Ed è proprio quello che manca sia alle forze angloamericane, che almeno qualche incursione in teritorio yemenita la attuano, sia alla coalizione europea a guida tattica italiana che è costretta, dalle regole di ingaggio, solo ad azioni di difesa.
Il calcio lo insegna, se una squadra gioca sempre in difesa, prima o poi un goal lo prende, se non in questa, nella prossima partita.
Ogni attacco dei terroristi Houti è una partita e così, davanti a chi aspetta di intercettare i loro missili e spesso ci riesce, qualche volta uno invece buca le difese e piomba vuoi su una nave, vuoi su una città israeliana.
E si consente a quei terroristi di tenerci in scacco per lungo tempo, aumentando i costi della navigazione e delle merci trasportate.
Una condizione inaccettabile.
Non conosco i problemi degli Houti, ma di qualunque genere e natura possano essere, noi Occidentali abbiamo il diritto di difendere i nostri interessi, anche con la forza.
Abbiamo (ancora, non per molto, temo, vista la tendenza ad un comportamento da eunuchi sempre più pronunciato da tutti i governi timorosi di essere additati come violenti e guerrafondai, quando il nemico non si pone simili paturnie e spara tutto quello che ha contro ogni bersaglio, civile o militare che sia) una netta supremazia in armi, tecnologie, mezzi: sfruttiamola !
Gli Houti non sono dispersi nel mondo, sono in una zona di terreno ben delimitata che può essere bonificata in tempi relativamente brevi, con un'azione dall'aria e da terra.
Fine degli intralci alla navigazione e al commercio mondiale.
Ci vuole solo la volontà politica.
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