Ecco che Draghi, quello del "non ti vaccini, ti ammali e fai ammalare, muori e fai morire" replicato con il "preferite il condizionatore o la pace?", ha posto il primo mattoncino per una rapina gigantesca ai danni dei cittadini delle nazioni europee e italiani in particolare.
Lo strumento fiscale è, da sempre, quello utilizzato dal centralismo assolutista per piegare ai propri voleri i liberi cittadini.
A cavallo del 1300, Filippo IV di Francia utilizzò lo strumento fiscale, sotto forma di requisizione dei beni, per cancellare i Templari e rifornire le indebitate casse del regno.
Sempre in Francia, la tassazione imposta sulle proprietà terriere dei nobili dal Cardinale Richelieu stroncò ogni resistenza feudale, garantendo al re Luigi XIII ed a suo figlio Luigi XIV uno stato centralizzato e quel potere assoluto che poi si manifestò nella sua forma più criminale con le azioni predatorie di Napoleone.
La Rivoluzione Americana avvenne a seguito di una tassa, l'ennesima imposta voluta per finanziare le guerre di Giorgio III, causando la perdita di tutte le colonie che poi formarono gli Stati Uniti d'America.
In tempi a noi più vicini, nel 1992, il socialista Giuliano Amato, nottetempo, si introdusse nei nostri conti correnti per prelevarne il sei per mille e finanziare la sua politica di spesa.
Le parole di Draghi, quindi, sono l'annuncio di una nuova offensiva contro i nostri risparmi già taglieggiati da tasse e prelievi che vanno dall'Imu alle tasse sui conti correnti, sui depositi, alla tassa sui guadagni di borsa, a quella sulla compravendita di azioni, tutte che insistono su quello che siamo riusciti a risparmiare da un reddito già di suo taglieggiato da tasse ben superiori alle necessità di uno stato amico e non invasivo.
Il tutto per finanziare spese spesso clientelari, assistenza ai clandestini, rottamazioni per gli industriali amici e via spendendo e spandendo il nostro denaro.
Come se non bastasse si aggiungono le costose ed inutili, anzi dannose, paturnie ambientaliste e la sovrastruttura dell'unione europea che, come un malefico Moloch, divora miliardi che distribuisce a vanvera come i finanziamenti all'Ucraina che mai ci saranno restituiti.
E proprio dall'europa arriva il prossimo pericolo, quei 500 miliardi che Draghi ha indicato come necessari per procedere con la costruzione dell'unione.
E in prima fila, sotto tiro, ci siamo noi Italiani, perchè noi Italiani siamo, tra tutti, quelli maggiormente inclini al risparmio tanto da aver accumulato 6mila miliardi di depositi a fronte di un debito pubblico che, proprio grazie anche alle spese di Draghi, ha superato i 2800 miliardi.
In pratica il debito pubblico italiano è doppiato dai risparmi privati: volete che non ci abbiano messo gli occhi sopra quelli che stanno allungando le mani anche sulle nostre imprese e sulle nostre coste ?
Per ora è un allarme, ma se le prossime elezioni europee non andranno bene e fosse confermata la "maggioranza Ursula" avranno cinque anni per mettere le mani sui nostri risparmi.
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