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15 maggio 2024

Supebonus spalmato su 10 anni

Sembra che siano state superate le obiezioni di Forza Italia alla spalmatura in dieci anni dei costi dal primo gennaio 2024 del superbonus di Conte.

L'ammazza bilancio inventato dal governo giallo rosso (Conte presidente, Gualtieri ministro dell'economia) viene così incanalato verso un minor impatto distruttivo dei conti economici dell'Italia rispetto a come la incompetenza del governo Conte2 e l'ignavia del governo Draghi lo avevano lasciato.

Dai dati che si possono leggere sui quotidiani, i contratti, le domande, le opere sono state meno di mezzo milione, riguardanti meno del 3% del patrimonio immobiliare italiano.

Per quella piccola fetta di fruitori, il bilancio dello stato è, ad oggi, gravato di un debito ulteriore di 220 miliardi.

Ricordo che il nuovo patto di stabilità, di poco migliorativo rispetto a quello precedente, ci imporrebbe la riduzione del debito di cento miliardi, la metà di quelli da mettere in conto a Conte.

Il Governo Meloni, sin dalla sua formazione ha cercato di affrontare il problema, suscitando le querimonie di chi si sente danneggiato, inclusi i condomini, gli amministratori degli stessi e i soggetti che hanno acquistato il credito come le banche.

Sono tutti soggetti che hanno lautamente guadagnato, assieme ai costruttori che ugualmente piangono miseria adesso che non ci sono più o sono ridotte le agevolazioni.

Mi sembra giusto che, nel momento in cui si affronta il problema, venendo al pettine quei nodi che Conte e Draghi non hanno voluto e saputo affrontare e risolvere (il primo, tra l'altro, causandolo e non pentendosene, cosa ancora più grave per uno che si candida a ripetere la sua devastante esperienza governativa) a pagare siano non tutti i cittadini, ma quelli che finora hanno goduto dell'addebito al prossimo di tale costo.

Se ne facciano una ragione.

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