022

Un Paragone tra Salvini e la Meloni, Donato a chi legge

Per una volta mi sono concesso un titolo che, in passato, si sarebbe definito calembour,  per mettere assieme quattro esponenti politici che si sono distinti in questi due anni di dittatura sanitaria e sospensione di molte libertà naturali che spettano, senza permessi o autorizzazioni governative, per nascita ad ogni Italiano.

Dalla sconfitta del Quirinale può nascere una nuova alleanza politica, più omogenea del vecchio Centro Destra e senza la zavorra dei franchi tiratori centristi.

Non credo a sondaggi che accreditano un partito "no vax e no green pass" al 23%, credo invece che i sondaggi che attribuiscono ad Italexit di Paragone il 2% siano generosi, se consideriamo il solo movimento di Paragone, puntuali se invece consideriamo l'intera galassia di movimenti e associazioni che sono emersi in questa contingenza.

Per la cronaca, il 2% equivale a quanto è accreditato Renzi.

Francesca Donato, invece, non è attualmente misurabile in sondaggi, non ha un partito (è uscita dalla Lega quando Salvini ha votato a favore del lasciapassare), si è candidata però a sindaco di Palermo e si vedrà quanto seguito potrà avere nella sua terra.

Condivido molto di quello che dice e delle battaglie che fa, ma oltre a dare il senso di quanto mistificatorie siano le veline di regime che ci vengono propalate da stampa e televisioni allineate, quanto potrà effettivamente incidere ?

E si torna alla questione che anche Porro ha, con eccesso di violenza verbale, posto alla Meloni della "solitudine" della coerenza.

Anche Veneziani, nella sua intervista sempre con Porro, pur confermando che la Meloni è quella uscita meglio dalla vicenda Quirinale e che è così per la coerenza dimostrata, ha ricordato che se la coerenza in solitudine, senza sposarsi, resta una zitella destinata ad inacidirsi.

Salvini ci ha provato a "contare", ma in un anno di governo con Draghi e i cattocomunisti, ha solo donato sangue a Fratelli d'Italia, irritando tanti suoi elettori (che infatti si sono spostati sulla Meloni) senza riuscire ad ottenere alcunchè.

Ha gioco facile la Meloni, ribattendo a Porro che la provocava sul "contare nulla", che domanda a sua volta se era "contare" l'approvazione del green pass, l'elezione di Mattarella o l'accettazione degli sbarchi di orde di clandestini senza alcuna resistenza.

Del resta quanto poteva contare una Lega con il 17% di parlamentari (ed ora di nuovo al 17% nei sondaggi) davanti ad uno schieramento che comprende l'Unione del Male, il Vaticano, le consorterie finanziarie ed affaristiche internazionali, la magistratura, gli industriali, Big Pharma, i sindacati e giù, giù fino, come abbiamo letto e forse alcuni visto a Sanremo, a nani e ballerine, tutti preoccupati di lucrare scaricando sulle spalle dei cittadini produttivi i costi del loro benessere.

C'è una strada sola per "contare" o, ameno, per provarci, ben sapendo che aprirebbe uno scontro epocale con tutte quelle strutture di potere: vincere le elezioni, ottenere un mandato popolare, con una compatta maggioranza parlamentare che imponga, a colpi di votazioni in aula, adottando gli stessi metodi adottati in ultimo da Draghi, una svolta radicale nella politica italiana.

Ma per vincere occorre essere maggioranza e per essere maggioranza occorre allearsi.

La Meloni, Salvini, Paragone e la Donato hanno l'obbligo di accantonare le peculiarità dei loro rispettivi movimenti (accantonare, NON rinunciare !) per trovare motivi di condivisione e realizzare un'alleanza che spinga i cattocomunisti e il neocentrume cui guarda Berlusconi, all'opposizione per almeno cinque anni.

E, come ancora una volta ha scritto Veneziani, il primo passo lo deve fare Salvini con la Lega, facendo autocritica ed uscendo dal governo.

Prima è, meglio sarà per tutti.

1 commento:

Nessie ha detto...

A proposito di Porro, che si è messo a fare l'avvocato del Diavolo con la Meloni mentre con ospiti sinistronzi e scemi, mette giù i tappetini, ieri sera ha fatto un encomiabile servizio sul tracciamento digitale in Cina (green pass cinese), verso i poveri malcapitati che hanno la malaugurata idea di avvicinarsi a un "positivo". Ecco che scattano tutti i dispositivi con disco rosso. In Cina si sta verificando quanto ho sempre paventato: il dissidente politico, diventa automaticamente un "malato" da isolare. Come quel povero avvocato dissidente. E oggi su La Verità a pag. 2 è comparso un bell'articolo di Claudio Antonelli dal titolo "Non illudiamoci il green pass non sparirà con la pandemia".