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23 maggio 2024

La Destra sa correggere gli errori

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, è intervenuto dirimendo, nel senso migliore, la questione sorta con la diffusione del decreto che ripristinava il redditometro.

E' vero che la legge del 1973 che lo istituì, particolarmente invasiva nei confronti dei cittadini, è ancora in vigore e che il decreto non faceva altro che riempire un vuoto legislativo, limitandone gli effetti più perversi e repressivi, ma il redditometro non è certo materia per un governo di Centro Destra che dovrebbe, al contrario, fare della Libertà individuale, della fiducia verso i cittadini, quindi anche verso i contribuenti e della ritirata dello stato dalle nostre tasche e dai nostri risparmi, un totem supremo.

Il Vice Ministro Leo ha sicuramente peccato di eccessivo tecnicismo nell'emanare il decreto, probabilmnente condizionato non solo da una burocrazia ministeriale evidentemente ostile, a questo governo, ma anche dalle continue piazzate di Landini e soci che continuano a voler spendere andando a prelevare i soldi "dall'evasione" (come non hanno fatto negli undici anni in cui sono stati al potere).

Ma la Politica, quella appunto con la "P" maiuscola, ha reagito e, dopo le ferme prese di posizione di Salvini e Tajani, la Meloni ha tratto le conclusioni e bloccato il decreto.

La Destra, quando sbaglia (perchè tutti sbagliamo) sa però prontamente riscattarsi e correggersi, cosa che la sinistra non ha mai fatto, prova ne sia che l'ex ministro Visco aveva applaudito al provvedimento e se uno come Visco è favorevole ad un provvedimento fiscale, allora vuol dire che quel provvedimento è sbagliato.

Naturalmente il cortocircuito ha colpito la sinistra che, dopo aver fatto un mantra di ogni più perversa vessazione fiscale, dalle tasse alla patrimoniale, per "battere l'evasione", per partito preso si era scagliata contro il provvedimento di Leo e, con la correzione (in 24 ore !) operata dalla Meloni non ha saputo parlare altro che di governo diviso.

Affermazione quanto mai falsa visto che tutti i partiti di governo hanno assunto una posizione comune contro il "Grande Fratello" fiscale e le vessazioni dell'Agenzia delle Entrate, posizione che non ho rilevato dai partiti cattocomunisti e grillini.

Paradossalmente la questione del redditometro è la dimostrazione che del Centro Destra al governo ci si può fidare, perchè sa correggersi, rimediando agli errori, cosa che la sinistra non ha ancora imparato a fare (veggasi le richieste di patrimoniale, l'adesione alle follie verdi europee su automobili e case, il reddito di cittadinanza e quello miinimo, i 30 all'ora e tutte le altre amenità che ci propinano la Schlein, Conte e compagni).

1 commento:

Nessie ha detto...

Trionfalismi a parte, a me interessa che la sospensione, non sia solo un lasciar decantare le cose e rinviare il tutto, a dopo le elezioni. E che questo strumento comunista (il redditometro), venga completamente abbandonato. Perché a lasciarci le penne, sarebbe il solito tartassato ceto medio.