Spread in calo, nuovo patto sull'immigrazione, di stabilità, abbandono del Mes, sono solo alcuni dei punti che confermano la bontà dell'azione di questo governo nonostante la isterica campagna anti italiana dei principali quotidiani e fonti radiotelevisive.
Ma poi anche l'accorpamento delle prime due aliquote irpef, il taglio del cuneo fiscale, la riduzione del canone Rai, l'abbandono delle spese assistenzialiste del reddito di cittadinanza e dell'enorme sperpero del superbonus di Conte2, sono tutti provvedimenti che consolidano l'azione di un governo che ha una stabile maggioranza in parlamento e un ruolo sempre più da protagonista nel mondo.
Poi, certamente, ci aspettiamo di più, molto di più.
Con undici anni di governi cattocomunisti, da Monti a Draghi, siamo scesi decisamente in basso e risalire è molto faticoso e non sarà indolore.
Quindi se anche vorremmo correre, accettiamo di buon grado la prudenza della Meloni e di Salvini e ci diamo appuntamento per vedere, al terzo panettone, dove saremo arrivati.
Nel frattempo ci sarà una tappa intermedia che potrebbe cambiare molte prospettive e che si chiama elezioni europee il 9 giugno 2024.
Abbiamo visto che votare conta, quindi non rinunciamo a sostenere i partiti che possono cambiare l'Europa.
Ma per il momento "viviamo l'attimo" passando un buon Natale consapevoli che, finalmente, dopo undici anni, l'Italia ha un Governo che va in Europa per fare gli interessi nazionali e non per genuflettersi davanti alle pretese di Berlino e Parigi.
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