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01 dicembre 2023

Una repubblica fondata sulle proroghe

La seconda notizia del giornale radio delle sette di questa mattina, dopo quella della mancata PROROGA della tregua tra Israele e i terroristi di Hamas, è stata sulla PROROGA della fine del servizio di tutela dell'energia per entrare (dal 10 gennaio per il gas e dal 1° aprile per l'elettricità) nel mare aperto del Libero Mercato.

Ieri, a Sportello Italia, trasmissione a cura della redazione economica del Gr1, parlando del condominio il presidente degli amministratori è tornato a sollecitare una nuova PROROGA della scadenza per il termine dei lavori ordinati in base al superbonus 110%.

Non è un caso che, solitamente a fine anno, il governo, di qualunque colore, emani un decreto chiamato, ca va sans dire, millePROROGHE.

Siamo una repubblica fondata sulle proroghe.

I problemi non si risolvono e quindi viene prorogata la scadenza.

I contratti non si rinnovano in tempo e vengono PROROGATI quelli esistenti.

Un manager pubblico non viene sostituito in tempo e viene PROROGATO nel suo (ben remunerato) incarico.

Vogliamo capire che la proroga, lungi dal risolvere un problema lo accumula con quelli che nel frattempo emergono ?

Prendiamo le due proroghe che sono diventate il cavallo di battaglia (pro tempore, solo fino al prossimo pretesto contro il Governo di Centro Destra) dei cattocomunisti.

Sul Mercato Libero dell'energia, nel 2017, presidente del consiglio Gentiloni ora commissario ue, l'Italia si disse favorevole, a partire dal 1° gennaio 2020, ad uscire dal regime tutelato per lasciare spazio alla concorrenza tra le aziende nella convinzione che ciò potesse ridurre i prezzi come già avvenne per la telefonia.

La scadenza fu rimandata al 1° gennaio 2021, poi 2022, quindi 2023 e infine (forse) al 10 gennaio/1 aprile 2024.

E' cambiato qualcosa ?

No, anzi i governi a maggioranza sinistra cattocomunista e grillina Conte2 e Draghi inserirono il passaggio al Mercato Libero dell'energia come uno degli obiettivi da conseguire se volevamo i soldi del pnrr.

Il Governo Meloni oggi mette fine al Mercato Libero perchè (voglio sperare che sia un "anche" per un convincimento liberale) in mancanza l'europa ci decurterebbe o chiederebbe indietro parte dei soldi che abbiamo avuto.

Ma Conte e la Schlein chiedono la PROROGA del servizio tutela, senza indicare una data termine o comunque una scelta finale: sì o no al Mercato Libero ?

Sul superbonus, poi, le comiche finali.

Gli amministratori di condominio vorrebbero proroghe a tutto andare, ma dovrebbero chiedere i risarcimenti a Conte che aveva fatto propaganda dicendo che tutti avrebbero potuto ristrutturare casa "gratis".

A parte il fatto che il "gratis" di Conte si è risolto in un debito di oltre 120 miliardi (le cifre, come sempre, sono ballerine) che zavorrano per un decennio i nostri bilanci e le manovre economiche, non fu spiegato che la cessione del credito era una facoltà e non esisteva un obbligo da parte di chicchessia di comprarli tutti, in parte o nessuno.

E i termini, nonostante una miriade di provvedimenti modificativi assunti da Draghi, avevano comunque un orizzonte breve e già il 31 dicembre 2023 è una seconda proroga e questo avrebbe dovuto essere un termine che, se non rispettato, da parte dell'azienda che avesse preso l'impegno della ristrutturazione e non avesse fatto in tempo per i troppi impegni assunti, ingolosita dalla opportunità di guadagno, avrebbe dovuto essere sanzionato contrattualmente con una penale.

E' ovvio (e giusto) che se non vengono rispettati i termini ed i lavori non corrispondono a quelli certificati per ottenere il superbonus, l'Agenzia delle Entrate (cioè lo stato, cioè noi) non deve pagare e, anzi, deve essere rimborsato di quanto eventualmente già riaccreditato.

E allora di cosa stiamo parlando ?

La proroga dovrebbe essere uno strumento eccezionale e se tante elargizioni a pioggia avvenute nel corso degli anni sono in regime di proroga perenne, non sarebbe il caso di dare un taglio a tutto, rivedere con provvedimenti definitivi quello che si pèuò e quello che non è compatibile con le esigenze di bilancio, per uscire dalla repubblica delle proroghe ?


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