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06 maggio 2024

L'infiltrazione islamica

Le proteste studentesche a favore dei palestinesi, che nulla hanno a che vedere con il corso degli studi, mi preoccupano.

Non tanto per il presente, ma per il futuro della nostra Patria, perchè quegli studenti sono una parte di quelli che dovranno guidare la Nazione in futuro.

Soprattutto mi preoccupano non quelli che fanno i filopalestinesi per creare disordini con l'intenzione di fare mera propaganda e disturbo, ma quelli che abboccano, credendo di svolgere una azione umanitaria.

Sono questi ultimi i più pericolosi, perchè non si riposano mai !

Non mi stancherò di ricordare la lunga scia di sangue, di terrorismo che appartiene ai palestinesi e, più in generale, al fanatismo islamico.

Dai dirottamenti aerei a Moncao, da Fiumicino all'Achille Lauro ed al 7 ottobre e, ancora, dalle Torri Gemelle al Pentagono, da Londra a Madrid.

Ed è preoccupante vedere quanti comuni nel Regno Unito hanno eletto un sindaco musulmano.

Vorrei ricordare come tutto questo sia prospettato sullo sfondo di un romanzo (che spero ancora non sia profetico) di Michel Houellebecq "Sottomissione", dove si prefigura una Francia in cui un partito islamico è l'antagonista del Fronte Nazionale e grazie al sostegno dei residuali partiti di sinistra, riesce a varare un governo islamico che comincia a modificare le leggi dello stato per renderle compatibili con quelle della religione, modificando usi e costumi, cancellando tradizioni e conquiste civili.

Francia, Stati Uniti, Regno Unito, ma anche Danimarca, Svezia e Finlandia sono forse andati oltre il limite per il non ritorno.

Noi forse possiamo ancora salvarci, ma dobbiamo renderci conto, prendere coscienza dell'infiltrazione islamica e che la vera essenza umanitaria è sostenere l'azione di Israele per spazzare via i terroristi, che siano di Hamas, di Hetzbollah, degli Houthy, svolgendo quel lavoro, sporco ma necessario, vitale, che noi non vogliamo eseguire pur avendone ogni diritto, per la libertà della navigazione e dei commerci e per soffocare sul nascere atti violenti sul nostro territorio, ma soprattutto un interesse fondamentale.

Le manifestazioni, che sono arrivate anche in Italia con l'installazione in zone universitarie di tende filo palestinesi e innalzando la bandiera palestinese, non sono come quelle della fine anni sessanta, di metà settanta o dei primi anni ottanta che, almeno, mantenevano una parvenza di compatibilità con il luogo in cui si svolgevano perchè presentavano anche richieste relative agli studi scolastici.

Le manifestazioni di oggi sono solo ed esclusivamente politiche, a sostegno apparente di un movimento territoriale con tanti terroristi che agiscono nel suo nome, ma subdolamente per accreditare una sorta di partito palestinese (islamico per estensione) che potrebbe, per colpa della facilità con la quale sono stati ammessi immigrati e concessa la cittadinanza, trsformarsi in un partito politico che stravolga gli equilibri tradizionali, etnici, morali della nostra Nazione.

Che, a quel punto, rischia di non essere più nostra.

Nostra rimarrebbe solo la colpa di non esserci opposti, di non aver agito in tempo, di non averlo capito.

Ed a pagarne il conto saranno i ragazzi che oggi manifestano con la bandiera palestinese e i loro figli e nipoti, ai quali, prima o poi, purtroppo, per mere ragioni biologiche, dovremo lasciare il timone dell'Italia.



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