Le notizie e le immagini delle manifestazioni studentesche negli Stati Uniti, in Francia, in Inghilterra, spiegano meglio di tante parole cosa succede quando entrano nella propria nazione masse di immigrati, magari concedendo loro e/o ai loro figli la cittadinanza, che hanno poi l'immediata pretesa di portare da noi le loro usanze e persino le loro guerre.
Certamente negli Stati Uniti l'infiltrazione è iniziata molto prima, con testimonial come Cassius Clay che, diventato musulmano, ha indotto molti negri americani ad abbracciare una religione che è anche legge, ostile a quelle civili delle Nazioni Occidentali.
Abbiamo avuto notizia e qualcuno si è prestato ad assistere allo spettacolo indecoroso di un Festival della Canzone Italiana, svilito da "nuovi italiani" che hanno usato quel palco per fare propaganda filopalestinese, senza minimamente citare o fare atto di contrizione per il massacro del 7 ottobre (e per tutti i dirottamenti aerei, Monaco, Fiumicino, l'Achille Lauro che si sono succeduti negli ultimi sessanta anni per mano dei palestinesi).
Purtroppo quelle manifestazioni di parte, vengono ammantate da nobili motivazioni e, come sempre, mettono avanti i bambini e le donne di Gaza per stordire e deviare l'attenzione, catturando quindi le menti più deboli e indifese dei giovani occidentali che si prestano a fare da branco guidato dai professionisti della distruzione.
Contrastare fino ad azzerare e rimandare alle nazioni di origine, ogni invasione di clandestini, di stranieri che con troppa facilità poi mettono radici in zone del nostro territorio e poi aumentano sempre più, generazione dopo generazione, le loro pretese per incidere, influire e cambiare le nostre scelte, diventa quindi una scelta obbligata per la sopravvivenza dell'Italia.
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