Come sempre, mettono in campo tutto quello che è a loro disposizione.
Il sindacato, la parte di magistratura militante e ideologizzata, la stampa allineata, il Vaticano e molte curie locali, il Quirinale ed i suoi sgambetti sotterranei uniti ad una logorrea infinita che porta Mattarella a dichiarare una e anche più volte al giorno su qualsivoglia argomento (grande nostalgia per la sobrietà dei telegrammi di Saragat solo in caso di decessi e di successi sportivi !), nani e ballerine che hanno trasformato molti programmi radio televisivi in festival dell'Unità.
E poi, ancora, le proposte più disparate e disperate per cercare di accalappiare quei boccaloni che ancora non si domandano come mai, avendo i cattocomunisti governato per quasi 11 anni consecutivi, scoprono solo adesso cosa si dovrebbe fare.
E non si domandano neppure perchè, dopo undici anni di governo, dopo averci lasciato con mille miliardi di debito in più rispetto al momento in cui rovesciarono il Governo Berlusconi, parlino ancora delle stesse cose.
Naturalmente il "no" è la facile via della distruzione.
No al premierato, no all'autonomia differenziata, no al ponte sullo stretto, no alla riforma della giustizia, no alla separazione delle carriere dei magistrati, no alla riduzione delle tasse, no alla libertà di utilizzare il contante.
L'unico sì che sanno dire è alla sottomissione.
Sì alla sottomissione verso il black lives matter, sì alla sottomissione verso le ong, sì alla sottomissione verso l'unione europea, sì alla sottmissione alla cancellazione della cultura, sì alla sottomissione alle politiche lgbt e gender, sì alla sottomissione al woke.
In questo quadro sarebbe criminale disperdersi alla ricerca del più puro e duro così come isolarsi in una sdegnosa e suicida astensione.
Si potrebbe fare un elenco di quello che, grazie all'attuale Governo, ci siamo evitati, a cominciare dal ddl Zan, dal Mes, per arrivare allo stop allo spreco di denaro pubblico con il reddito di cittadinanza e il superbonus.
Entro il 2027 dovremmo rientrare di cento miliardi di debito, il solo superbonus ha aumentato il nostro debito, fino ad ora, di ben 220 miliardi.
Ognuno di noi, anch'io, ha delle sue personali priorità che vorrebbe veder affrontate e risolte dal Governo e ci si adombra se queste non vengono affrontate, non vengono affrontate come vorremmo o, addirittura, vedono una soluzione contraria a quella che auspicheremmo (veggasi, per me, lo sbilanciamento verso l'Ucraina), ma è naturale che si abbiano queste differenze.
Se pensiamo quanto invece di male ne avremmo da un governo cattocomunista con la Schlein, Conte, Renzi, Calenda, la Bonino, Fratoianni, Bonelli (perchè per governare devono mettersi tutti assieme !) allora si capisce che votare Fratelli d'Italia o Lega non sarebbe solo una scelta di ripiego, come diceva Montanelli nel 1976 quando invitava a votare dc "turandosi il naso e tappandosi la bocca", ma una scelta positiva e propositiva, per cambiare questa aria mefitica che il politicamente corretto sparge sull'Italia e nel mondo.
E per cambiare non possiamo rivolgerci al nulla, a chi sostiene battaglie monotematiche, a chi non ha neppure la forza di andare oltre la sterile protesta.
In politica, quando si trovano ad operare più partiti e movimenti nell'ambito della stessa area, è opportuno unire le forze, non disperderle, soprattutto quando si combatte contro una forza che può contare su molteplici fonti di sostegno e di propaganda.
E il miglior modo per unire le forze è sostenere il partito della nostra area che risulti il più organizzato, il più forte, quindi il più attrattivo, rinunciando, al momento e nel nome di un interesse superiore, a qualche specificità identitaria, per favorire l'affermazione della nostra area nei confronti di quella avversa.
Il sistema elettorale vigente ci dice che, per le elezioni europee, la miglior scelta, produtiva di risultati e che non disperderebbe il nostro voto, è tra Fratelli d'Italia e la Lega.
Ogni altra scelta, favorirebbe la parte avversa, anche se non lo vogliamo, anche se facessimo quella scelta per opporci con maggior determinazione alla parte avversa.
Finchè esisterà democrazia, l'area di appartenza potrà prevalere, valutando il sistema elettorale di volta in volta vigente, facendo convergere il nostro sostegno sul partito più strutturato, più forte, più aggregante.
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