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23 febbraio 2024

La fine di un mandato la decidano gli Elettori

Ieri, in commissione affari costituzionali, i parlamentari hanno votato, respingendolo, un emendamento della Lega che prevedeva la possibilità, per i presidenti di regione, di effettuare un terzo mandato.

Ho già ricordato, in un post del 12 gennaio , che la norma che limitava i mandati a due, prima dei sindaci, poi dei presidenti di regione, risale al passaggio all'elezione diretta dei sindaci.

Storicamente il limite di mandato risale al XXII emendamento della costituzione degli Stati Uniti, approvato nel 1951 sotto la presidenza Truman, che seguiva le quattro presidenze di Franklin Delano Roosevelt ed era finalizzato ad impedire che il potere alimentasse se stesso come in una dittatura.

Personalmente ho sempre considerata sbagliata tale norma che, in Italia, si declina con la bramosia di partecipare al banchetto del potere da parte chi ne è escluso e che, se chi lo precede fa bene, rischia di restarne escluso per sempre visto che da dietro arrivano sempre nuovi aspiranti.

Ma in una democrazia è il Popolo Sovrano ad eleggere i propri rappresentanti e quindi sono gli Elettori che dovrebbero decidere se un sindaco, un presidente di regione, di provincia, del consiglio, della repubblica, un parlmentare o un semplice consigliere di circoscrizione possono accomodarsi in panchina o meritano di continuare ad amministrarli.

L'elezione diretta è forse l'unico momento in cui vengono premiati merito e capacità e, al contrario, punite incompetenza e inettitudine.

Certo, c'è anche il rischio che si crei una consorteria che, come una cappa, escluda tutti coloro che non ne fanno parte e sono costretti a lunghe attese fuori dalla porta, come accade a Bologna, dove la oggettiva complicità che esiste tra comune, curia, sindacati, cooperative rosse, dirigenze delle associazioni imprenditoriali, portano sistematicamente a condizionare anche gli Elettori che trovano un ritorno personale nell'adeguarsi alle candidature proposte dal "Partito" (che è il pci/pds/ds/pd).

Ma è un rischio che possiamo e dobbiamo correre per dare più potere agli Elettori e meno a tali conventicole che puntano ad imporre candidati allineati e coperti.

A maggior ragione avrebbero forza nei confronti di un sindaco, presidente etc. di prima nomina che sa di dover loro la elezione e la possibile rielezione.

Al contrario un sindaco premiato dal voto, diventa sempre più autonomo dalle consorterie di potere e quindi più propenso ad amministrare negli interessi dei cittadini anche contrariando i notabili e potentati locali.

Stupisce quindi che Fratelli d'Italia e Forza Italia abbiano votato contro l'emendamento leghista proprio perchè il Centro Destra, nel suo complesso, è talmente attento al volere degli Elettori da scegliere il proprio Leader non le ridicole primarie (con voto concesso anche a chi non vota alle elezioni) ma in base all'esito del voto, perchè a capo della Coalizione va automaticamente il segretario del partito più votato.

Era Berlusconi, poi Salvini nel 2018-2022 e adesso la Meloni.

Massimo rispetto per gli Elettori, come si avrebbe se si mettesse nelle loro mani la scelta di far terminare i mandati di sindaci e presidenti.

Mi auguro che Fratelli d'Italia e Forza Italia ci ripensino e restituiscano agli Elettori il diritto a decidere se e quando un amministratore possa continuare o meno ad esercitare la sua funzione.


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