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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

02 febbraio 2024

Troppi giudici, arbitri, controllori

Siamo circondati da chi ci giudica ad ogni passo.

Leggendo le notizie dei quotidiani non possiamo evitare di scontrarci con i magistrati che inquisiscono, perseguono, interpretano leggi, decreti, ordinanze, creando obblighi di fare, di non pronunciare parole o di esporre simboli.

Poi ci sono i "tecnici", prezzemolino delle trasmissioni radiotelevisive, che sembrano pozzi di scienza perchè ci dicono, novelli Bartali, che è tutto sbagliato, che è tutto da rifare, che quella legge è scritta male, l'altra viola i sacri principi della costituzione, ma poi, quando sono chiamati a governare (Monti, Draghi) non risolvono un bel nulla, anzi peggiorano la situazione e se si presentano alle urne (Dini, Monti) capitalizzano solo ruolo miracolosamente ricoperto per designazione ma non per elezione, ma poi finiscono presto nel dimenticatoio degli inutili.

Come se non bastasse, abbiamo i controllori delle pletore di organizzazioni sovranazionali costituite, mi sembra, solo per dare uno stipendio ai loro dipendenti, ma della cui utilità è lecito dubitare.

Dall'onu all'oms, dalla fao alla ue, è tutto un florilegio di direttive, di norme, di rimbrotti, di critiche per quello che fanno o non fanno i governi eletti dai popoli negli stati nazionali.

Sembra di avere tanti piccoli Scalfaro, con il ditino alzato, che impartiscono la loro lezioncina quotidiana, salvo poi scoprire che quelli sono spesso politici trombati nelle loro nazioni di origine.

La protesta dei trattori contro le folli direttive verdi dell'unione europea è solo una piccola, insignificante, insufficiente reazione a tutti quelli che, senza alzare un dito per realizzare qualcosa, percepiscono lauti stipendi per dire agli altri di fare quello che loro non sarebbero in grado di fare.

Molti problemi dell'agricoltura sarebbero risolti se mandassimo quei pretenziosi maestrini a coltivare la terra o a scavare in miniera, invece di emanare direttive, sentenze e leggi.

Ne guadagneremmo tutti, dai nostri bilanci non più drenati dai contributi che dobbiamo versare per quelle organizzazioni, allea efficienza dei provvedimenti che ogni stato nazionale potrebbe assumere in base alle proprie esigenze, senza doversi giustificare (già questo è un assurdo: che un governo eletto deba giustificarsi davanti a burocrati sovranazionali, magari di altre nazioni !) per come si agisce.

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