La presenza del Generale Vannacci nelle file del Centro Destra sarebbe un valore aggiunto che caratterizzerebbe l'intera Coalizione in senso positivo rispetto alle questioni da lui sollevate nel suo saggio "Il mondo al contrario" e che vedono la condivisione della maggior parte degli Elettori del Centro Destra, senza distinzione di partito.
Ed è proprio questo il dilemma che, penso, faccia riflettere il Generale: candidarsi alle europee significherebbe, per il sistema elettorale esistente, caratterizzarsi all'interno di un partito della Coalizione e non più come risorsa comune.
Diverso sarebbe stato se avesse creato un suo movimento, anche del quattro o cinque per cento, che si fosse proposto alle europee e poi fosse integrato nella Coalizione.
Ugualmente, anzi, meglio, se si liberasse (prima o poi accadrà) un Collegio uninominale, dove poterlo candidare come espressione unitaria della Coalizione.
Capisco l'esigenza di Salvini di ottenere quei voti che gli consentirebbero di superare la doppia cifra, ridimensionando Fratelli d'Italia e probabilmente, se trovassi la candidatura del Generale Vannacci nella mia circoscrizione, lo voterei, a prescindere dal partito in cui si presenta.
Ma non sarebbe male candidare un parlamentare eletto in un Collegio uninominale, per poi andare ad elezioni supplettive e candidare il Generale Vannacci che è un valore troppo importante per sottrarlo alla politica nazionale, regalandolo ad un inutile parlamento europeo.
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